Moggi resta; qui servo ancora di Pier Carlo Alfonsetti
Moggi resta; qui servo ancora TORINO II dg granata spiega perché ha deciso di rimanere al fianco di Borsano Moggi resta; qui servo ancora Casagrande chiede maggiore sostegno ai tifosi TORINO. Contrariamente a quanto lasciava presagire il susseguirsi di voci e indiscrezioni che da mesi si era fatto incessante, l'assetto dirigenziale del Torino non subirà rivoluzioni a breve termine. E la scrivania di Moggi, ritenuto ormai in partenza, non cambierà titolare. L'ha fatto sapere lo stesso braccio destro di Borsano che ha dichiarato ieri: «Rimango al Torino, dove mi trovo ottimamente. Conosco la città, ho fiducia nella squadra che ritengo possa ancora fare molto bene e non avrei motivi per andarmene. Spero così di mettere fine alle illazioni che mi riguardano e che mi vorrebbero alla Lazio o al Napoli». Inutile dire che adesso gli esperti in dietrologia calcistica si sbizzarriranno nel tentativo di dare una spiegazione alla novità della giornata. Magari collegandola alla quasi ufficializzazione del passaggio di Enrico Bendoni, direttore generale del- la Juventus, al «management» della Lazio. Quel posto sembrava destinato a Moggi al punto che, all'inizio della campagna acquisti, sia pure scherzosamente, il presidente laziale se ne uscì con una battuta significativa in proposito. Successivamente emersero altre voci e negli ultimi tempi anche il Napoli è stato inserito tra i club interessati alle prestazioni del «re del calcio-mercato». In ogni caso, si deve interpre¬ tare la mancata partenza di Moggi come un elemento positivo per Borsano e per il Torino, che sta navigando in un clima perturbato e forse mai come ora ha avuto bisogno di serenità e stabilità nella conduzione societaria. Necessità, questa, sottolineata anche da uno dei granata più riflessivi, Casagrande: «La cosa più importante è che i tifosi ci lascino in pace come hanno fatto fino ad ora. Se poi qualcuno di loro, o addirittura la maggioranza, non condivide la politica della società, non trovo nulla di strano che esprimano quello che pensano manifestando magari dissenso. In tempo di democrazia, non mi pare ci sia da scandalizzarsi». Al termine della passata stagione il brasiliano fu scosso da una crisi che lo indusse a rivelare di aver sognato il distacco dal Toro: ora però di certi propositi non c'è più traccia. «La società mi è stata vicina - dice l'attac¬ cante che sta recuperando di gran carriera dopo lo stiramento e potrebbe essere pronto per l'esordio in campionato - lo stesso Moggi mi ha parlato ripetutamente fino a convincermi. E ora sono pronto per ricominciare con il solito entusiasmo». In squadra sono cambiate molte facce e il tipo di gioco sta assumendo una fisionomia diversa ma Casagrande esclude di provare disagio. «Quando vado in campo cerco innanzitutto di recepire le esigenze dell'allenatore e quindi mi adatto alle caratteristiche dei compagni fino a stabilire una sorta di tattica personale. Pertanto non c'è da stupirsi se mi trovo già bene con Aguilera e Silenzi». Per il sudamericano, il Torino non si è indebolito. «Le nostre armi principali saranno grinta e determinazione. Forse abbiamo perduto qualcosa sul piano tecnico ma vedo la squadra più dura e compatta. Pronostici? A una settimana dal campionato sono semplici da fare ma la realtà potrebbe essere ben diversa. Comunque penso a Milan e Juve come ai punti fermi del duello di vertice ma sono parimenti convinto che alcune pericolose outsiders daranno molto fastidio alle due regine. E tra gli incomodi comprendo il Toro». Ieri la Primavera granata (rinforzata da Fusi) ha disputato una partitella a Castellamonte imponendosi per 12-0 ai dilettanti del Gran Paradiso. Discreta la prova di Saralegui (2 gol), che ha dimostrato di possedere buon piede e visione di gioco. «Se oltre a impostare la manovra - ha detto Mondonico - si dimostrerà un buon incontrista, avremo trovato una pedina preziosa. Comunque aspetto l'uruguaiano al collaudo certamente più veritiero di mercoledì contro il Monza». Pier Carlo Alfonsetti Luciano Moggi (nella foto) ha assicurato che per ora non lascerà il Torino
Luoghi citati: Castellamonte, Lazio, Torino
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