«E noi ci dimettiamo»

«E noi ci dimettiamo» I micro-Comuni si ribellano alla tassa-casa: un vertice «E noi ci dimettiamo» Rivolta dei sindaci contro Visi Dimissioni in massa, autoriduzione degli importi dovuti e una pioggia di ricorsi alla Commissione tributaria. Sono alcune delle proposte di un gruppo di sindaci della provincia dove da mesi si combatte una guerra a tutto campo contro gli «estimi d'oro». A tirare le file della protesta è il Comune di Vallo Torinese che ha invitato 64 sindaci a un incontro, previsto per il 12 settembre, in cui mettere a punto strategie comuni «contro l'ingiustizia fiscale». Giovanni Bussone, primo cittadino di Vallo, spiega che «in alcuni dei 313 Comuni della provincia sono state attribuite tariffe demenziali. Per gli alloggi di prima classe, categoria A/2, in ottanta Comuni si pagherà duecento mila lire a vano; sottraendo da questo gruppo le località turistiche e la collina di Torino, resta una sessantina di paesi con tariffe gonfiate». La giunta di Vallo ha usato come termine di raffronto i valori attribuiti a Sestriere e Bardonecchia (240 mila a vano): «Settimo Rottaro si è visto attribuire 340 mila, Azeglio 330, Albiano 280, Vallo 260, Foglizzo 240, Gassino 265. San Didero, in Val di Susa, ha un valore di 235 mila contro i 115 di Borgone e i 125 di Sant'Antonino con i quali confina. E' chiaro che sono stati commessi errori grossolani, i valori degli alloggi di questi Comuni non hanno nulla a che vedere con quelli delle stazioni sciistiche». Dopo quattro ricorsi al Tar caduti nel nulla e decine di lettere invano inviate al Catasto e al ministero delle Finanze, le amministrazioni comunali passano alle vie di fatto. A Vallo, Foglizzo e San Didero sono già in distribuzione i moduli prestampati con cui, contestualmente al versamento dell'Isi, tutti i cittadini presenteranno raffiche di ricorsi alla Commissione tributaria. Sandro Comotto, assessore a Settimo Rottaro e tra i leader della «rivolta», proporrà all'assemblea del 12 «le dimissioni in massa se non si rivedranno gli estimi entro il 15 dicembre». Se qui, come ad Albiano d'Ivrea, il Comune ha invitato i cittadini a non pagare Tisi fino a dicembre, in attesa delle revisioni delle tariffe, i sindaci di Azeglio e San Didero, Pio Coda e Giorgio Vair, stanno invece pensando «a un'autoriduzione degli importi dovuti allineando i nostri paesi ai Comuni circostanti». Luigino Coccato, assessore a Gassino, chiederà domani «una riunione urgentissima di giunta: ci siamo resi conto solo in questi giorni di avere avuto valori doppi rispetto a Chieri, Pino Torinese e San Mauro». «Non ci faremo prendere per il naso soltanto perché amministriamo piccoli Comuni - ribadisce il sindaco Bussone da Vallo -. Abbiamo in mente iniziative clamorose». Senza scomodare, promettono i sindaci, l'onorevole Bossi. Giovanna Favro Sandro Cornetto guida la rivolta «E noi ci dimettiamo» I micro-Comuni si ribellano alla tassa-casa: un vertice «E noi ci dimettiamo» Rivolta dei sindaci contro Visi Dimissioni in massa, autoriduzione degli importi dovuti e una pioggia di ricorsi alla Commissione tributaria. Sono alcune delle proposte di un gruppo di sindaci della provincia dove da mesi si combatte una guerra a tutto campo contro gli «estimi d'oro». A tirare le file della protesta è il Comune di Vallo Torinese che ha invitato 64 sindaci a un incontro, previsto per il 12 settembre, in cui mettere a punto strategie comuni «contro l'ingiustizia fiscale». Giovanni Bussone, primo cittadino di Vallo, spiega che «in alcuni dei 313 Comuni della provincia sono state attribuite tariffe demenziali. Per gli alloggi di prima classe, categoria A/2, in ottanta Comuni si pagherà duecento mila lire a vano; sottraendo da questo gruppo le località turistiche e la collina di Torino, resta una sessantina di paesi con tariffe gonfiate». La giunta di Vallo ha usato come termine di raffronto i valori attribuiti a Sestriere e Bardonecchia (240 mila a vano): «Settimo Rottaro si è visto attribuire 340 mila, Azeglio 330, Albiano 280, Vallo 260, Foglizzo 240, Gassino 265. San Didero, in Val di Susa, ha un valore di 235 mila contro i 115 di Borgone e i 125 di Sant'Antonino con i quali confina. E' chiaro che sono stati commessi errori grossolani, i valori degli alloggi di questi Comuni non hanno nulla a che vedere con quelli delle stazioni sciistiche». Dopo quattro ricorsi al Tar caduti nel nulla e decine di lettere invano inviate al Catasto e al ministero delle Finanze, le amministrazioni comunali passano alle vie di fatto. A Vallo, Foglizzo e San Didero sono già in distribuzione i moduli prestampati con cui, contestualmente al versamento dell'Isi, tutti i cittadini presenteranno raffiche di ricorsi alla Commissione tributaria. Sandro Comotto, assessore a Settimo Rottaro e tra i leader della «rivolta», proporrà all'assemblea del 12 «le dimissioni in massa se non si rivedranno gli estimi entro il 15 dicembre». Se qui, come ad Albiano d'Ivrea, il Comune ha invitato i cittadini a non pagare Tisi fino a dicembre, in attesa delle revisioni delle tariffe, i sindaci di Azeglio e San Didero, Pio Coda e Giorgio Vair, stanno invece pensando «a un'autoriduzione degli importi dovuti allineando i nostri paesi ai Comuni circostanti». Luigino Coccato, assessore a Gassino, chiederà domani «una riunione urgentissima di giunta: ci siamo resi conto solo in questi giorni di avere avuto valori doppi rispetto a Chieri, Pino Torinese e San Mauro». «Non ci faremo prendere per il naso soltanto perché amministriamo piccoli Comuni - ribadisce il sindaco Bussone da Vallo -. Abbiamo in mente iniziative clamorose». Senza scomodare, promettono i sindaci, l'onorevole Bossi. Giovanna Favro Sandro Cornetto guida la rivolta