Risparmi verso la Costa Azzurra di Gianni Bisio
Risparmi verso la Costa Azzurra Con il crollo della Borsa e la pressione fiscale, dove va il denaro dei torinesi? Risparmi verso la Costa Azzurra E' scarsa l'offerta al mercato della casa Dove vanno i risparmi dei torinesi in un momento di incertezza come l'attuale? La settimana borsistica chiude a livelli da lacrime, soprattutto dopo l'aumento, ieri, del tasso di sconto deciso dalla Banca d'Italia. Le imposte sulla casa, in proliferazione continua (Isi, lei, ecc.) paiono apparentemente spegnere gli entusiasmi sul mattone. Chi ha denaro in banca, scottato dal prelievo improvviso, e un po' furtivo, del 6 per mille, non sa come tutelarsi dallo Stato-gabelliere che è riuscito a colpirlo anche nel segreto del conto. Ieri mattina nel salone della borsa di Torino c'era il vuoto: nel recinto del pubblico, il «parco-buoi», solo tre persone. «Ma non vorrebbe dir nulla, perchè oggi, con la telematica, si lavora coi borsini e davanti alle banche ci sono i tabelloni con il listino», osserva Giovanni Fissore, agente di borsa. «Il grave è che l'attività è ormai ridotta al lumicino: continuano ad esserci affari, ma da un giro di 300-400 miliardi al giorno si è scesi a 40-50. Certo alle quotazioni di questa mattina sarebbe il momento di comprare». Aggiunge subito, quasi ripensandoci: «Ma per la verità queste cose le dicevamo già un mese fa». E i listini, da allora, sono ancora scesi. Due cifre sono emblematiche della crisi: 1000 lire in borsa del 1986 oggi sono ridotte a 400 e 1000 lire del 1° gennaio '92 sono meno di 750. Tempi duri rispetto al periodo in cui anche le casalinghe e gli impiegati frequentavano il «parco-buoi». I soldi che non vanno in borsa come sono impiegati? Il mercato immobiliare a Torino sembra per ora risentire meno del settore mobiliare delle incertezze e delle stangate fiscali, decise o preannunciate. «I prezzi - affermano concordemente gli operatori - sono in apparenza fermi, anche se è più facile, adesso, trovare l'accordo tra venditore e compratore al momento della trattativa: c'è più elasticità da entrambi, insomma». All'Ipi (Istituto piemontese immobiliare), dove prevedono una forte reazione dei proprietari di case chiamati a contribuire al risanamento del deficit pubblico, affermano che lo squilibrio rimane nel mercato tra il poco prodotto e la molta domanda: «La manovra fiscale ha accelerato l'atteggiamento riflessivo del compratore. Pe¬ raltro si intravede una possiblità di ripresa proprio perchè la domanda non si è esaurita». Stessa opinione anche dal direttore generale della Gabetti, Sergio Scaletti: «I prezzi sono stabili, il numero degli affari è costante, la domanda è buona, ma è l'offerta che delude: soprattutto non alletta chi compra oggi per migliorare la propria abitazione o per avere più spazio e non per salvarsi dall'inflazione, come accadeva negli Anni '70». Per lo squilibrio domanda of¬ ferta vale l'esempio della corsa alla Costa Azzurra dove i torinesi sono andati «anche» perchè hanno considerato fiscalmente più sicuro un investimento all'estero, ma non solo per questo. In realtà in Italia, in Riviera, l'offerta è minima e con servizi decisamente inferiori a qual che c'è appena al di là della frontiera. «Delle 3500 compravendite immobiliari registrate nel '91 sulla Costa Azzurra - dicono alla Gabetti, su dati del Credit Agricole francese - circa mille vedono protagonisti gli italiani: i compratori torinesi sono 300. Una fetta trascurabile rispetto ai 28 mila passaggi di proprietà di immobili che ci sono stati a Torino nel medesimo periodo». L'Istituto San Paolo denuncia un rallentamento nelle richieste di mutui e aggiunge che la maggior parte delle pratiche riguarda la prima casa di abitazione. In altre parole non si investe sul mattone, anche perchè il mattone acquistabile è scarso. «L'investitore torinese - affermano al San Paolo - continua a privilegiare l'alto rendimento dei titoli di Stato, più recentemente ha scoperto i "pronti contro termine" e si comincia a rilevare un certo interesse per i titoli esteri e sempre più per i certificati di deposito e i titoli obbligazionari». Gianni Bisio Passanti nel centro cittadino leggono il listino di Borsa continuamente aggiornato grazie al computer Una ragione valida anche questa per non frequentare più la Borsa valori oggi ai minimi storici
Persone citate: Gabetti, Giovanni Fissore, Sergio Scaletti
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