Lazio, Bianchi come salvagente
Lazio, Bianchi come salvagente SOCIITA' CALDA Il presidente Cragnotti difende Zoff, ma conserva una carta di riserva Lazio, Bianchi come salvagente Arriva Bendoni nel ruolo di general manager? ROMA. Celon contro Zoff («Questa Lazio senza gioco mi ha deluso»), Zoff contro Celon («Con lui non posso avere colloqui calcistici. Ne parlerò al presidente»). Con replica di Celon: «Non volevo sconfinare nell'operato dell'allenatore. Ma questa Lazio non mi soddisfa». Due giorni di bufera e infine scende in campo Cragnotti. In favore di Zoff, naturalmente. Si riparte sperando che sia tutto finito, che la Lazio non prepari una telenovela copiata pari pari dalla Roma dell'anno scorso. Ecco Cragnotti: «Sono qui per chiarire un equivoco. Celon ha parlato in buona fede, sbagliando. Ha usato espressioni infelici. Giusta la risposta di Zoff che si è sentito toccato nella sua professionalità. Io stesso avevo autorizzato le sue dichiarazioni. Sia chiaro che alla Lazio nessuno discute l'allenatore. E infatti ho cambiato tutta la squadra e confermato lui. Adesso dobbiamo lavorare in sintonia, dirigenti della società compresi, per raggiungere i risultati che ci siamo prefissi». Polemica chiusa e primi giudizi sulla squadra. «Questa nuova Lazio mi piace molto. Il centrocampo è più forte, i gol arrivano sempre. Mi sono congratulato con me stesso, sì, ho speso bene. Quest'anno non prometto lo scudetto, sappiamo che per raggiungere questo risultato è necessario del tempo. Il gioco? Alla Lazio chiedo soprattutto i risultati. L'investi¬ mento della società è stato massiccio e deve avere un ritorno. I tifosi riempiono lo stadio solo quando la squadra vince... Poi, certo, mi aspetto un gioco di grande livello. Mi fa piacere che i biancazzurri abbiano chiesto un premio scudetto: vuol dire che vogliono vincere». Tutto bene quel che finisce bene, ma bisogna dire che il temporale era nell'aria, annunciato dal nervosismo di Zoff e dallo scarso entusiasmo della società davanti ai successi biancazzurri nelle amichevoli. Due vittorie non esaltanti con Atletico Mineiro e Espanol in un Olimpico semivuoto (ma in agosto è difficile pretendere di più a Roma e infatti i giallorossi sono andati peggio come incassi) hanno caricato una molla forse già pronta a scattare. E così si spiega l'attacco di Celon ad Ascoli, comunque strano dopo un 4-0. E per questo torna a correre anche la vo¬ ce che vuole Bianchi «congelato» da Cragnotti. Una specie di salvagente, per una Lazio che non dovesse funzionare. In società non è piaciuta soprattutto la risposta dei tifosi, lo ha detto chiaramente anche Cragnotti: «Solo 27 mila abbonati. Sono deluso, mi aspettavo molto di più». Reazione com- prensibile dopo aver investito 65 miliardi, però non si può dire che la colpa di un mancato incasso è di Zoff. Tra nove giorni comincia il campionato, un motivo in più per lasciar lavorare in pace il tecnico. Zoff è un uomo onesto, un uomo di sport che può raggiungere i risultati pretesi in questa stagione dalla società. Sul nuovo general manager Cragnotti mantiene il silenzio, anche se ormai i nomi di Bendoni e Pennacchia sono sulla bocca di tutti. «I prescelti stanno chiarendo le loro posizioni. Spero che l'organico della società sia al completo per l'inizio del campionato. A Genova vedrete chi sarà al mio fianco». Bendoni, ancora per pochi giorni alla Juve, si sarebbe arreso a Cragnotti lunedì, davanti a un'offerta che era impossibile rifiutare. Piero Serantoni A Zoff (nella foto) uomo paziente sono saltati i nervi perché il dirigente Celon ha criticato il gioco della Lazio. E' la prima volta che Dino polemizza con lo staff
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