E l'Italia ritorna a volare

E l'Italia ritorna a volare Per la terza volta agli azzurri la World League di pallavolo E l'Italia ritorna a volare Sconfitta Cuba dopo 4 durissimi set GENOVA DAL NOSTRO INVIATO Gli azzurri tornano a essere Dream Team, Velasco il Mida del volley: così il trofeo della World League resta in Italia. Tre edizioni della manifestazione e altrettanti successi della formazione tricolore che, davanti a quasi diecimila persone, ha superato ieri nella finalissima genovese la rivale per eccellenza, Cuba, ripetendo il 3-1 che due anni fa le valse l'oro iridato contro gli stessi caraibici. Vittoria splendida perchè fortemente voluta, contro un'avversaria che si è battuta fino all'ultimo pallone con grande determinazione in quella che, al di là di tutto, era una specie di rivincita per le due grandi deluse dell'Olimpiade. Certo, questo successo non vale l'oro dei Giochi andato con pieno merito al Brasile, ma almeno conferma a chi dopo Barcellona si era riscoperto scettico sul valore della pallavolo italiana, che gli azzurri dopo essere inciampati hanno saputo su¬ bito riscattarsi. Come solo le grandi squadre sanno fare. Ieri la squadra di Velasco, che dopo alcuni errori iniziali ha richiamato Giani in panchina proponendo il sestetto iridato (Tofoli, Zorzi; Bernardi, Cantagalli; Gardini, Lucchetta) ha vissuto un momento di appannamento, diventando «sleep team» solo nel primo set, quando dal 14-9 si è fatta rimontare e battere. Per il resto è stata efficace, mostrando soprattutto in difesa e negli attacchi in combinazione, le qualità che le erano difettate all'Olimpiade. Adesso per l'Italia pallavolistica è nuovamente tempo del «dopo». Se gestire il trionfo iridato non è stato facile, altrettanto delicato si preannuncia un futuro nel quale c'è da superare la «grande delusione» olimpica che il risultato della World League non ha certo mitigato, suscitando semmai ulteriori rimpianti per essere stati deficitari proprio nell'occasione che più contava. E d'altronde Velasco, già alla vigilia, era stato chiaro dicendo: «La World League non è una rivincita dei Giochi, bensì un'altra manifestazione che pur importantissima nulla può spartire con l'oro olimpico». In dicembre si rinnoverà il Consiglio Federale e si avrà la verifica del consenso suscitato dall'attuale gestione nei due anni di mandato dopo il ribaltone del febbraio '91 quando fu esautorato il presidente Fidenzio. E tra i primi compiti del nuovo vertice eletto ci sarà quello di rinnovare il mandato a Julio Velasco. Il tecnico al proposito è attualmente possibilista, ossia lascia aperte più porte compresa quella che lo riporterebbe alla guida di un club. Ma, in effetti, la decisione di Velasco sarà probabilmente condizionata dalle garanzie che otterrà: di poter continuare a svolgere un certo tipo di lavoro, con giocatori che non siano spremuti dall'attività di club, avendo come traguardo finale Atlanta '96. E, sotto questo aspetto, sarà importante verificare l'atteggiamento delle società «anche perchè - sostiene Velasco - è necessario che i giocatori possano disporre nell'estate di almeno un mese di vacanza». E questo convincendosi i club che le fortune della squadra azzurra sono e possono essere sempre più quelle di tutto il movimento pallavolistico italiano, compreso un rinnovato interesse degli indispensabili sponsor. Intanto bisogna dare atto alla Lega di aver raggiunto, proprio ieri, un importante accordo per il prossimo campionato con Rai e Italia 1 che si divideranno le trasmissioni domenicali con un esborso complessivo di circa tre miliardi. Ma, al di là del fattore economico pur sempre significativo, è soprattutto importante che non si avranno più partite criptate, ossia trasmessa da paytv. Dopo la delusione dei Giochi Olimpici la squadra di Velasco chiude la stagione con un bel successo Bernardi, Gardini e, semicoperto, Zorzi protagonisti ieri sera a Genova E l'Italia ritorna a volare Per la terza volta agli azzurri la World League di pallavolo E l'Italia ritorna a volare Sconfitta Cuba dopo 4 durissimi set GENOVA DAL NOSTRO INVIATO Gli azzurri tornano a essere Dream Team, Velasco il Mida del volley: così il trofeo della World League resta in Italia. Tre edizioni della manifestazione e altrettanti successi della formazione tricolore che, davanti a quasi diecimila persone, ha superato ieri nella finalissima genovese la rivale per eccellenza, Cuba, ripetendo il 3-1 che due anni fa le valse l'oro iridato contro gli stessi caraibici. Vittoria splendida perchè fortemente voluta, contro un'avversaria che si è battuta fino all'ultimo pallone con grande determinazione in quella che, al di là di tutto, era una specie di rivincita per le due grandi deluse dell'Olimpiade. Certo, questo successo non vale l'oro dei Giochi andato con pieno merito al Brasile, ma almeno conferma a chi dopo Barcellona si era riscoperto scettico sul valore della pallavolo italiana, che gli azzurri dopo essere inciampati hanno saputo su¬ bito riscattarsi. Come solo le grandi squadre sanno fare. Ieri la squadra di Velasco, che dopo alcuni errori iniziali ha richiamato Giani in panchina proponendo il sestetto iridato (Tofoli, Zorzi; Bernardi, Cantagalli; Gardini, Lucchetta) ha vissuto un momento di appannamento, diventando «sleep team» solo nel primo set, quando dal 14-9 si è fatta rimontare e battere. Per il resto è stata efficace, mostrando soprattutto in difesa e negli attacchi in combinazione, le qualità che le erano difettate all'Olimpiade. Adesso per l'Italia pallavolistica è nuovamente tempo del «dopo». Se gestire il trionfo iridato non è stato facile, altrettanto delicato si preannuncia un futuro nel quale c'è da superare la «grande delusione» olimpica che il risultato della World League non ha certo mitigato, suscitando semmai ulteriori rimpianti per essere stati deficitari proprio nell'occasione che più contava. E d'altronde Velasco, già alla vigilia, era stato chiaro dicendo: «La World League non è una rivincita dei Giochi, bensì un'altra manifestazione che pur importantissima nulla può spartire con l'oro olimpico». In dicembre si rinnoverà il Consiglio Federale e si avrà la verifica del consenso suscitato dall'attuale gestione nei due anni di mandato dopo il ribaltone del febbraio '91 quando fu esautorato il presidente Fidenzio. E tra i primi compiti del nuovo vertice eletto ci sarà quello di rinnovare il mandato a Julio Velasco. Il tecnico al proposito è attualmente possibilista, ossia lascia aperte più porte compresa quella che lo riporterebbe alla guida di un club. Ma, in effetti, la decisione di Velasco sarà probabilmente condizionata dalle garanzie che otterrà: di poter continuare a svolgere un certo tipo di lavoro, con giocatori che non siano spremuti dall'attività di club, avendo come traguardo finale Atlanta '96. E, sotto questo aspetto, sarà importante verificare l'atteggiamento delle società «anche perchè - sostiene Velasco - è necessario che i giocatori possano disporre nell'estate di almeno un mese di vacanza». E questo convincendosi i club che le fortune della squadra azzurra sono e possono essere sempre più quelle di tutto il movimento pallavolistico italiano, compreso un rinnovato interesse degli indispensabili sponsor. Intanto bisogna dare atto alla Lega di aver raggiunto, proprio ieri, un importante accordo per il prossimo campionato con Rai e Italia 1 che si divideranno le trasmissioni domenicali con un esborso complessivo di circa tre miliardi. Ma, al di là del fattore economico pur sempre significativo, è soprattutto importante che non si avranno più partite criptate, ossia trasmessa da paytv. Dopo la delusione dei Giochi Olimpici la squadra di Velasco chiude la stagione con un bel successo Bernardi, Gardini e, semicoperto, Zorzi protagonisti ieri sera a Genova