Lega alla «Le Pen» Via gli stranieri di B. Gio.

Lega alla «Le Pen» Via gli stranieri Gremmo vuole fondare nuovo partito Lega alla «Le Pen» Via gli stranieri TORINO. Basta con i vu cumprà e gli spacciatori di droga sulle strade. Lotta senza quartiere agli extracomunitari, taglio dei fondi pubblici alle organizzazioni assistenziali come la Caritas, chiusura dei centri di accoglienza: sono questi gli obiettivi del nuovo partito, direttamente ispirato a Le Pen, il leader dell'estrema destra francese, che sarà fondato a Milano in autunno da Roberto Gremmo, leader della Lega alpina Piemont, e dai gruppi autonomisti che si contrappongono alla Lega Nord di Bossi. Il 3 ottobre, primo congresso a Venezia. Si chiamerà «Lega di salvezza popolare», ha annunciato ieri Gremmo. «Salveremo la povera gente dagli extracomunitari che hanno invaso l'Italia». Con una guerra pacifica contro l'immigrazione, soprattutto quella clandestina. Gremmo emulo del migliore Le Pen? «Perché no? Sulla questione immigrati la pensiamo allo stesso modo. Però poi lui vuole uno Stato centralista, noi siamo federalisti convinti. E non siamo né di destra né di sinistra. Siamo il Nord e basta». Quella di un fronte di salvezza popolare è una vecchia idea di Gremmo, consigliere regionale in Val d'Aosta, consigliere comunale e provinciale a Torino. Nel 1989 presentò ad Asti una «Lega contro la droga e gli immigrati clandestini». Simbolo prescelto: un teschio con siringa tra i denti. Era finita malissimo: lui asserra¬ gliato in un albergo insieme con la moglie Anna Maria Sartoris (consigliere regionale in Piemonte, provinciale a Vercelli e comunale a Biella) e a una decina di fans. Fuori c'erano rappresentanti di partiti, sindacati, movimenti cattolici, gruppi ecologisti, extracomunitari. Insulti, spintoni, e lancio di uova marce: Asti l'aveva accolto così. A giugno il tribunale di Torino lo ha condannato a 20 mesi di reclusione per la vicenda delle firme false raccolte per presentare le liste alle comunali del '90. Oggi non teme «incidenti» o insuccessi: «Possiamo contare su almeno un milione di voti», promette. Per le prossime elezioni ha annunciato la lista della Lega padana, con a capo Angela Bossi, sorella «dissidente» dell'onorevole Bossi. Per le comunali, a Montagnana (Padova) si presenterà la Liga Veneto autonoma, a Sorisole (Bergamo) la Lega alpina-Alleanza lombarda, a Saluggia (Vercelli) la Lega alpina Piemont, a Lerici (La Spezia) la Lega autonomia ligure. E Bossi? «Aveva promesso un referendum contro la legge Martelli, molti gli hanno creduto. Ma non ha fatto niente, se non portare a Roma 80 birilli capaci di votare Spadolini presidente del Senato», polemizza Gremmo. Stoccata finale contro il rivale: «Oggi Bossi è così compromesso con i partiti che non può più, e nemmeno vuole, affrontare il problema extracomunitari». [b. gio.]