L'applauso tratta i morti da vivi di Oreste Del Buono

L'applauso tratta i morti da vivi RISPONDE O.d.B. L'applauso tratta i morti da vivi Egregio Del Buono, conoscevo l'etimologia della parola «applauso» e anche del «perché» si applaude, ma ho voluto ugualmente consultare un vocabolario. L'applauso viene definito «approvazione», «giudicare favorevolmente», «lodare», «elogiare». Siamo tutti d'accordo quando questi sono indirizzati ad una persona «viva», che indubbiamente se li sarà meritati e lui (persona) si sentirà appagato e approvato. Ma ad una spoglia mortale, degnissima di tutta la nostra attenzione e omaggio, credo proprio che l'applauso sia fuori luogo!!... Osvaldo Piatti, Torino G ENTILE signor Piatti, mi pare di aver già letto in «lettere al giornale» un'altra protesta come la sua (o forse direttamente sua) contro l'applauso. Lei, dunque, ritiene: «Il passaggio di una salma davanti ai nostri occhi dovrebbe, secondo me, suscitare altri sentimenti. In primo luogo: silenzio. Lo scenario che si presenta non è uno spettacolo teatrale e, se spettacolo vogliamo considerarlo, è tragedia. La grande misteriosa tragedia della morte. Quindi, soprattutto silenzio e raccoglimento e, se si è cristiani, recitare magari in ginocchio quel "Requiem Aeternam" che ci avevano insegnato da ragazzi per quell'anima generosa che l'odio umano ci ha portato via. Eppure gli applausi scrosciano fragorosi ad ogni funerale e nessuno, nemmeno la Chiesa, sempre pronta a condannare ciò che non le aggrada, ha protestato. Si vede che questi "applausi" le piacciono. Ha persino tolto il lutto nelle azioni funebri: il violetto o il ciclamino sono più allegria! Tanto quando si muore si va a star meglio (ci dicono!). Signor Del Buono, vogliamo dire due parole sul suo giornale in merito! Cerchiamo di fare meno i pagliacci, e almeno con la morte; cerchiamo di essere seri!». Gentile signor Piatti, capisco la sua indignazione, ma i funerali sono pur sempre manifestazioni pubbliche organizzate dai vivi (facciamo dai superstiti) per se stessi, e, quindi, seguono le convinzioni e le suggestioni di chi vuole e realizza- le cerimonie, possono piacere e non piacere, essere discutibili e discussi, contestati da quanti rifuggono dalla spettacolarità contemporanea. Ma gli applausi, secondo il mio modesto parere, significano proprio quello che dice il dizionario: un estremo omaggio, un riconoscimento di stima e rimpianto per lo scomparso che ha saputo trasformare la propria vita in un esempio. Il dizionario non stabilisce che la persona oggetto di una calorosa approvazione debba essere ancora in vita. Applaudendo, comunque, la si tratta da ancora viva per noi. Oreste del Buono

Persone citate: Del Buono, Osvaldo Piatti

Luoghi citati: Torino