Livatino, c'è un testimone dimenticato

Livatino, c'è un testimone dimenticato Raccontò l'episodio alla polizia dell'Aquila, segnalato dopo due anni Livatino, c'è un testimone dimenticato Medico che viaggiò in treno con un presunto killer AGRIGENTO. Con un ritardo di due anni la procura distrettuale antimafia di Caltanissetta ha avuto notizia di una testimonianza spontanea, resa alla polizia a L'Aquila, relativa all'uccisione del giudice di Agrigento Rosario Livatino. Il magistrato venne assassinato il 21 settembre di due anni fa. La testimonianza era stata resa da un medico, di 44 anni, di origine campana, ma che esercita la professione a L'Aquila. L'uomo riferì di avere viaggiato, tra Roma e Milano, subito dopo l'uccisione del giudice Livatino su un treno diretto in Germania, e di avere avuto modo di ascoltare una conversazione tra giovani siciliani, che ritenne attinente al delitto e comunque di interesse del magistrato inquirente. Il medico aggiunse anche di avere successivamente riconosciuto uno dei suoi compagni di viag¬ gio «sospetti» nelle foto dei presunti killer di Livatino pubblicati su un giornale. La pubblicazione di queste foto, prima dell'arresto in Germania di Paolo Amico e Domenico Pace, di Palma di Montechiaro (Agrigento) rinviati a giudizio come presunti sicari di Livatino e degli incidenti probatori relativi, è peraltro oggetto di separata inchiesta a Caltanissetta. Per motivi che non sono stati chiariti, ma che hanno provocato a Caltanissetta l'apertura di nuovi atti relativi, la testimonianza spontanea non ebbe alcun seguito investigativo. Il caso è stato ricostruito da un funzionario della squadra mobile de L'Aquila nelle settimane scorse, qaando il medico si ripresentò negli uffici della polizia per sapere i motivi per i quali il magistrato inquirente non lo aveva convocato. Il fun¬ zionario, a questo punto, ha cercato la deposizione sottoscritta dal medico due anni prima e l'ha inoltrata alla procura distrettuale di Caltanissetta, corredandola di un rapporto sull'inspiegabile ritardo nella trasmissione. Contestualmente è stata disposta la protezione del testimone. Il processo per l'uccisione del giudice Livatino si svolge contro Paolo Amico e Domenico Pace ed è giunto alle ultime battute, ma frattanto sarebbero emerse nuove circostanze per riaprire l'inchiesta dopo le rivelazioni di un pentito. Un ruolo nel delitto, secondo indiscrezioni, potrebbe avere avuto un altro presunto mafioso, Gaetano Puzzangaro, anche lui di Palma di Montechiaro, arrestato nei mesi scorsi in Germania e già estradato. Puzzangaro è giunto ieri sotto buona scorta con un volo speciale a Punta Raisi. (Ansa)