«Le lacrime non pagano» di Daniela Daniele
«Le lacrime non pagano» «Le lacrime non pagano» In Italia le offerte raccolte servono per fare nuove ricerche PADOVA. Se la lacrima facile di Jerry Lewis ha commosso l'America e fatto imbestialire chi, giorno dopo giorno, fa i conti con una vita a metà, in Italia si è un po' più concreti. Qui, anche se la tendenza americana del «tutto fa spettacolo» è pur sempre forte, tuttavia non degenera e una kermesse come il Telethon diventa occasione di solidarietà, commovente magari, ma sen¬ z'altro tesa a scopi precisi che non siano quelli di far piangere i telespettatori per ventiquattr'ore di fila e farli poi voltar pagina per le successive ventiquattro. Lo spiega, senza possibilità di equivoci, Roberto Bressanello, presidente nazionale dell'Uildm (Unione italiana per la lotta alla distrofia muscolare): «Con Telethon '91 abbiamo raccolto una ventina di miliardi. Soldi che an- dranno agli studi sulla distrofia muscolare e daranno spazio alle capacità dei molti ricercatori italiani che, quasi sempre, sono costretti ad emigrare perché in patria non vengono aiutati». Venti miliardi sono una bella cifra. «Sì, è più o meno quanto il Cnr ha stanziato per la ricerca su tutte le malattie di questo tipo. In cinque anni». E se la «stoccata» all'indifferenza delle pubbliche istituzioni non bastasse, il dottor Bressanello continua: «I soldi vengono assegnati, con bandi di concorso, ad istituti scientifici che abbiano presentato validi programmi di ricerca. Le valutazioni sono a cura di una commissione coordinata dal premio Nobel Renato Dulbecco». Ben venga, dunque, il prossimo Telethon, che l'Uildm - tra i festeggiamenti per il suo trentennale - ha in programma per i prossimi 4 e 5 dicembre. Questo è quanto in Italia. E in America? «Credo che ci fossero esigenze di spettacolo e negli States lo spettacolo è leggermente diverso da come lo intendiamo noi. Sono notizie che non mi spaventano, tipiche della realtà yankee. E preferisco guardare in casa nostra, dove Telethon è il risultato di un impegno civile, che coinvolge tante famiglie con gravi problemi di esistenza quotidiana». Daniela Daniele
Persone citate: Bressanello, Jerry Lewis, Renato Dulbecco, Roberto Bressanello
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