Slitta la sanatoria sul «740» di Flavia Amabile
Slitta la sanatoria sul «740» Il governo rinvia il decreto. Secondo un sondaggio metà degli italiani pronti alla rivolta fiscale Slitta la sanatoria sul «740» Goria dal mare: tomo, mandatemi l'aereo ROMA. «Sono pronto a tornare. Però, mandatemi un aereo». Mercoledì scorso Giovanni Goria aveva avvertito il presidente del Consiglio, Giuliano Amato: se il governo riteneva indispensabile la sua presenza al consiglio di ieri, lui non aveva alcuna difficoltà a rientrare. O, meglio, un piccolo problema ce l'aveva. Dalle isole Comore, ha fatto sapere Goria, non esiste un volo di linea che gli avrebbe permesso di essere in Italia ieri mattina. Di qui la richiesta di un aereo speciale. Richiesta che Amato ha cortesemente declinato, preferendo privarsi della presenza del ministro delle Finanze e rimandare alla prossima settimana l'approvazione della sanatoria che restituirà ufficialmente validità alle dichiarazioni dei redditi presentate nel mese di giugno. «Il ministro delle Finanze è atteso ufficialmente per la prossima settimana», si è limitato a spiegare il portavoce della presidenza del Consiglio e il sottosegretario, Fabio Fabbri, ha aggiunto che «il ministero ha già presentato alla presidenza del Consiglio la legge di sanatoria relativa al decreto non reiterato la scorsa settimana. Il disegno di legge verrà approvato dal prossimo Consiglio dei ministri». Il governo, dunque, ufficialmente attende Goria lunedi. Lo attende con ansia, e non è il solo. A seguire con il fiato sospeso il rientro del ministro delle Finanze sono tutti gli italiani, impegnati in una sorta di indovinello di fine estate: tornerà o non tornerà dalle ormai famose isole Comore? Un gioco a cui solo i cittadini di Vigevano, una cittadina in provincia di Pavia, non hanno partecipato. Loro, di gioco ne hanno inventato un altro: non è ancora chiaro se, in segno propiziatorio in vista del suo rientro, o se con altri scopi, a Vigevao hanno deciso di dedicare a Goria-Belzebù un antico rito. Un fantoccio con tanto di corna, coda, forcone e barba ministeriale verrà bruciato oggi su di una pubblica piazza. L'uso risale alla notte dei tempi in questa cittadina lombarda e serve per esorcizzare il maligno. Quest'anno, per la prima volta, il maligno avrà sembianze umane e, nella fattispecie, proprio quelle di Goria. I contribuenti superstiziosi avranno pane per i loro denti, dunque, questa sera. Stando al rito, se le fiamme faticheranno a ridurre in cenere il ministro-diavolo, chi crede alla tradizione potrà iniziare a tremare: la stagione che si annuncia non porterà nulla di buono. A chi, invece, non è superstizioso non resta che godersi lo spettacolo e illudersi di vedere avverato quello che è diventato uno dei sogni proibiti di buona parte degli italiani: mandare al rogo il ministro delle Finanze. Dopo la sequenza di autogol messi a segno nel giro di poche settimane dalle Finanze - il caos del catasto, la farsa del superbollo diesel, la beffa dei 740 presentati in ritardo - Goria al suo rientro non troverà certo un clima sereno. Da un sondaggio condotto dal settimanale «Panorama» risulta che oltre la metà degli italiani sarebbe pronta a mettere in atto la rivolta fiscale proposta da Umberto Bossi. Governo, cittadini, all'elenco di coloro che lo attendono al varco non potevano mancare i sindacati. L'amministrazione finanziaria, si lamenta la Cgil, è «caotica e pasticciona, non più tollerabile, come intollerabile è una politica fiscale che cambia quotidianamente le regole del gioco, senza intanto rendere operative le riforme già approvate. Al ministero delle Finanze c'è un'aria da controriforma. C'è già chi pensa di far slittare l'entrata in vigore dei centri di assistenza fiscale e del conto corrente fiscale. E' data per scontata la riapertura dei termini di un condono di cui non si riesce a trovare la pietra tombale, mentre le vicende del catasto, quella sui bolli, sull'Ici agli inquilini contribuiscono a rendere poco credibile, ineffi¬ ciente e vessatorio il nostro sistema tributario». A rincarare la dose è poi la sezione Funzione Pubblica della Cgil che «mentre Goria si permette di disertare il Consiglio dei ministri, l'amministrazione finanziaria emana una circolare per il rientro dalle ferie di tutto il personale del catasto». E' rientrato invece ieri il segretario generale del ministero delle Finanze, Giorgio Benvenuto che si è occupato della vicenda Isi, per mettere a punto la complessa macchina informativa che partirà dalla prossima settimana. Flavia Amabile Giorgio Benvenuto (nella foto sopra) A destra, il ministro Giovanni Goria
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