LA FRONTIERA DI IGOR MAN di Igor Man

LA FRONTIERA DI IGOR MAN LA FRONTIERA DI IGOR MAN THT "^N vecchio generale si sveglia in piena notte provando uno strano disagio fisico; alza lo sguardo al soffitto dove fiammeggia il numero di matricola del suo fucile da allievo I ufficiale. E' il segnale ^^&/ della morte, e il Signor Generale si alza, indossa l'uniforme, per morire in piedi, come si era sempre proposto «con una certa qual tracotanza». Nell'impercettibile passaggio, attraversando il confine estremo, presente e passato si confondono fuori del tempo, e il generale prova l'emozione del ritrovamento, di una sorta di umano riscatto, di un perdono ottenuto per le scelte stolide e impietose compiute sul campo di battaglia. Un purosangue deve essere abbattuto, durante una corsa alle Capannelle, perché si è spezzato una zampa. La sua anima, il suo spirito vitale, o come lo vogliamo chiamare, si trasferisce in un ronzino che stancamente traina una carrozzella, e gli consente una esaltante giornata di gloria, finita a sua volta tragicamente nel segno dell'effimero. Un poveraccio ridotto alla fame trova comprensione e lavoro, quasi insperatamente, da un amico solidale nel nome di un vecchio, avventuroso rapporto di vent'anni prima in Tunisia. Si precipita a casa con l'anticipo in tasca per annunciare la bella notizia alla moglie, ma balzando dal tram in corsa, impaziente, viene investito da quello che arriva in senso opposto, e muore prima di aver consumato la propria felicità. Ecco tre episodi esemplari di Gli ultimi cinque minuti di Igor Man, una smilza raccolta di testi del '51, ripubblicati oggi dall'autore, giornalista prestigioso, inviato, commentatore politico, autorità riconosciuta sul mondo islamico ben noto ai lettori de La Stampa, e apparsi originariamente quando si faceva le ossa alla scuola memorabile del Mondo di Pannunzio, di De Feo, di Gorresio, frequentando, come dire?, da apprendista il Caffè Rosati di Flaiano e di Brancati. Enrico Falqui, in una breve nota al volumetto che viene essa pure ripresa, parlò di «articoli», di «commenti a un fatto di cronaca». E in realtà ognuno di questi testi, veloci e intensi ma insieme variegati come le schegge di un caleidoscopio, prende le mosse dal dato di cronaca, da vicende reali. La premessa di metodo, in altre parole, si riconduce all'insegnamento ineguagliabile del Mondo di «stare dentro la notizia», di darla senza sbavature, senza tronfie concessioni allo svolazzo retorico, in una misura oggettiva che si carica però di ironia e di impegno civile, di impassibilità e di partecipazione. Il mestiere, allora, si pone quale metafora della condizione umana, del modo di affacciarsi alla vita e alla morte nella quotidianità, senza balzi metafisici, senza abbandoni moralistici. Il giornalismo diventa letteratura in quanto la fattualità si muta per virtù naturale in immaginario, così come la vita prosegue nella morte. Emblematica la vicenda del grande giornalista, il leggendario Knickerbocker, il quale pretende di andare per nave in Cina a «coprire» un evento catastrofico, e non per aereo, come gli ingiunge lo sbalordito direttore. Ma è una libertà che ormai «Knick» si può prendere: egli è morto, infatti, in un incidente aereo, e la sua ombra parla con il principale. Per questo, ormai, egli «non vola più». Proprio la qualità della morte, la vita della morte, si sarebbe tentati di dire per un assurdo apparente, pervade e qualifica i testi di Gli ultimi cinque minuti, nella loro fulminante ma misurata brevità. I morti, forse soltanto i morti, vivono, e si coglie nell'immaginario reale di Man una visione quasi animistica della morte, una sua presenza quotidiana, una scansione - precisamente - cronistica, una dilatazione quasi vertiginosa. Nessuna rivelazione illuminante negli «ultimi cinque minuti», nessuna professione di fede, nessun premio o punizione, nessuna assunzione del divino, e nessuna disperazione. Soprattutto, nessuna morale. Restiamo dentro la notizia. L'ultima, che perviene tramite uno dei personaggi, è che dopo la morte «il mondo visto dall'alto non è poi gran cosa». Claudio Gorlier Igor Man Gli ultimi cinque minuti Selleria pp. 104, L. 10.000. Igor Man: Sellerie) pubblica i racconti «CU ultimi cinque minuti»

Persone citate: Brancati, Claudio Gorlier, De Feo, Enrico Falqui, Flaiano, Gorresio, Igor Man, Pannunzio

Luoghi citati: Cina, Tunisia