Galloni contro Carnevale «Problema da risolvere» di Giovanni Bianconi

Galloni contro Carnevale «Problema da risolvere» Galloni contro Carnevale «Problema da risolvere» ROMA. Quello del «giudice ammazzasentenze» Corrado Carnevale «è un problema che in qualche modo dobbiamo risolvere». Lo dice Giovanni Galloni, vicepresidente del Csm, il quale però mette in guardia dal fare giustizia sommaria sulla prima sezione della Cassazione: «Nessuno può incriminare un magistrato per le sentenze che fa». Adesso il ministro della Giustizia ha deciso di aprire un'inchiesta, dice Galloni, «e non escludo che qualcosa si trovi». Carnevale, nella sua casa romana, non sembra affatto preoccupato e taglia corto: «La cosa non mi riguarda». E dell'indagine avviata dal ministero, che cosa pensa? «Io niente, rivolgetevi al ministero». Il nuovo capitolo del «caso Carnevale», all'indomani dell'ultima sentenza anti-mafia annullata, è stato aperto durante un dibattito alla festa dell'Unità di Reggio Emilia. E' lì che Galloni ha spiegato che il problema va affrontato «anche se non è semplice». Se l'inchiesta promossa da Martelli, ha detto il vice-piesidente del Csm, «farà emergere qualcosa sotto il profilo disciplinare o dell'incompatibilità ambientale, il Consiglio la esaminerà: ma la soluzione non è facile in un sistema che difende l'autonomia della magistratura. Ci vuole un'accusa circostanziata, ed è lo stesso motivo per cui ho difeso Di Pietro. O lo si incastra su qualche elemento oppure... Il Csm non è la Cassazione della Cassazione, sarebbe pericoloso mettersi su questa strada». Accanto a Galloni, nel dibattito di Reggio Emilia, c'erano l'expresidente della commissione parlamentare d'inchiesta sulle stragi Libero Gualtieri e il segretario dell'Associazione magistrati Franco Ippolito. Il più radicale è proprio Gualtieri: «Carnevale fa la caccia all'errore nei timbri e per questo annulla inchieste e processi di anni... E' un caso che va estirpato dall'interno della magistratura». Ippolito invece è più cauto: alcune polemiche sono «fuori misura», come quella sull'ultima sentenza cancellata «non per un cavillo, ma per una garanzia precisa». Anche il leader del «sindacato dei giudici» però sostiene che non si può «rimanere inerti di fronte all'oggettiva insostenibilità della situazione. Il Csm non ha solo il compito di garantire il magistrato, ma anche quello di tutelare la credibilità complessiva del sistema giudiziario. Qualsiasi cosa faccia Carnevale, giusta o sbagliata, nascono polemiche, è questo che non si può continuare ad ignorare». Sembra essere la stessa idea del ministro della Giustizia Martelli, che ha ordinato il monitoraggio su tutte le sentenze emanate dalla prima sezione penale della Cassazione. Il risultato dello studio è ormai pronto, la prossima settimana sarà sottoposto al Guardasigilli e alla commissione di studio che dovrà esaminare il problema e proporre una soluzione. Il pool di tecnici del diritto messo insieme da Martelli è pre¬ sieduto dall'ex-presidente della Corte Costituzionale Giovanni Conso e ne fanno parte i giudici Caponnetto (che non ha ancora deciso se accettare o meno), Ciani e Lupo, gli avvocati Chiusane Contri e Siniscalchi, i professori Grevi e Zappala. Che i magistrati della Corte suprema abbiano da tempo cominciato ad esaminare anche i fatti oggetto dei processi che devono vagliare, dicono al ministero, «ormai è un fatto». La commissione Conso dovrà, entro la fine dell'anno, «approfondire proprio i problemi delle competenze della Cassazione e fornire al legislatore indicazioni e suggerimenti in vista di interventi normativi che consentano di razionalizzare il giudizio di legittimità». Nel frattempo gli ispettori del ministro continuano la loro indagine sugli uffici di cancelleria della prima sezione penale, per verificare la correttezza delle modalità di composizione dei diversi collegi giudicanti, la scelta dei relatori e l'assegnazione dei processi da rivedere all'uno o all'altro collegio di magistrati. Giovanni Bianconi Il presidente della prima sezione di Cassazione Corrado Carnevale è da tempo nella bufera ma non vuole fare polemiche Il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Galloni ha aperto un nuovo capitolo sul «caso Carnevale» Galloni contro Carnevale «Problema da risolvere» Galloni contro Carnevale «Problema da risolvere» ROMA. Quello del «giudice ammazzasentenze» Corrado Carnevale «è un problema che in qualche modo dobbiamo risolvere». Lo dice Giovanni Galloni, vicepresidente del Csm, il quale però mette in guardia dal fare giustizia sommaria sulla prima sezione della Cassazione: «Nessuno può incriminare un magistrato per le sentenze che fa». Adesso il ministro della Giustizia ha deciso di aprire un'inchiesta, dice Galloni, «e non escludo che qualcosa si trovi». Carnevale, nella sua casa romana, non sembra affatto preoccupato e taglia corto: «La cosa non mi riguarda». E dell'indagine avviata dal ministero, che cosa pensa? «Io niente, rivolgetevi al ministero». Il nuovo capitolo del «caso Carnevale», all'indomani dell'ultima sentenza anti-mafia annullata, è stato aperto durante un dibattito alla festa dell'Unità di Reggio Emilia. E' lì che Galloni ha spiegato che il problema va affrontato «anche se non è semplice». Se l'inchiesta promossa da Martelli, ha detto il vice-piesidente del Csm, «farà emergere qualcosa sotto il profilo disciplinare o dell'incompatibilità ambientale, il Consiglio la esaminerà: ma la soluzione non è facile in un sistema che difende l'autonomia della magistratura. Ci vuole un'accusa circostanziata, ed è lo stesso motivo per cui ho difeso Di Pietro. O lo si incastra su qualche elemento oppure... Il Csm non è la Cassazione della Cassazione, sarebbe pericoloso mettersi su questa strada». Accanto a Galloni, nel dibattito di Reggio Emilia, c'erano l'expresidente della commissione parlamentare d'inchiesta sulle stragi Libero Gualtieri e il segretario dell'Associazione magistrati Franco Ippolito. Il più radicale è proprio Gualtieri: «Carnevale fa la caccia all'errore nei timbri e per questo annulla inchieste e processi di anni... E' un caso che va estirpato dall'interno della magistratura». Ippolito invece è più cauto: alcune polemiche sono «fuori misura», come quella sull'ultima sentenza cancellata «non per un cavillo, ma per una garanzia precisa». Anche il leader del «sindacato dei giudici» però sostiene che non si può «rimanere inerti di fronte all'oggettiva insostenibilità della situazione. Il Csm non ha solo il compito di garantire il magistrato, ma anche quello di tutelare la credibilità complessiva del sistema giudiziario. Qualsiasi cosa faccia Carnevale, giusta o sbagliata, nascono polemiche, è questo che non si può continuare ad ignorare». Sembra essere la stessa idea del ministro della Giustizia Martelli, che ha ordinato il monitoraggio su tutte le sentenze emanate dalla prima sezione penale della Cassazione. Il risultato dello studio è ormai pronto, la prossima settimana sarà sottoposto al Guardasigilli e alla commissione di studio che dovrà esaminare il problema e proporre una soluzione. Il pool di tecnici del diritto messo insieme da Martelli è pre¬ sieduto dall'ex-presidente della Corte Costituzionale Giovanni Conso e ne fanno parte i giudici Caponnetto (che non ha ancora deciso se accettare o meno), Ciani e Lupo, gli avvocati Chiusane Contri e Siniscalchi, i professori Grevi e Zappala. Che i magistrati della Corte suprema abbiano da tempo cominciato ad esaminare anche i fatti oggetto dei processi che devono vagliare, dicono al ministero, «ormai è un fatto». La commissione Conso dovrà, entro la fine dell'anno, «approfondire proprio i problemi delle competenze della Cassazione e fornire al legislatore indicazioni e suggerimenti in vista di interventi normativi che consentano di razionalizzare il giudizio di legittimità». Nel frattempo gli ispettori del ministro continuano la loro indagine sugli uffici di cancelleria della prima sezione penale, per verificare la correttezza delle modalità di composizione dei diversi collegi giudicanti, la scelta dei relatori e l'assegnazione dei processi da rivedere all'uno o all'altro collegio di magistrati. Giovanni Bianconi Il presidente della prima sezione di Cassazione Corrado Carnevale è da tempo nella bufera ma non vuole fare polemiche Il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Galloni ha aperto un nuovo capitolo sul «caso Carnevale»

Luoghi citati: Reggio Emilia, Roma