Diana, scandalo bis al maneggio

Diana, scandalo bis al maneggio Un giornale popolare inglese pubblica le rivelazioni di un testimone Diana, scandalo bis al maneggio «L'ho vista abbracciata a un maggiore di cavalleria» LONDRA. Dopo i sospiri telefonici, gli abbracci nelle scuderie con il maestro di equitazione. Per la principessa Diana e per l'intera famiglia reale, ancora nel mirino della pettegola ed irriverente stampa popolare, si prepara un altro weekend di passione. Il Daily Mirror annuncia infatti che un giornale della domenica pubblicherà la dichiarazione di un testimone oculare che giura di aver spiato, in un giorno del 1989, la moglie del principe Carlo tra le braccia del muscoloso maggiore di cavalleria James Hewitt. Il maggiore, accanito giocatore di polo come Carlo, era stato scelto proprio dal principe per insegnare a cavalcare alla moglie e al primogenito Harry. Fra Diana e il maestro era nata un'amicizia che aveva provocato la furia della fidanzata di Hewitt. La signorina Emma Siewardson, due an¬ ni fa, probabilmente dietro pagamento di una congrua somma, aveva confidato le sue pene ad un settimanale. Le lezioni erano state sospese e il maggiore frettolosamente allontanato dagli ambienti real;. Un episodio dimenticato, j quasi, che ora torna clamorosamente alla ribalta, gettando un altro schizzo di fango sull'immagine della principessa Diana. E non è tutto. The Mail rivela i timori - veri o inventati, questo è impossibile giudicarlo - dell'altro James di Diana. Quel Gilbey, il presunto dispensatore di baci e coccole telefoniche, che era rimasto coinvolto in un incidente automobilistico per sfuggire all'inseguimento di un fotografo. Secondo il quotidiano il giovane avrebbe rivelato ad un amico la sua preoccupazione per l'esistenza della registrazione di una seconda telefonata con Diana, ben più esplicita e compromettente della prima. Non c'è che da aspettare: se il nastro esiste uscirà fuori e lamenti, sospiri, tenerezze finiranno sicuramente su qualche giornale. [Ansa]

Persone citate: Carlo, Gilbey, Hewitt, James Hewitt

Luoghi citati: Londra