«Trentin più che mai segretario di tutti» di Francesco Bullo
«Trentin più che mai segretario di tutti» Intervista a Ottaviano Del Turco «Trentin più che mai segretario di tutti» Polemiche? Si troverà una via d'uscita «Interferenze» dai partiti d'opposizione Ottaviano Del TROMA. Ottaviano Del Turco non ha dubbi: «Troveremo una via d'uscita. Al comitato del 2 e 3 settembre la Cgil la troverà. E non credo di scambiare una speranza con una previsione. Bruno Trentin sarà più che mai il segretario generale; di tutti al termine del dibattito». Alla vigilia del «vertice» convocato in corso Italia per discutere il contestato accordo sul costo del lavoro tra sindacati, imprenditori, governo e le dimissioni del leader della confederazione, il «numero 2» Del Turco che guida la corrente socialista è forse l'unico a fare previsioni. E non sono pessimistiche, anche se l'appuntamento è al centro di un fuoco incrociato. Ieri pds, Rifondazione comunista, Verdi e Rete in un comunicato congiunto hanno sostenuto che è «essenziale una consultazione vincolante di tutti i lavoratori (iscritti e non ai sindacati) sull'accordo del 31 luglio scorso e sulla proposta per la trattativa che deve iniziare a settembre» tra parti sociali e governo. Sempre ieri la minoranza della Cgil («Essere Sindacato») ha rilanciato la sua proposta di ritirare la firma dall'accordo del 31 luglio e avviare una consultazione «vincolante» dei lavoratori, mentre il segretario confederale Sergio Cofferati (pds, ala migliorista, sostenitore dell'accordo) ha chiesto l'avvio di un processo di revisione del modello organizzativo varato a Rimini. Che ne pensa, Del Turco? I quattro partiti di opposizione della sinistra su una cosa sono d'accordo: proprio sul «no» al protocollo. Avrei preferito un atteggiamento rispettoso per il travaglio del sindacato. Si rivolgono solo alla Cgil, ma non siamo l'unico sindacato in Italia. Questo intervento, alla vigilia del direttivo, suona come un'indebita interferenza. Ma ne ho viste di peggio nella mia vita di sindacalista. Comunque sulle decisioni del direttivo peserà la valutazione dei responsabili Cgil. E la minoranza? Una cosa è la posizione legittima assunta da Essere Sindacato; un'altra, meno legittima, sono al¬ urco cune iniziative assunte a Torino e in altri centri. In ogni caso è inimmaginabile che un dibattito delicato, come la politica dei redditi, non sollevi obiezioni. Sono legittimi dubbi e perplessità nel sindacato, non solo nella Cgil. Ma l'accordo andava firmato: concede al sindacato possibilità di sviluppare iniziative a tutti i livelli, compreso quello aziendale. La proposta di Cofferati? Se capisco bene, dice che c'è un solo modo per superare le correnti di partito in modo definitivo: quello tradizionale, con una democrazia fondata su una maggioranza e un'opposizione. A Rimini molti dirigenti regionali della Cgil (ad esempio Piemonte, Lombardia, Emilia) insistettero molto sul ragionamento che oggi fa Cofferati. Trentin ha opposto una preoccupazione che ho sempre rispettato: questo modello di democrazia comporta una pietrificazione delle divisioni e delle discussioni che avrebbe inaridito la capacità d'iniziativa politica della Cgil. Allora? Credo sia un bel tema per la prossima conferenza nazionale dei delegati. Oggi dobbiamo concentrarci su due problemi più urgenti. Il primo è come proseguire il confronto con il governo per raggiungere gli obiettivi di equità che ci siamo prefissati; il secondo è garantire alla Cgil una leadership autorevole, rappresentata da Bruno Trentin. Su questo terreno mi sento impegnato, sul resto è giusto continuare a riflettere. Molti di noi si impegnano per determinare un clima di maggior serenità, e lo sforzo viene sia da gente come me favorevole all'intesa, sia da chi ha avuto accenti anche molto critici. Nel fuoco delle polemiche d'agosto tutti abbiamo usato toni che potevamo risparmiarci, ma come sempre quando sulle spalle sentiamo il peso degli eventi, toni e argomenti devono tornare all'altezza della responsabilità di ciascuno di noi e restituire autorevolezza ed efficacia all'azione della Cgil. Francesco Bullo Ottaviano Del Turco
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