Il sindacato presenta il conto di Gian Carlo Fossi

Il sindacato presenta il conto Ma l'intesa sulla trattativa salariale non appiana le divisioni nella Cgil Il sindacato presenta il conto «Vogliamo due contrattazioni» ROMA. E' stato come quadrare il cerchio, ieri sera, nel vertice tra Cgil, Cisl e Uil convocato per evitare una clamorosa spaccatura e lo slittamento della trattativa sulla riforma del salario e della contrattazione. Bruno Trentin, Sergio D'Antoni e Pietro Larizza sono riusciti in qualche modo a conciliare l'esigenza per la Cgil di attuare la consultazione sull'accordo di luglio (scala mobile ed altro) con l'assoluta necessità di portare avanti un negoziato serrato e di concluderlo in tempi strettissimi. Così oggi, dopo la defezione «non casuale» di Trentin e Del Turco dall'incontro di lunedì con il ministro del Lavoro Nino Cristofori, la delegazione della Cgil parteciperà «in forze e ai massimi livelli» alla nuova riunione fissata per far decollare finalmente il confronto con governo e imprenditori. Si vedrà, poi, al tavolo della trattativa, se il nuovo compromesso reggerà, quando si affronteranno i nodi del salario e della contrattazione sotto il bombardamento di «Essere sindacato», la minoranza della Cgil uscita più che mai agguerrita dal tormentato comitato direttivo di Ariccia. Già prima del vertice, ognuno aveva giocato qualche carta importante per porre alcuni paletti, ma anche per far capire che ad ogni costo si dovevano scongiurare ulteriori lacerazioni nel movimento sindacale. Al termine di una riunione di segreteria, la Cgil ha inviato al presidente del Consiglio Amato la lettera preannunciata ad Ariccia in merito all'accordo del 31 luglio sul costo del lavoro. Pur non mettendo in discussione l'intesa, la lettera manifesta l'intento di ricercare una «soluzione consensuale» per la contrattazione integrativa con il concorso delle organizzazioni di categoria alle quali viene attribuita competenza primaria sulla materia, sollecita la definizione di un nuovo sistema di difesa del potere di acquisto delle retribuzioni, assicura moderazione nelle richieste salariali e sottolinea l'importanza «vitale» per la confederazione di consultare i lavoratori nei momenti decisivi di un negoziato. Nello stesso tempo, però, Ottaviano Del Turco si è affrettato a gettare acqua sul fuoco, dichiarando: «Da parte nostra non ci sono modifiche alla piattaforma concordata il 29 luglio con Cisl e Uil per il confronto sul salario e la contrattazione. Quindi, nessun problema». E, ovviamente, questa strategia è stata duramente contestata da Fausto Bertinotti, leader della minoranza, in quanto «sbagliata e dannosa». Bertinotti aggiunge: «Svilupperemo una forte linea di opposizione». Imme¬ diata la replica di Sergio Cofferati, segretario confederale dell'area pds: «La minoranza deve fare molta attenzione a non mettere in moto meccanismi che poi diventa difficile gestire. Alle scissioni si può arrivare anche senza volerlo». D'Antoni, dal canto suo, ha ribadito che non sono tollerabili ulteriori ritardi nella trattativa, mentre cresce l'allarme per la situazione economica e l'occupazione. «Il vero problema ha detto - è l'abbattimento dell'inflazione. Ogni altra strada è una scorciatoia che noi non accettiamo. Bisogna concludere al più presto il confronto». Riferendosi, poi, alla lettera della Cgil ad Amato, D'Antoni l'ha giudicata un «errore», sia per l'asserita mancanza di potere delle confederazioni di intervenire sulla contrattazione integrativa, sia perché dà al governo dei margini che può utilizzare. Sulla stessa lunghezza d'onda, la direzione della Uil ha lan¬ ciato un secco avvertimento. «Altri rinvii - ha sostenuto Silvano Veronese - non sono tollerabili, perché occorre intervenire con urgenza su prezzi e tariffe, politica fiscale e contributiva, occupazione e mercato del lavoro, politica industriale. A queste materie si aggiungono la legge finanziaria '93 e il delicato disegno di legge su pensioni, sanità, finanza locale e pubblico impiego. I tempi dell'economia e della finanziaria non possono attendere la lunga e laboriosa soluzione delle contraddizioni e dei problemi interni della Cgil». Né è possibile, ha affermato Veronese, aderire a «confuse consultazioni assembleari»: i lavoratori (anche la Cisl è d'accordo) saranno coinvolti nelle decisioni finali, ma non prima che l'intero percorso negoziale abbia raggiunto i suoi approdi, sulla base delle nuove regole riguardanti la democrazia e la rappresentanza sindacale dei lavoratori e i suoi poteri. Comunque oggi, accantonate le punte polemiche, Cgil Cisl e Uil presentano ufficialmente le loro richieste unitarie: due livelli contrattuali, nazionale di categoria e decentrato, senza ripetizione di rivendicazioni dello stesso titolo per livello e la esclusività di alcune materie per ogni singolo livello; durata triennale del contratto nazionale; tutela del salario reale attraverso la predeterminazione di un incremento complessivo con riferimento ai tassi programmati di inflazione. In caso di scostamento rispetto all'inflazione reale, alla fine di ogni anno dovrebbe essere disposto un riallineamento delle retribuzioni a partire dall'anno successivo. In situazioni di «vacanza» contrattuale, dovrebbe scattare un meccanismo di parziale indicizzazione basato sulla rivalutazione automatica minima delle retribuzioni di categoria. Gian Carlo Fossi Bruno Trentin

Luoghi citati: Ariccia, Roma