Scontro sui bronzi di Cartoceto Pergola: con noi Argan, Bo e Lama
Scontro sui bronzi di Cartoceto Pergola: con noi Argan, Bo e Lama Dopo le accuse di Federico Zeri sui capolavori manomessi e sequestrati, due lettere riaprono la polemica Scontro sui bronzi di Cartoceto Pergola: con noi Argan, Bo e Lama EGREGIO Direttore, in seguito all'articolo apparso sul Suo giornale del 19 u.s. a firma del prof. Federico Zeri, sui Bronzi Dorati di Cartoceto di Pergola, riteniamo necessario chiederLe un giusto spazio per produrre una difesa sull'argomento. Notevoli sono le falsità apparse nell'articolo, e vergognosi gli attacchi alla nostra città e ai cittadini che giustamente lottano per difenderla da leggi ingiuste e antiquate. Federico Zeri parla chiaramente senza la conoscenza esatta dei fatti e per interposta persona, pertanto invitiamo sia Lei che il professore a visitare finalmente la Nostra Città e per rendersi conto personalmente di come stanno le cose. Lei dovrebbe essere a conoscenza che persone come Giulio Carlo Argan, Carlo Bo, Luciano Lama e notevoli altre personalità della cultura e della politica appoggiano la Nostra Città, e le Nostre giuste rivendicazioni. L'Amministrazione Comunale vuole da tempo una soluzione per rendere fruibile il prezioso bene alla collettività e si pone nella vicenda senza pregiudizi e con una forte volontà per risolvere la vicenda, con pari dignità per le parti in causa. Zeri definisce le nostre rivendicazioni, come «una sagra paesana» o una «buffonesca pochade», piccoli intellettuali, botte¬ gai, contadini e «Boss politici» tutti coloro che stanno da 1500 giorni chiedendo una risposta al problema e lottando per essa. Conosciamo «La Stampa» come un giornale obiettivo e sempre impegnato per una giusta informazione, Le rinnovo quindi insieme all'Amministrazione Comunale la richiesta di un intervento obiettivo che tenga conto anche dei Nostri diritti. Paolo Binotti assessore anziano per il sindaco Dario Conti Pergola (Pesaro-Urbino) Egregio Direttore, mi è particolarmente gradita questa occasione per complimentarmi con Lei per il Suo giornale che leggo spesso con sincero interesse, da lettore che desidera obiettività. E così è stato anche lo scorso 19 agosto, quando ho letto a pagina 15 il documentarissimo ed approfondito articolo di Federico Zeri: «Pergola, i bronzi della vergogna». Mi sembra giusto allora ringraziare pubblicamente Lei e l'illustre critico, non per il piacere che fa ad Ancona, che come capoluogo di regione è ovviamente sede del Museo Nazionale Archeologico delle Marche, ma perché con il suo articolo Federico Zeri facendo emergere tutto l'assurdo e l'impensabile che ha circondato questa vicenda, ha dimostrato inconfutabilmente la tesi della legittimità e restituito il vero significato a tutta la questione: il patrimonio storico-artistico è un bene di tutti e come tale va goduto da tutti. Mai sfruttato unicamente per scopi economico-turistico-politici. Era veramente ora che una voce autorevole si ergesse con l'usuale schiettezza e piglio risoluto dal troppo frequentato panorama degli ignavi e di chi fa lo struzzo. La saggezza e la competenza, unita all'abituale ironia, di Federico Zeri sono indiscutibili. Pertanto le sue elevate opinioni hanno significato per me e per chi come me si batte per la credibilità delle istituzioni democratiche e per le leggi che le fondano, un ulteriore motivo di conforto. Conforto per le tesi che vado sostenendo da più di tre anni, più o meno da quando, appena eletto Sindaco, i bronzi di Cartoceto sono stati letteralmente «sequestrati» da Pergola. Ma la situazione paradossale e mortificante per chi crede nello Stato di diritto è stata così ben riassunta da Federico Zeri, e con dovizia di particolari sulle farse che si sono inscenate, che non c'è bisogno che io continui. Ora spero, e con me tanti altri, che il neoministro Alberto Ronchey, un eccellente giornalista, sappia giudicare e decidere meglio di tanti altri suoi predecessori, con il dovuto distac- Ancona: «Speriamo che il ministro Ronchey intervenga e faccia giustizia» toceto e Lama à che deve coni Suoi colleghi, n il senso di giuicenda che orapore della befnco Del Mastro daco di Ancona co e l'obiettività che deve contraddistinguere i Suoi colleghi, e soprattutto con il senso di giustizia, questa vicenda che ormai ha solo il sapore della beffa. Franco Del Mastro sindaco di Ancona
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