«Bernini è inquisito? Taccia»

«Bernini è inquisito? Taccia» «Bernini è inquisito? Taccia» La sinistra de contro l'ex ministro TREVISO. Bernini contestato in casa propria, in'quella provincia trevigiana saldamente in mano ai dorotei e che fino a prima del ciclone Tangentopoli aveva nell'ex ministro dei Trasporti il leader indiscusso. Ma nello stesso collegio elettorale che l'ha portato a Palazzo Madama i mugugni sotterranei sono diventati dichiarazioni di guerra nelle prese di posizione di una parte della de. «Bernini deve essere sospeso, a nome del partito non deve più parlare. Nemmeno ai convegni». Toni piuttosto forti, parole che lasciano il segno. La richiesta è contenuta in una lettera inviata ieri al segretario provinciale del partito dalla corrente di sinistra sociale-forze nuove di Treviso. Alla vigilia del corso di studi della de trevigiana a San Martino di Castrozza. Un corso di studi dedicato alla questione morale. Quel che è troppo è troppo. L'insofferenza per «l'arroganza» di cui si accusano in toni sempre più aspri i dorotei e l'imbarazzo di gran parte della de per il coinvolgimento di Bernini nell'inchiesta sulle tangenti venete hanno indotto i «moralizzatori» ad uscire allo scoperto. «Per pudore, come atto dovuto di rispetto nei confronti del partito, di ciò che esso ha rappresentato finora, delle istituzioni e della magistratura - scrivono i forzanovisti al segretario provinciale Piero Pignata - chiediamo tre cose: la sostituzione del senatore Carlo Bernini con un altro relatore al corso di studi, la pretesa che tutte le persone gravemente indiziate, iscritte al partito, rimettano i loro mandati pubblici e si dimettano immediatamente, il deferimento di tutte le persone inquisite (a partire dal senatore Bernini) al collegio nazionale dei probiviri, per ottenere la loro sospensione cautelativa dal partito». * 1 • 1 ' Una parte della de, insomma, non vuole più identificarsi con quelli che sbagliano, o sono toccati dal sospetto. E non vuole più nemmeno essere considerata «riserva privata di qualche signore feudale», né essere continuamente piegata dalle indagini della magistratura. E proprio ieri a Treviso è stata formalizzata l'apertura di una inchiesta sugli appalti per il restauro della rocca romana di Asolo, dove risiede proprio Carlo Bernini. Un esposto del pds ha segnalato ai giudici la strana lievitazione dei prezzi per i lavori di restauro. A vincere l'appalto era stata la Maltauro, la ditta vicentina che ha ammesso di aver pagato tangenti sia a dorotei che a socialisti per la bretella dell'aeroporto veneziano. Il magistrato ha già sentito l'imprenditore Giuseppe Maltauro, che ha smentito di aver versato tangenti. Maria Grazia Raffele L'ex ministro Carlo Bernini

Luoghi citati: Asolo, Treviso