La lira sfonda gli argini Sme di Valeria Sacchi

La lira sfonda gli argini Sme Baùkitalia e il ministro Barucci sdrammati2zano: «Faremo di tutto per restare nei limiti consentiti» La lira sfonda gli argini Sme Ma a Bruxelles dicono: «Non si riallinea» MILANO. C'è voluta la smentita della Cee alle ipotesi di riallineamento, arrivata nella seconda metà del pomeriggio, per spegnere il febbrone sui mercati dei cambi di mezzo mondo, e arrestare l'indomito marco tedesco. Fino a quel momento, le rassicurazioni dei vari ministeri finanziari e gli interventi massicci e concordati tra le Banche centrali europee non erano infatti riusciti a porre ordine. Anche perché, mentre i vari Governatori (Bankitalia ripeteva «Non siamo all'emergenza»), lanciavano messaggi rassicuranti, verso mezzogiorno Johann Wilhelm Gaddum, uno dei sette membri del direttorio della Bundesbank, se ne usciva spiegando che «con un'inflazione tedesca al 4%, l'unica possibilità che la Bundesbank ha è di tenere alto il costo del-danaro». Soggiungeva che, siccome la debolezza del dollaro è. legata alla crisi dell'economia Usa, non si può fare della Bundesbank il «capro espiatorio dell'economia mondiale». Di conseguenza il marco, partito al rialzo nella mattina, domato leggermente ai vari fixing dalla vigilanza delle autorità centrali, ha rialzato subito la testa nel primo pomeriggio, calmandosi solo dopo il comunicato Cee. Il quale comunicato afferma: «Gli Stati membri della Comunità economica sono determinati a garantire la stabilità economica e monetaria all'interno dello Sme, in quanto essa costituisce elemento fondamentale per la prosperità dell'Europa». E prosegue: «I governi degli Stati membri sono concordi nel ritenere che una variazione della presente struttura delle parità centrali non costituisce la risposta appropriata alle attuali tensioni nello Sme». La nota termina ribadendo: «I governi degli Stati membri valutano positivamente l'attivazione degli accordi Basilea-Nyborg sugli interventi intramarginali e la cooperazione tra le banche centrali europee. Le autorità degli Stati membri perseguono attivamente la cooperazione nelle politiche economiche, e sono pronte a rendere operante tale cooperazione al fine di assicurare l'appro- priato funzionamento dello Sme». Subito dopo la moneta tedesca scivolava in Italia a 764,70, dopo aver toccato nel dopo-fixing la soglia massima di oscillazione prevista, vale a dire 765,40 (perfino il mattino aveva superato quota 765). Bankitalia non ha mai smesso di vigi¬ lare e intervenire per l'intera giornata. Al fixing, l'istituto centrale ha acquistato 400 milioni di franchi belgi, altra moneta che sulla scia del marco sta salendo ai limiti massimi, e 300 milioni di marchi. A sua volta la Bundesbank ha difeso massicciamente la lira, e lo stesso ha fatto la Banca cen¬ trale del Belgio che, per tutto il giorno, ha dovuto sorvegliare strettamente la sua moneta. Per quanto riguarda il dollaro (che ha iniziato debole, per poi risalire a New York e, successivamente, arretrare) esso sembra per il momento passato in seconda linea. I fari, infatti, restano accesi sul marco e la sua forza. Per la lira la giornata è stata tormentata, punteggiata da un'altalena di quotazioni sempre sui limiti delle bande di oscillazione dello Sme. Anche la sterlina si è ulteriormente indebolita verso il marco, rafforzandosi di qualche frazione sul dollaro. Nel frattempo, ora dopo ora, tra banche centrali e governi le linee diventavano sempre più roventi, fino alla dichiarazione congiunta dei Paesi Cee. Tirando un piccolo sospiro di sollievo, Bankitalia ha voluto sottolineare che la presa di posizione della Cee contro il riallineamento- «è un fatto senza precedenti», aggiungendo poi che «trovarsi al margine di fluttuazione dello Sme è un fatto del tutto normale. In questa situazione, tra il 1989 e il 1992, sono state, oltre alla lira, il franco francese, la sterlina, la peseta e la corona danese». E concludendo «Ai margini, la lira può stare per tutto il tempo necessario». Anche il ministro del Tesoro, Piero Barucci, ha commentato che la decisione presa dal comitato monetario delle Cee «è da accogliersi positivamente, perché dimostra la determinazione dell'Italia e dei nostri partners europei a cooperare attivamente al mantenimento della stabilità sul mercato dei cambi, e su quelli finanziari. Il comunicato è chiaro, e non dà adito ad ambiguità». Bisognerà attendere fino a lunedì, per verificare se questo fronte comune riuscirà ad ingabbiare la speculazione. Valeria Sacchi Élwillllt:: I GRANDI IN ACQUE AGITATE LE PREVISIONI DEL FONDO MONETARIO IN PERCENTUALE Nel grafico gli scambi lira-marco al fixing di Milano

Persone citate: Barucci, Governatori, Johann Wilhelm Gaddum, Piero Barucci

Luoghi citati: Basilea, Belgio, Bruxelles, Europa, Italia, Milano, New York