Jonasson-Bolkan: guerra di dame cucinate in salsa «Beautiful» di Alessandra Comazzi

Jonasson-Bolkan: guerra di dame cucinate in salsa «Beautiful» TIVÙ' & TIVÙ1 Jonasson-Bolkan: guerra di dame cucinate in salsa «Beautiful» GUERRA di dame in salsa beautiful. Andrea Jonasson (la signora Strehler) e Florinda Bolkan si sono date battaglia per due sere su Raidue nello sceneggiato «Tutti gli uomini della sua vita», una coproduzione italo-franco-tedesca dall'aria costosa, regista Michael Braun. E' una complicatissima storia di tradimenti, vendette, ambizioni sfrenate, abbandoni infantili, scambi di neonati, morti violente, cattiverie gratuite, squisiti gesti di bontà. Gli ingredienti ci sono tutti, abbondanti e speziati, per trasportarci nel regno del serial, asciugato in due puntate ma dal sapore comunque inconfondibile. Molti personaggi, racconti che si intersecano l'uno con l'altro, narrazione spezzata, continui spostamenti di scena. Le protagoniste sono le due attrici, entrambe assurdamente doppiate. Soprattutto doppiare la Jonasson è veramente una scelta assurda. Trattandosi di una produzione internazionale, è probabile che lo sceneggiato fosse girato in inglese. Però, nella versione italiana, sarebbe stato bello la vera voce, profonda e dal lievissimo, affascinante accento tedesco, della grande attrice: quando se ne ha una a disposizione, non sarebbe meglio, come dire, «sfruttarI la» fino in fondo? Come in «Beautiful» l'am- biente è quello di una grande Casa. di moda, intorno alla quale si dilaniano famiglie intere. Diversa è però l'ambientazione, Parigi. La Jonasson interpreta qui il ruolo di Maxi, una donna bella ed elegante, ex indossatrice, fuggita dalla sua casa di Berlino, dove il marito la maltrattava, esattamente la sera in cui costruiscono il muro che divide la città (lei abitava dalla parte Est). E' combattuta, ma infine decide di non ritornare dall'altra parte, e soffrendo abbandona i due figli. Arriva a Parigi, si risposa senza divorziare dal primo marito, insomma è bigama. Porta con sé infiniti rimorsi, quando ritrova per caso il figlio, diventato nel frattempo musicista, si avvicina a lui, dice di essere un'amica della madre, è indecisa se rivelargli o no la sua vera identità (ma il ragazzo, che non è mica scemo, capisce tutto da solo). Quel figlio non sa nulla della famiglia d'origine, non sa neppure di avere una sorella e la sorella, eccola lì, riappare nelle vesti di una bella musicista: i due naturalmente si innamorano, la madre non conosciuta comincia ad affannarsi davvero. Questa è la vicenda principale: intanto, negli altri frammenti del film, le altre storie si affastellano vorticosamente, tra amori perduti, avidità di denaro ed enormi menzogne, serie Dallas. Muore moltissima gente, molti soffrono, serie «Anche i ricchi piangono». I luoghi d'ombra si schiariscono per poi riformarsi, stile «La donna del mistero». A differenza dei telefilm d'intrigo tradizionali, qui l'interpretazione è di prima scelta, e questo riesce a rendere un po' meno incredibile l'intera vicenda. Che è di per sé assurda e insensata. Però, va a sapere, chissà che di storie simili non ne accadano davvero: la realtà riesce sempre a superare la fantasia... Alessandra Comazzi Andrea Jonasson

Persone citate: Andrea Jonasson, Bolkan, Florinda Bolkan, Jonasson, Michael Braun, Strehler

Luoghi citati: Berlino, Parigi