Computer contro le mazzette di B. Min.
Computer contro le mazzette Al lavoro quattro esperti per combattere la corruzione nelle Usi Computer contro le mazzette Nel mirino dell'assessorato alla Sanità gli appalti di forniture e servizi Un albo elettronico per evitare la «discrezionalità» della trattativa privata L'inchiesta della magistratura sulla sanità torinese, con i numerosi arresti di responsabili di ospedali, hanno indotto l'assessore regionale a cercare come poter chiudere o almeno ridurre le «falle» attraverso le quali passa il malaffare. Eugenio Maccari ha istituito una commissione di esperti con il compito di revisionare e dettare nuove norme in materia di appalti, soprattutto per quanto riguarda le forniture e i servizi. «Le indagini, in gran parte conosciute attraverso le cronache giornalistiche, hanno dimostrato che la normativa in vigore non offre sufficienti garanzie per una trasparente gestione delle risorse pubbliche» constata l'assessore. Alla commissione di esperti si chiede di «rivedere le norme e predisporre le correzioni adeguate entro sessanta giorni». La commissione è coordinata dalla dottoressa Eugenia Grillo, responsabile del settore affari istituzionali della Regione; ne fanno parte i dirigenti di Usi Giuseppe Galanzino, Paolo Giunta e Giorgio Grande Tutti e quattro hanno maturato sul campo un'esperienza diretta con i problemi sollevati dalla magistratura, in quanto già incaricati dall'assessore di sostituire gli amministratori straordinari finiti sotto inchiesta. La Grillo è stata commissario all'Usi di Pinerolo dopo l'arresto di Fabrizio Fabbri. Galanzino è commissario all'Usi 34 di Orbassano; Paolo Giunta all'Usi 9 - che amministra gli ospedali Sant'Anna, Cto e Regina Margherita - in sostituzione di Ezio Magnano pure lui arrestato; mentre Giorgio Grando ha preso il posto di amministratore straordinario dell'Usi 4 del Maria Vittoria, ingegner Enrico Fassio, anche lui inquisito. La Commissione si avvarrà dell'esperienza maturata da Paolo Giunta che in qualità di caposervizio provveditoriale all'Usi 1 ha da tempo organizzato una gestione informatizzata dell'albo fornitori. Spiega Giunta che occorre limitare la discrezionalità della pubblica amministrazione». Porta come esempio l'Usi 1. «Per quanto riguarda la trattativa privata, che si adotta per appalti fino a 300 milioni di lire, abbiamo realizzato, con avvisi sui giornali e altro, un albo dei fornitori ai quali facciamo riferimento ogni volta che abbiamo bisogno. Dobbiamo acquistare materiale di cancelleria? Il computer automaticamente invia gli inviti a tutte le ditte inserite nell'elenco». Se arriva 1'«amico» a suggerire un fornitore, gli si risponde di invitarlo a iscriversi all'albo. «Mi rendo conto che non si inventa nulla e che se qualcuno vuole fregare trova sempre qualche via - commenta pessimisticamente Giunta - ma almeno si riducono le possibilità. L'albo informatico non è comunque la sola misura. Si deve introdurre il divieto di ricevere visite di ditte impegnate nell'appalto prima della conclusione della gara, e si deve assegnare la gestione del servizio non a singoli ma a più persone che così si controllano l'una con l'altra». [b. min.]
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