l'Efim paga all'estero di R. Ipp.

L'Efim paga all'estero In vista un'intesa sugli interessi dovuti alle banche straniere L'Efim paga all'estero La clausola base garantirebbe un tasso pari a quello dei titoli di Stato E dagli istituti italiani parte la protesta: «Trattamento preferenziale» LONDRA DAL NOSTRO INVIATO Armistizio in vista. Sembra vicina un'intesa tra il governo italiano e le banche straniere. Si tenta così di chiudere il caso Efim. In vista di un incontro a Londra, l'ipotesi di compromesso è basata su questa clausola: verrebbero garantiti interessi pari a quelli dei titoli di Stato per tutte le somme avanzate dall'ente dagli istituti di credito non italiani e per il momento congelate. Quindi le sole banche straniere avrebbero un trattamento preferenziale. Otterrebbero interessi per circa il 12%. Quelle nazionali dovrebbero accontentarsi di un tasso molto più basso, circa il 7%, con l'applicazione di un decreto del ministro del Tesoro, il banchiere di area de Piero Barucci, sulla restituzione dei finanziamenti ottenuti dall'Efim. La messa a punto dell'accordo ha ritardato la riunione di Londra fra governo e banche straniere. Il piano è allo studio di Barucci e del direttore generale del Tesoro, Mario Draghi. E dovrebbe placare gli animi delle banche straniere che hanno contestato il blocco dei crediti, imposto con il decreto legge che ha sciolto l'Efim. All'estero è stato giudicato inaccettabile che lo Stato italiano non si accollasse quanto l'Efim deve dare, essendo un ente delle Partecipazioni statali. Il declassamento dell'Italia, ritenuta meno affidabile sul piano finanziario dall'agenzia specializzata Moody's, è avvenuto sulla scia della vicenda. Mentre a Londra si stanno per formalizzare le trattative, la commissione Bilancio della Camera vuole attendere la chiusura del negoziato fra il governo e le banche straniere per esaminare il decreto sullo scioglimento dell'ente. Ma l'eventuale armistizio rischia ora di aprire un altro fronte. Gli istituti di credito italiani dovrebbero accettare interessi quasi dimezzati rispetto a quelli riconosciuti all'estero. E già arrivano i primi segnali di malumore contro la disparità di trattamento. L'attrito è pericoloso nel momento in cui il governo deve chiedere alle banche di collaborare per collocare in Borsa quote di aziende pubbliche. Per l'Efim una buona notizia arriva dall'Agusta, che fa parte del gruppo. La Agenzia della Nato e la Nhi, il consorzio di industrie europee di cui fanno parte la francese Aérospatiale con il 42,4%, l'Agusta con il 26,9%, la tedesca Messerschmidt-Boelkow Blohm con il 24% e la Fokker con il 6,7%, hanno infatti firmato l'accordo per sviluppare la produzione dell'elicottero «NH 90» del quale saranno prodotti 726 esemplari che verranno impiegati nelle versioni terrestre e marina dalle forze armate dei Paesi partecipanti. L'accordo a proseguire nel programma, che ha un valore vicino ai 3000 miliardi di lire, porterà a produrre un elicottero di concezione molto avanzata e di grandi dimensioni. [r. ipp.]

Persone citate: Barucci, Mario Draghi, Piero Barucci

Luoghi citati: Italia, Londra