La pista non paga gli azzurri a casa

La pista non paga gli azzurri a casa CICLISMO Valencia: solo tre italiani ai Mondiali prof La pista non paga gli azzurri a casa VALENCIA. I campionati del mondo di ciclismo su pista iniziano oggi, a Valencia, in un velodromo inaugurato per l'occasione. La pista, in cemento, ha uno sviluppo di 250 metri e larghezza di sette metri (un pochino stretta). Colpisce l'occhio il suo disegno pulito, con le curve ben inclinate. Sono strozzati i rettilinei, ma, nell'insieme, la si può definire una pista tecnica, adatta ad esaltare i valori dei più forti. Il programma si esaurirà in soli quattro giorni, essendo state depennate le prove olimpiche dei dilettanti, svoltesi un mese fa a Barcellona. Normale il calendario dei professionisti. Ma, proprio nel campo dei professionisti, ci sono dolenti note. L'Italia dei Maspes, Gaiardoni e Beghetto, di Coppi, Bevilacqua, Messina e Faggin, Frosio, De Lillo e Vicino, sarà in pista con tre soli corridori. Golinelli e Ceci gareggeranno nella velocità e nel keirin; Fanelli, una recluta arruolatasi agli ordini del et Valentini da pochi giorni, si cimenterà negli stayers. Non ci sono azzurri nell'inseguimento e nell'individuale a punti. Grave soprattutto l'assenza nell'individuale. Martinello e Bincoletto hanno rifiutato l'invito, al pari di Lombardi, il corridore laureatosi campione olimpico a Barcellona e che ha già in tasca il contratto per il passaggio al professionismo. Motivo del rifiuto la mancata corresponsione, da parte della federazione ciclistica, del premio di presenza in Nazionale, un gettone di cinque milioni. I cordoni della borsa sono stati stretti in quanto il Coni ha dovuto ridurre i contributi alle Federazioni a causa della flessione delle entrate del Totocalcio. Siamo comunque in buona compagnia: la Spagna, padrona di casa, presenterà un solo professionista, Bernardo Gonzalez, che si misurerà nell'individuale. Segno, questo, anche della crisi che da anni tormenta il ciclismo su pista. Un po' di ossigeno potrà venire dall'istituzione della Coppa del Mondo, con intervento dell'Eurovisione, decisa ieri dal governo ciclistico. Ma un impulso ancora più forte si potrà avere riproponendo le prove mondiali in pista dopo quelle su strada. Basta ricordare che Moser partecipò all'inseguimento di Monteroni e Amsterdam, nel '76 e nel '79, coivolgendo nelle sue imprese l'interesse popolare e dei media, proprio perché programmati dopo la strada. Oggi, si comincia. Verrà assegnato il titolo della corsa a punti femminile, in cui sono in gara le azzurre Eloise Schiavetti e Bossella Galbiati, la maestrina che torna in mischia a 33 anni dopo una lunga pausa. Scarse le loro possibilità di salire sul podio. In pista scendono anche Golinelli e Ceci per le qualificazioni e gli ottavi della velocità (Golinelli si sente insicuro in questa specialità: teme l'avvento degli ex dilettanti Carpenter, Magne e Kovche; è più motivato nel keirin, dove il solo giapponese Yoshioka lo pone in soggezione). Fra i dilettanti in gara il tandem (buone chances di podio per Capitano-Paris, caduti l'altr'anno) e gli stayers (Valentini spera di portare in finale i tre azzurri Colamartino, Tondini e Solari, argento l'altr'anno a Stoccarda ma in ritardo di preparazione stavolta a causa di un intervento chirurgico sopportato a entrambe le ginocchia). Angelo Pini

Luoghi citati: Barcellona, Italia, Messina, Spagna, Stoccarda