Inferno di cristallo nel grattacielo Sip

Inferno di cristallo nel grattacielo Sip Bari, ore di paura ma nessuna vittima Inferno di cristallo nel grattacielo Sip Fiamme scatenate da un cortocircuito Fuga nel panico per i 500 dipendenti BARI. «C'è un incendio». Quando una dipendente si è accorta delle fiamme nella sala computer e ha lanciato l'allarme c'è stato appena il tempo di scappare. In pochi istanti il fuoco ha avvolto il quindicesimo piano del palazzo della Sip e un denso fumo nero visibile in tutta la città ha scatenato la sindrome da «Inferno di cristallo». Non avesse funzionato il sistema antincendio, ora di questo palazzone non ci sarebbero che le briciole. Dell'ultimo piano, dopo le fiamme di ieri mattina intorno alle 13,30, non è rimasto nulla. Ci sono volute tre ore e mezzo e l'impegno di dieci squadre di vigili del fuoco per spegnerle, ma non è stata una cosa facile. Troppo alto l'edificio per arrivarci con i mezzi di soccorso. Mentre un elicottero sorvolava il quartiere PiconePoggiofranco e circa 500 dipendenti della Sip venivano fatti uscire frettolosamente dallo stabile, i vigili del fuoco hanno raggiunto il quattordicesimo piano con le scale laterali d'emergenza e di qui, infilando gli idranti nelle bocchette del sistema di sicurezza, hanno cominciato le operazioni di spegnimento. Intorno poliziotti, carabinieri e una folla di curiosi messa di fronte a uno spettacolo visto prima soltanto al cinema. A intervalli irregolari uno scoppio, i vetri delle finestre che esplodevano e cadevano in strada. Fino alle 13, al quindicesimo piano, dove sono ospitati gli uffici della direzione e quelli delle relazioni esterne, era tutto tranquillo. Il direttore generale Alvo Rocca chiuso nel suo ufficio, tutti gli altri erano scesi nella sala mensa. Al suo rientro in ufficio è stata una donna, impiegata del settore Personale, Mariella De Napoli, ad accorgersi delle fiamme. Le ha viste sprigionarsi da un'apparecchiatura elettronica e ha urlato mentre scattava l'allarme acustico Il direttore è uscito dal suo ufficio ed è stato investito da una cortina di fumo. «Sono rientrato nella stanza istintivamente» racconta. E' stato lui l'ultimo ad abbandonare il piano sollecitato dai richiami dei suoi colleghi e ha dovuto seguirne la voce per imboccare, nel fumo, la via dell'uscita. Quando sono intervenuti, pochi minuti dopo, i vigili del fuoco hanno disinserito l'energia elettrica facendo entrare in funzione il gruppo elettrogeno. «Il sistema di allarme ha funzionato alla perfezione» commenta Vincenzo Ciriello, responsabile del servizio Ambiente, sicurezza ed ecologia della Sip. Il sistema d'isolamento ha infatti impedito che le fiamme si propagassero ai piani inferiori e che l'intero palazzo venisse distrutto. Si esclude il dolo e, dopo una prima perizia, i vigili del fuoco danno quasi per certa l'ipotesi del cortocircuito. Oggi un nuovo sopralluogo e la stima dei danni. Certo non si potrà lavorare regolarmente. L'ultimo piano è distrutto. Dal quattordicesimo al nono c'è una grande distesa d'acqua. [a. t.] Il grattacielo Sip teatro dello spettacolare incendio durato oltre 3 ore

Persone citate: Alvo Rocca, Mariella De Napoli, Vincenzo Ciriello