I vip in rivolta contro i paparazzi di Lilli Gruber

I vip in rivolta contro i paparazzi E anche il pubblico (secondo un sondaggio del Tg4) sta dalla parte di Lilli Gruber I vip in rivolta contro i paparazzi Fellini: «Le loro non sono fotografie ma scippi» ROMA. I vip in rivolta contro i paparazzi. Le foto nude di Lilli Gruber riportano sotto processo i protagonisti della dolce vita. «Quelle non sono fotografie, sono scippi», dice Federico Fellini, il regista della «Dolce vita» che inventò il termine «paparazzo»: «L'imbarbarimento del settore - continua - non è che lo specchio di quanto avviene più in generale nella società. Non è che siano cambiati i paparazzi, è mutato il modo di vivere. Tutte le categorie soffrono da anni una progressiva degenerazione. Per quanto riguarda la fotografia, siamo arrivati alla lesione dell'intimità sacrale delle persone, non ci sono più limiti». «Forse trent'anni fa c'erano più scrupoli - aggiunge Fellini - forse esisteva ancora il senso del confine tra professione e cialtroneria, tra rispetto della vita privata e assalto indiscriminato. In fondo però i fotografi fanno il loro mestiere, non meno colpevoli sono coloro che autorizzano e dispongono la pubblicazione di certe foto. Il freno fi- naie dovrebbe provenire da questi ultimi». Attacca Alba Parietti: «I paparazzi? Gente che sfrutta la vita privata delle persone per soddisfare la bieca morbosità dei lettori attraverso i soliti periodici specializzati nell'ingigantire o, nel peggiore dei casi, nell'inventare scandali, rivelazioni, falsi scoop. E' una vergogna, nessuno pensa alle conseguenze personali che si possono provocare con queste imprese. Sono completamente solidale con Lilli Gruber, è incredibile che una persona non possa stare come crede a casa propria solo perché appare in televisione». Un'altra vittima. Vittorio Sgarbi. Che ha deciso di sfidare i «paparazzi»: «Ma quali fotografi invadenti? Al contrario sono decisamente inefficienti. Sempre negli stessi posti, sempre alle stesse feste. Senza fantasia. Ad esempio, hanno tentato invano di immortalarmi in costume da bagno, sono arrivati perfino a farmi offerte di denaro. Eppure quest'anno sono stato cinque o sei volte al mare, se fossero stati abili mi avrebbero scoperto e fotografato». Contro i paparazzi anche il pubblico. Il TG4 ha avviato un sondaggio tra gli ascoltatori. Dalle prime trecento telefonate 1*80 per cento è schierato contro i reporter, il 20 per cento contro la Gruber. E la categoria, come si difende? «E' una fuga senza scampo, con le attrezzature di cui dispongono oggi i fotografi la conclusione è scontata, prima o poi il vip cade nella rete. Ma non commuoviamoci troppo, il personaggio immortalato è quasi sempre d'accordo, lo sanno tutti», dice Tazio Secchiaroli, leggendario paparazzo della dolce vita romana Anni 60. Per Secchiaroli i casi Fergie e Gruber sono la dimostrazione che «se vuole, il fotoreporter t'acchiappa anche dentro casa». E le vittime? «Non è cambiato nulla. Erano perfettamente d'accordo trent'anni fa, sono d'accordo adesso nel 90 per cento dei casi». [AdnKronos] mm Federico Fellini, che immortalò i paparazzi nella «Dolce vita» ora prende le distanze dopo lo scoop estivo ai danni di Lilli Gruber

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