Sul lettino rissa tra Chiesa e Freud

Sul lettino rissa tra Chiesa e Freud Infuria la polemica dopo l'attacco di «Civiltà cattolica» alla psicanalisi Sul lettino rissa tra Chiesa e Freud Gesuiti all'attacco: le idee delfilosofo sono fondate sul primato della libido ROMA. Il giorno dopo l'attacco a Freud, la «Civiltà cattolica» spiega e parzialmente corregge. Un po' frastornato dalla risonanza avuta, l'autore dell'articolo - padre De Rosa - glissa sul fatto che i testi della rivista sono tutti preventivamente approvati dal Vaticano e spiega di aver voluto «sottolineare l'importanza che gli psicanalisti siano competenti e onesti». Ritiene però che se le conclusioni del Freud scienziato si possono accettare, quelle del Freud filosofo sono «atee, materialiste e fondate sul primato della libido». Le polemiche però non si smorzano, nonostante la netta opinione di Roberto Tagliacozzo, presidente della Società psicanalitica, secondo il quale «siamo in due dimensioni che non si possono incontrare» e quindi «il problema non esiste». Per il filosofo Massimo Cacciari sbagliano tutti e due, De Rosa e la psicanalisi: il primo perché ripete le tesi di un «decrepito integralismo»; la seconda in quanto «pretende di sostituirsi alla religione». Di diverso avviso Massimo Fagioli, analista eterodosso e grande critico di Freud. A suo avviso la coincidenza tra psicanalisi e religione cattolica è totale. Un esempio? Per entrambe assunti fondamentali sono «la natura perversa dell'uomo e l'incurabilità del male». Presi dalla foga polemica, i Gesuiti dimenticano che la psicanalisi è presente nelle Università cattoliche ed anzi sono molti i sacerdoti analisti, divisi equamente tra freudiani e junghiani e al lavoro quasi di nascosto, avversati in pratica dalle associazioni che custodiscono l'ortodossia dei due fondatori della «scienza dell'inconscio» e guardati con sospetto anche dalla Chiesa. A Milano l'autorevole Università Cattolica ha da poco smesso un corso di specializzazione per i laureati delle facoltà umanistiche, potenziando la sua punta di diamante che resta l'Istituto di psichiatria della Facoltà di medicina di Roma, guidato da Leonardo Ancona, l'allievo prediletto di quel padre Gemelli grande antesignano dell'introduzione della psicologia nelle Università italiane. Sempre a Roma la psicologia si insegna all'Università Salesiana e si parla di psicanalisi nel corso di specializzazione in psicologia clinica e nei cinque anni per la laurea si può avvicinare Freud attraverso un corso e un seminario teoricopratico sulle tecniche proiettive. Alla Gregoriana, la prestigiosa università dei Gesuiti dove si forma 1'«intellighenzia» teologica cattolica, Franco Morandi ha fondato l'associazione per lo studio della psicanalisi e della religione. Sacerdoti che insegnano secondo i dettami psicanalitici sono presenti anche nelle università statali, come accade a Lucio Pinkus, junghiano, a Padova. Ma quanti sono i sacerdoti «psicanalisti»? «Non tanti» spiega Gabriella Vaccher, di formazione freudiana, grande esperta del problema, sulla «piazza» di Roma da venti anni. «Il problema dei sacerdoti è che non sono regolarmente iscritti alle società analitiche in quanto queste risultano essere molto pignole nei loro confronti»; quanto all'indirizzo terapeutico «i sacerdoti analisti si rifanno a Jung piuttosto che a Freud. Jung ha maggiormente trattato i miti e la religione e nella sua opera i temi vicini alla sessualità risultano meno centrali rispetto alla psicanalisi freudiana. Certamente, in termini con¬ creti, è vero che molti sacerdoti alla fine della loro formazione psicoterapeutica lasciano la religione cattolica. Ma questo non è un argomento da usare contro la psicanalisi». Dello stesso avviso un altro dei più noti psicanalisti freudiani, un sacerdote che vive e lavora a Roma e che vuole restare anonimo, spiega, «per rispetto ai miei pazienti». A suo avviso sbaglia la Chiesa ad essere prevenuta perché «la psicanalisi non è un'ideologia né un insieme di principi morali ma uno strumento scientifico. E se uno va dallo psicanalista è per elaborare le ansie che si porta dentro o le proprie nevrosi infantili. Ovvio che uno dei temi centrali è la correttezza del rapporto e la serietà e la preparazione del terapeuta». Nonostante i distinguo e le avversioni del passato, parrocchie e ordini religiosi si rivolgono all'aiuto della psicologia. E' il caso, a Milano, del cardinale Carlo Maria Martini che è favorevole all'uso della psicologia e della psicoterapia per vagliare la vocazione dei seminaristi. Secondo il teologo e psicanalista tedesco Eugen Drewermann la Bibbia è intessuta di racconti mitici che fanno presa sui sentimenti profondi e sull'irrazionale presente in ogni uomo e la colpa della teologia è dare troppo spazio al razionale, rendendo la Bibbia e la morale lontane dalla realtà quotidiana. I vescovi hanno sanzionato Drewermann ma un teologo sottile come il cardinale Ratzinger ha ammesso che «integrare la psicanalisi nella teologia morale è in sé qualcosa di sensato». Sandro Berrettoni Ma sono molti i sacerdoti che chiedono aiuto agli analisti SigLeCamento sdallo psile ansie a o Sigmund Freud visto da Levine e il filosofo Massimo Cacciari

Luoghi citati: Milano, Padova, Roma