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E sull'lci scoppia la rissa E sull'lci scoppia la rissa Pagheranno anche gli inquilini Il Sunia: mostruosità legale ROMA. Dopo Tisi che va pagata entro settembre (o al massimo entro dicembre con un aggravio del 3%), chi ha una casa dovrà pagare, a partire dal prossimo anno, anche l'Ici (imposta comunale sugli immobili) il cui valore oscillerà tra il 4 e il 6 per mille del valore dell'immobile. Ma se si possiede anche una seconda casa, per quest'ultima l'aliquota potrà raggiungere il 7 per mille. Così ha sentenziato un emendamento presentato dal governo alla legge delega in materia di finanza degli enti territoriali, approvato nella tarda serata di lunedì alla commissione Bilancio di palazzo Madama. Sempre la stessa commissione conferma che l'Ici non sarà detraibile dall'Irpef. Il coinvolgimento dell'affittuario nell'Ici era - nel testo originario - solo un'ipotesi, ma un emendamento in commissione ne ha fatto un dovere. Quindi chi paga un affitto dovrà pagare anche il 50% annuo dell'lei. L'Ici divisa tra proprietario e inquilino doveva servire a non inasprire esageratamente la pressione fiscale sulla casa, ma le proteste sono esplose sia da parte degli inquilini, sia da parte dei proprietari. Il Sunia, sindacato degli affittuari, ha fatto fuoco e fiamme: «L'obbligo di porre a carico degli inquilini il 50% dell'imposta dovuta dai proprietari è una mostruosità giuridica. Se il presupposto di imposta è la proprietà dell'immobile, è ovvio che l'inquilino non ha alcun rapporto e quindi non ha, rispetto a queste tasse, alcuna capacità contributiva». Per la Confedilizia, che ha parlato attraverso un comunicato del suo presidente Sforza-Fogliani, l'Ici va pagata per intero dagli inquilini e non solo per la metà. L'imposta infatti - sostiene nella sostanza la Confedilizia - il cui gettito è appannaggio dei Comuni, trova la sua ragione d'essere solo nei servizi che i Comuni stessi devono rendere a chi utilizza case e appartamenti, cioè agli affittuari. [r. m.j