Diabolik ruba la storia

Diabolik ruba la storia Riccione, il clamoroso colpo al raduno dei collezionisti Diabolik ruba la storia Furto di 6 miliardi in monete antiche RICCIONE NOSTRO SERVIZIO Meglio di Diabolik. A mettere a segno il colpo miliardario al raduno numismatico di Riccione è stata una gang di professionisti. Quattro o cinque ladri alla «Lupin», che hanno approfittato, evidentemente, delle manchevolezze del servizio di vigilanza. E si sono appropriati di cinque-sei miliardi di monete antiche. Selezionando i pezzi migliori, quelli che valgono da soli dai 20 ai 60 milioni di lire. Monete d'oro soprattutto, sterline inglesi in particolare. Ma anche pezzi rari antichi: come le monete dei Savoia o le monetine d'argento fatte coniare da Pandolfo Malatesta per la conquista di Brescia. Migliaia di pezzi preziosi, che i 60 espositori del 42° Raduno numismatico riccionese volevano vendere o scambiare. Ma la «due giorni» dedicata alla numismatica è stata interrotta in maniera decisamente traumatica. Nel corso della notte tra sabato e domenica quattro o cinque (secondo le valutazioni dei carabinieri) ladri si sono introdotti nel palazzo del turismo. Quasi sicuramente attraverso una finestra. Probabilmente uno dei ladri si era fatto chiudere all'interno, per poi far entrare i suoi complici. A nulla è servita la presenza di una guardia giurata appositamente ingaggiata. I ladri hanno potuto agire indisturbati. Scegliendo i pezzi di maggior valore e scartando quelli «dozzinali». E poi se ne sono andati - per la stessa strada portandosi via diverse valigie piene di monete. Un bottino veramente d'oro. Anche se di difficile valutazione. «E' stato un colpo su commissione - sostengono gli inquirenti - fatto da gente espertissima del ramo. Sapevano quello che dovevano cercare, lo hanno preso e lo hanno portato via». Una guardia giurata, che pur era all'interno del palazzo del turismo, non si è accorta proprio di niente. «E' incredibile, è davvero assurdo», ripete Gianfranco Casolari, presidente del circolo riminese che organizza la manifestazione. Le monete rubate non erano coperte da assicurazione. Così com'è difficile definire il valore complessivo del bottino. Gli esperti non si sbilanciano: «Alcuni miliardi sicuramente, ma il valore potrebbe essere anche di più». In effetti molte monete potrebbero non essere state «dichiarate». E trattandosi di commercianti del ramo l'acquisizione e la vendita sono praticamente ininterrotte. Per alcuni dei 60 espositori quella di ieri è stata davvero una bruttissima mattinata. Uno dei commercianti (provenienti da ogni parte d'Italia: dalla Sicilia a Milano, passando per Roma c Firenze) si è sentito male ed è dovuta intervenire addirittura un'ambu- lanza. Altri erano distrutti tanto da parlare, anche, di suicidio. Chiaramente si tratta di centinaia di milioni di valore andati in fumo in una sola notte. Tra le vittime c'è il proprietario di una collezione di orologi d'epoca che da sola sfiora il miliardo di valore. Lui e un'al¬ tra decina di espositori si è già rivolta ad un avvocato riminese per farsi tutelare. Ma i ladri sono lontani. E difficilmente individuabili. «Gran parte delle monete verranno smerciate a piccoli lotti - spiega un espositore - e difficilmente si potrà risalire alla loro provenienza furtiva». Rischiano di più gli organizzatori del raduno. Si tratta di un colpo da manuale per i cinque «uomini d'oro», chiaramente esperti del settore, che hanno fatto anche finire anzitempo il raduno. Ieri mattina all'entrata c'era infatti il cartello «Chiuso per furto». Luigi Luminati Una striscia del fumetto Diabolik creato dalle sorelle Giussani. A Riccione i ladri hanno beffato la rete di sorveglianza e gli agenti di guardia, scegliendo con cura tutte le monete più preziose. Dopo il furto alcuni collezionisti si sono sentiti male

Persone citate: Gianfranco Casolari, Giussani, Lupin, Pandolfo Malatesta, Savoia

Luoghi citati: Brescia, Firenze, Italia, Milano, Riccione, Roma, Sicilia