Varsavia, torturato e ucciso il premier della repressione

Varsavia, torturato e ucciso il premier della repressione Piotr Jaroszewicz è stato impiccato, freddata a fucilate la moglie. Sul giallo indagano i servizi segreti Varsavia, torturato e ucciso il premier della repressione VARSAVIA. Giallo a Varsavia: un duplice omicidio in un'elegante villa di periferia e i servizi segreti mobilitati per le indagini. Le vittime sono l'ex premier comunista polacco Piotr Jaroszewicz, 82 anni, e la moglie. Sono stati trovati cadaveri nella loro villa di Anin, nel quartiere residenziale della capitale: la notizia è stata diffusa dall'agenzia Pap, che ha precisato che i corpi sono stati scoperti l'altra notte dal figlio della coppia, Andrzej. Gli agenti stanno interrogando i vicini per stabilire un possibile movente del duplice omicidio, ma per il caso è stata istituita una speciale commissione della quale, secondo la tv polacca, farebbero parte anche responsabili del controspionaggio. Gli inquirenti sembrano propensi ad accreditare la tesi di un crimine a scopo di rapina, anche se un portavoce della polizia, Jerzy Kirzynski, ha detto che l'omicida «ha agito con premeditazione». E ci si chiede se la vita dell'anziano uomo politico nascondesse oscuri retroscena. Jaroszewicz fu capo del governo polacco tra il '70 e l'80 e si dimise diversi mesi prima che scoppiassero gli scioperi dell'agosto 1980 che diedero vita a Solidarnosc. Fu espulso l'anno dopo dal partito comunista, che lo ritenne responsabile della crisi economica che aveva innescato la protesta sociale. La moglie, Alicja Solska, era stata giornalista di «Trybuna Ludu», organo del pc polacco. Il ministero dell'Interno ha reso noto che Jaroszewicz è stato impiccato e che sul suo corpo sono evidenti i segni delle torture; Alicja Solska è stata uccisa da un colpo sparato da un fucile da caccia di proprietà, a quanto sembra, dello stesso marito. Anche sul corpo della donna sarebbero stati trovati segni di tortura. Secondo alcune testimonianze, i coniugi erano molto prudenti e non aprivano mai il portone della loro villa prima d'aver controllato l'identità degli ospiti. Durante la seconda guerra mondiale Jaroszewicz era stato numero due delle forze armate, poi ministro della Difesa e, dal '52 al '70, vice primo mi¬ nistro. Infine la nomina a premier quando primo segretario del partito operaio unito (poup) era l'amico Edward Gierek. Nella carriera dell'uomo politico, esperto di questioni economiche, figura anche l'incarico di rappresentante della Polonia nel Comecon, il mercato comune dei Paesi dell'Est. Nel '76, quando Gierek gli fece introdurre pesanti aumenti dei generi di prima necessità, dopo un congelamento di cinque anni, ne scaturirono tumulti repressi nel sangue: quella protesta diede l'avvio al Comitato per la difesa dei lavoratori, che divenne il più autorevole gruppo di dissenso intellettuale dell'Europa dell'Est. Nell'81 Jaroszewicz fu internato con altri ex leader comunisti alla proclamazione dello stato di guerra da parte di Jaruzelski. Dopo la liberazione era sparito di scena ed era apparso in pubblico solo l'anno scorso, in occasione della presentazione di un libro di memorie di Gierek. [e. st.] La palazzina alla periferia di Varsavia in cui sono stati assassinati l'ex premier Jaroszewicz e la moglie Nel giallo nessun indizio Si parla di crimine a scopo di rapina |K>TO EPA]

Persone citate: Anin, Edward Gierek, Gierek, Jaruzelski, Jerzy Kirzynski, Piotr Jaroszewicz

Luoghi citati: Europa Dell'est, Polonia, Varsavia