Dateci almeno disonesti più capaci di Oreste Del Buono
Dateci almeno disonesti più capaci RISPONDE O.d.B. Dateci almeno disonesti più capaci Caro Oreste, ma cos'è tutta questa ipocrisia nello «scoprire» che ci sono delle «tangenti»? Ognuno di noi conosce con nomi e cognomi, date, 1, 2, 10, 100 casi in cui per ottenere un permesso, una promozione, un lavoro in una forma o in un'altra il postulante ha pagato il «bakshish» e il benefattore lo ha generosamente accettato. E tutti ben conosciamo che si tratta di un sistema diffuso, anche quando uno non ci mette le mani in proprio. Persino nelle legislazioni valutarie più rigorose, esiste la definizione sottile «costo dell'intermediazione»... Carlo Brocca, Domodossola LEI ha perfettamente ragione, gentile signor Brocca, e la ringrazio prima di tutto per il tono pacato del suo intervento: «Con la definizione sottile "costo dell'intermediazione", si sono ammessi e regolamentati pagamenti di percentuali al di là e al di fuori dei costi dell'operazione o della merce contrattata», lei dice e obietta ci sono e ci sono state nel tempo le tangenti è come "scoprire" che c'è sempre stata la prostituzione o il furto. Se non si vuole che l'indignazione diventi un alibi gattopardesco, altro è indignarsi più o meno ipocritamente, altro è accettare l'intervento nei casi concreti messi in luce contro le deviazioni, le corruzioni, le connivenze, come si interviene contro il lenocinlo e il furto soprattutto se dilagano in manifestazioni pericolose o decisamente dannose». Dateci disopiù c'Scoprire" che almeno nesti apaci Lei ha perfettamente ragione a disapprovare gli eccessi di indignazione, gentile signor Brocca, ma, forse, non tiene conto che attualmente ci si è decisi (per i misteriosi meccanismi non poi troppo misteriosi che presiedono alle insorgenze della «questione morale» in Italia) a indagare e svelare qualcosa di peggio di una semplice successione di misfatti. Di giorno in giorno risulta sempre più che non si tratta del dolce «sistema diffuso» di cui lei parla, ma di un sistema totalitario che lega l'industria e i partiti dell'arco costituzionale attraverso i loro maggiori managers e i loro più rappresentativi funzionari. E' la tangente partitica che rende tutto perverso. In mezzo ci sono anche i disonesti tradizionali, ma costituiscono la parte molle di un sistema del genere che non indulge al suicidio. Come sostituirlo se ormai il senso dell'onestà è andato a ramengo? Si dice che la vita laboriosa di Milano sia attualmente bloccata. Purtroppo, l'unico vero modo di sbloccarla sarebbe il tornare all'illegalità consolidata, caso mai mettendo al posto dei disonesti incapaci disonesti più capaci. Io sarò troppo pessimista, ma lei è troppo ottimista, gentile signor Brocca. Oreste del Buono
Persone citate: Brocca, Carlo Brocca
Luoghi citati: Domodossola, Italia, Milano
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