Battuto Camporese ultimo degli azzurri di Roberto Lombardi

Battuto Camporese ultimo degli azzurri Tennis, in Usa bene Agassi, fuori Ivanisevic Battuto Camporese ultimo degli azzurri NEW YORK. E' stato eliminato anche l'ultimo italiano in gara. Omar Camporese ha mostrato nel corso della partita con Carlos Costa di non aver smaltito le fatiche del giorno precedente nel quale ha dovuto ricorrere al tiebreak decisivo per avere ragione dello statunitense Scott Davis. In difficoltà al servizio per un problema alla mano, senza alcuna mobilità alla risposta che anche in condizioni normali non rappresenta una delle caratteristiche migliori del suo gioco, Camporese è stato in balia dello spagnolo. E' certo facile disporre di un giocatore che non profonde un grande agonismo nella partita, ma a Costa bisogna riconoscere di aver saputo interpretare con buon rendimento anche il gioco sui terreni veloci. E' risultato superiore all'italiano in tutti i settori del gioco mettendo in mostra, oltre ad un servizio incisivo e ad una ribattuta continua, anche una notevole sensibilità sulla rete. Per quanto riguarda Camporese, da segnalare ancora ima volta un grado di forma non proporzionato all'importanza dell'impegno. Ci sono sicuramente anche motivazioni psicologiche da ricercare nella difficoltà a recitare una parte da protagonista che impediscono al nostro giocatore di esprimere il miglior tennis, ma appare evidente come alla base della discontinuità ci siano carenze di condizione. Tra i favoriti da segnalare la convincente prestazione di Agassi e la netta sconfitta di Ivanisevic ad opera di Volkov. Andre ha mostrato nei confronti di Jan Siemerink notevoli condizioni di forma, ancor più stimolate dalla tattica di un avversario che riesce ad essere efficace solo quando prende la rete con continuità. L'olandese possiede buone qualità, ma ha sottolineato una certa leggerezza nei colpi offensivi. Nel torneo se ne vanno, uno dopo l'altro, i protagonisti più cari al pubblico. Dopo la Navratilova e la Capriati sulla quale erano puntate molte delle ambizioni americane dopo le vittorie estive, nella serata di venerdì anche Jimmy Connors ha dovuto arrendersi. Nessuna previsione tecnica poteva accreditarlo di serie possibilità nei confronti di Ivan Lendl, ma soprattutto un pubblico accorso in modo massiccio si aspettava da lui ancora un miracolo dopo le imprese dello scorso anno, peraltro favorite da un tabellone abbastanza agevole. L'aggressività con la quale, poi, il mancino americano ha iniziato la partita ha alimentato ancor di più le speranze per una affermazione a rigor di logica impossibile. Per contro, l'atteggiamento tattico di Lendl era improntato ad un pragmatico sfruttamento della debolezza dell'avversario. Nelle intenzioni apparentemente rinunciatarie di Ivan, Jimmy poteva essere spettacolare ma doveva fare molta fatica per conquistare ogni punto. «Anche Vitas (Gerulaitis) mi ha detto che Ivan giocava in quel modo perché aveva paura» ha detto Connors in conferenza stampa, sottolineando l'eccessiva volontà di Lendl di non voler correre alcun rischio. Prendendo la rete con maggior frequenza del solito, Connors è riuscito ad ottenere il successo parziale del primo set ma ha consumato moltissime energie e non appena Lendl ha registrato i colpi di inizio gioco non c'è più stata partita. Per uscire dalla pressione esercitata dall'avversario, «Jimbo» ha dovuto prendere molti rischi, troppi, come testimoniano i 50 errori totali, 41 dei quali collezionati nei tre set perduti. La sconfitta non lo ha per niente frustrato anche se probabilmente avrebbe preferito subirla da un altro giocatore, come si legge tra le righe della sua affermazione: «Dodici-quattordici anni fa, lui ha avuto la possibilità di entrare nel triangolo Borg-Connors-McEnroe e non ce l'ha fatta. Non posso parlare di rivalità con lui». Roberto Lombardi Battuto Camporese ultimo degli azzurri Tennis, in Usa bene Agassi, fuori Ivanisevic Battuto Camporese ultimo degli azzurri NEW YORK. E' stato eliminato anche l'ultimo italiano in gara. Omar Camporese ha mostrato nel corso della partita con Carlos Costa di non aver smaltito le fatiche del giorno precedente nel quale ha dovuto ricorrere al tiebreak decisivo per avere ragione dello statunitense Scott Davis. In difficoltà al servizio per un problema alla mano, senza alcuna mobilità alla risposta che anche in condizioni normali non rappresenta una delle caratteristiche migliori del suo gioco, Camporese è stato in balia dello spagnolo. E' certo facile disporre di un giocatore che non profonde un grande agonismo nella partita, ma a Costa bisogna riconoscere di aver saputo interpretare con buon rendimento anche il gioco sui terreni veloci. E' risultato superiore all'italiano in tutti i settori del gioco mettendo in mostra, oltre ad un servizio incisivo e ad una ribattuta continua, anche una notevole sensibilità sulla rete. Per quanto riguarda Camporese, da segnalare ancora ima volta un grado di forma non proporzionato all'importanza dell'impegno. Ci sono sicuramente anche motivazioni psicologiche da ricercare nella difficoltà a recitare una parte da protagonista che impediscono al nostro giocatore di esprimere il miglior tennis, ma appare evidente come alla base della discontinuità ci siano carenze di condizione. Tra i favoriti da segnalare la convincente prestazione di Agassi e la netta sconfitta di Ivanisevic ad opera di Volkov. Andre ha mostrato nei confronti di Jan Siemerink notevoli condizioni di forma, ancor più stimolate dalla tattica di un avversario che riesce ad essere efficace solo quando prende la rete con continuità. L'olandese possiede buone qualità, ma ha sottolineato una certa leggerezza nei colpi offensivi. Nel torneo se ne vanno, uno dopo l'altro, i protagonisti più cari al pubblico. Dopo la Navratilova e la Capriati sulla quale erano puntate molte delle ambizioni americane dopo le vittorie estive, nella serata di venerdì anche Jimmy Connors ha dovuto arrendersi. Nessuna previsione tecnica poteva accreditarlo di serie possibilità nei confronti di Ivan Lendl, ma soprattutto un pubblico accorso in modo massiccio si aspettava da lui ancora un miracolo dopo le imprese dello scorso anno, peraltro favorite da un tabellone abbastanza agevole. L'aggressività con la quale, poi, il mancino americano ha iniziato la partita ha alimentato ancor di più le speranze per una affermazione a rigor di logica impossibile. Per contro, l'atteggiamento tattico di Lendl era improntato ad un pragmatico sfruttamento della debolezza dell'avversario. Nelle intenzioni apparentemente rinunciatarie di Ivan, Jimmy poteva essere spettacolare ma doveva fare molta fatica per conquistare ogni punto. «Anche Vitas (Gerulaitis) mi ha detto che Ivan giocava in quel modo perché aveva paura» ha detto Connors in conferenza stampa, sottolineando l'eccessiva volontà di Lendl di non voler correre alcun rischio. Prendendo la rete con maggior frequenza del solito, Connors è riuscito ad ottenere il successo parziale del primo set ma ha consumato moltissime energie e non appena Lendl ha registrato i colpi di inizio gioco non c'è più stata partita. Per uscire dalla pressione esercitata dall'avversario, «Jimbo» ha dovuto prendere molti rischi, troppi, come testimoniano i 50 errori totali, 41 dei quali collezionati nei tre set perduti. La sconfitta non lo ha per niente frustrato anche se probabilmente avrebbe preferito subirla da un altro giocatore, come si legge tra le righe della sua affermazione: «Dodici-quattordici anni fa, lui ha avuto la possibilità di entrare nel triangolo Borg-Connors-McEnroe e non ce l'ha fatta. Non posso parlare di rivalità con lui». Roberto Lombardi

Luoghi citati: New York, Usa