«La stangata '93? Va già bene com'è»

«La stangata '93? Va già bene com'è» REVIGLIO OTTIMISTA «La stangata '93? Va già bene com'è» Ma La Malfa, Andreatta e Savona chiedono una manovra-bis E Goria conferma le nuove tasse CERNOBBIO DAL NOSTRO INVIATO Allo Studio Ambrosetti i riflettori sono puntati sulla manovra, sul significato di questa nostra emergenza, su come metterla a profitto. E' la giornata dell'Italia, e alla sbarra ci sono Giovanni Goria e Franco Reviglio. Su di loro piovono le critiche: la via è giusta, ma ci vuole più coraggio. Perfino Ottaviano Del Turco, ammette che è bene non far cadere la tensione sullo stato di allarme dell'economia, mentre Mario Monti osserva che «la politica del cambio ha ormai fatto presa sulla gente» e boccia la proposta di consolidamento dei Bot del collega Dornbusch come «un espediente pericoloso per ricominciare a spendere senza criterio». «L'attuale governo ha poteri che nessuno ha mai avuto, e nel Paese c'è una disponibilità verso politiche di rigore, come dimostra l'accettazione della patrimoniale» dice Mario Monti, che si chiede, se mai, «quale sia la soglia di sopportabilità del Paese». Il discorso di Giuliano Amato alla televisione ha raccolto a Villa d'Este parecchie critiche per la sua «genericità», e dunque tocca a Go- ria e soprattutto a Reviglio rassicurare con dati concreti. I ministri assicurano che la finanziaria 1993 corrisponde «alla gravità del momento». Non tutti sono d'accordo, e nel dibattito a porte chiuse salgono le critiche. Per La Malfa, Nino Andreatta e Paolo Savona, il fabbisogno previsto dal governo è insufficiente. I tre sono anzi concordi nel ritenere che, addirittura entro il 1992, dovrebbe essere decisa una manovra aggiuntiva, che il pri quantifica in non meno di 50.000 miliardi. Andreatta suggerisce di portare il prelievo sul conto corrente dallo 0,6 per mille all' 1 per mille, Savona di tagliare gli investimenti dello Stato del 3/4%. Monti non si sbilan¬ cia, ma non esclude ritocchi. Goria è possibilista e ammette: «A luglio abbiamo fatto un'ipotesi che si sta concretando. Dopo i fatti di venerdì, ci stiamo chiedendo se non sia il caso di accentuare la strada intrapresa». Si conferma, intanto, che le entrate straordinarie (la patrimoniale) decise nel '92 diventeranno «strutturali» l'anno venturo, magari trasformandosi in altri balzelli. Passa intantoReviglio, e nega riaggiustamenti. Lej telecamere si accendono. Signor ministro, dicono che avete quantificato la manovra '93 in 93.000 miliardi. Molti sostengono che non basta. E' una finanziaria forte, che corrisponde alla gravità del momento. Se ci sbagliamo, ce ne andremo a casa. La scommessa è quella di salvare la Casa Comune, non il Palazzo dove vi sono politici delegittimati. E' una scommessa tra le parti sociali, e i partiti non l'hanno ancora capito. Il Paese può fare gli aggiustamenti, ma per farlo ha bisogno di un clima di solidarietà. In concreto, su cosa punterete? Occorre una lotta all'inflazione che la faccia scendere in due anni sotto la media europea. Accompagnata da una riduzione del debito la cui percentuale sul Pil dovrà calare in tre anni al 4,9%. Solo così sarà possibile riacquistare la libertà di crescere a tassi del 3%. E lo Stato deve dire da quali aree intende ritirarsi. Dove troverete i 93.000 miliardi? La strategia è delineata, due terzi sono già definiti. Un terzo riguarda tagli di spese. E qui dico subito che concentreremo le risorse su progetti che si possano attivare in tempi brevi, cantieri non cattedrali, privilegiando le regioni che più soffrono. Un altro terzo viene dal prelievo fiscale, che non sarà superiore a quello del '92, ma punterà sulla base impositiva evasa. Niente svalutazione dunque, né manovre aggiuntive entro l'anno. Assolutamente no. L'aggiustamento è comunque limitato rispetto alle risorse che il Paese posiede, a patto di stabilire una forte solidarietà. La situazione economica è la più difficile dal dopoguerra. La Malfa non è d'accordo. Sostiene che i vostri conti sono in difetto, e chiede tagli immediati. La Malfa ed io siamo d'accordo sulla diagnosi, non sulla terapia. La cura di La Malfa ucciderebbe il malato. E i tempi? Dopo il voto francese, entro il mese la finanziaria 1993 verrà resa nota. [v. s.l A sinistra il ministro del Bilancio Franco Reviglio A Cernobbio ha difeso la validità della manovra '93

Luoghi citati: Cernobbio, Este, Italia, Savona