Tiro al bersaglio sulle aule dei vacanzieri di Gabriele Beccaria

Tiro al bersaglio sulle aule dei vacanzieri FRANCIA Sfiorata la strage, 4 persone ferite dai colpi di un fucile. La polizia: «Mai visto niente di simile» Tiro al bersaglio sulle aule dei vacanzieri Misterioso cecchino semina il terrore sull'autostrada Lione-Parigi Gli incubi metropolitani di certi libri e film noir si sono materializzati l'altra notte sull'autostrada Lione-Parigi, improvvisamente evocati dagli spari di un misterioso cecchino che si è divertito in un lungo esercizio di tiro al bersaglio sul serpentone dei vacanzieri di ritorno dalla Costa Azzurra. Almeno dodici automobili sono state centrate in piena velocità dalle scariche di un fucile a ripetizione calibro ventidue e - secondo i rapporti ufficiali - quattro persone sono rimaste ferite, tre investite dalla pioggia di schegge dei parabrezza e dei finestrini andati in frantumi e un'altra ridotta in gravi condizioni da una pallottola che l'ha colpita a un occhio. Per una decina di minuti, nel cuore di una notte afosa, il rombo dei motori si è incrociato con il crepitare delle raffi¬ che: un rapidissimo susseguirsi di scene di terrore sul tratto d'asfalto della trafficata «A-6» che collega le cittadine di Villefranche-Sur-Saòne con Belleville, a una trentina di chilometri a Nord di Lione. A dare l'allarme è stato un turista tedesco, che dopo aver avuto l'auto trapassata da un proiettile si è fermato a una stazione di servizio e ha fatto il numero della «gendarmerie». Passato lo choc, ha raccontato lo scampato pericolo agli agenti: secondo la sua testimonianza è probabile che i cecchini fossero più di uno, perché i colpi di fucile che si è sentito piombare addosso provenivano da direzioni diverse. «E' la prima volta che accade un fatto del genere», ha dichiarato ieri la polizia, sottolineando - per bocca dei suoi portavoce - che fortunatamente «non si è prodotta alcuna carambola di auto». E, infatti, si è sfiorata una strage. In quel momento, nella zona circolava una massa di oltre tremila veicoli all'ora: sarebbe bastato che qualcuna delle auto colpite sbandasse sulla carreggiata per provocare incidenti e morti a catena. Invece, tutte le vittime sono riuscite a mantenere il controllo e a cercare scampo nelle stazioni di servizio, dove hanno chiesto i primi soccorsi. «E' un vero miracolo che non si sia verificato niente di peggio», hanno commentato quelli della stradale. Gli spari, secondo le prime ricostruzioni della «Scientifica», sono provenuti da uno dei sette cavalcavia che corrono sopra l'autostrada tra Villefranche e Belleville. Da lì, sono stati scatenati quei dieci minuti d'incubo. Qualcuno si è spinto a paragonarli alle stragi di inermi sulle strade di Sarajevo, ma a molti dei feriti de¬ vono essere venuti in mente altri automobilisti, certo più sfortunati, come quelli di Los Angeles. Sulle mega-autostrade a sei-otto-dieci corsie è giungla d'asfalto per davvero, la gente stressata dalle interminabili code sotto il solleone californiano impugna spesso il «revolver» e spara. Un'impressionante catena di violenze e di morti assurde che ha mobilitato, oltre alle pattuglie dei famosi «chips», anche gli psicologi, alla ricerca di una risposta a questa nuova psicosi collettiva. Intanto, dai cavalcavia di un'altra autostrada, la «A-6», è scattata una massiccia caccia all'uomo. A Parigi vogliono catturare il cecchino (o il commando di cecchini) prima che possa ripetere la sua «performance», insanguinando ancora il controesodo di fine estate. Gabriele Beccaria

Luoghi citati: Francia, Lione, Los Angeles, Parigi, Sarajevo