Kabul, l' ambasciatore russo in trappola

Kabul, l' ambasciatore russo in trappola AFGHANISTAN Una settantina tra diplomatici e tecnici asserragliati nell'aeroporto bombardato Kabul, l' ambasciatore russo in trappola Un razzo centra l'aereo che lo portava in salvo MOSCA DALLA REDAZIONE Dramma all'aeroporto di Kabul, dove l'ambasciatore russo, Evghenij Ostrovenko, insieme a 67 diplomatici e tecnici dell'ambasciata russa, sono rimasti intrappolati sotto la pioggia di razzi mentre cercavano di lasciare la capitale afghana. La loro sorte è ancora incerta al momento in cui scriviamo. L'incidente - in cui quattro commandos delle forze speciali russe sono rimasti ustionati, due dei quali gravemente - è avvenuto alle 6 del mattino. Tre Iliushin-76 erano atterrati da mezz'ora, approfittando della tregua di 72 ore che era stata proclamata dal governo di Kabul e dalla fazione dello Hezb-i-Islami di Gulbuddin Hekmatiar. Circa 150 diplomatici e consiglieri russi erano già stati trasferiti, durante la notte, nel perimetro dell'aeroporto. Insieme a loro c'erano altri 27 diplomatici di diverse ambasciate, tra cui 8 indonesiani, 7 indiani e 6 cinesi. Secondo il portavoce dell'ambasciata, Zamir Kabulov - che, assieme agli altri rimasti, si trova ora asserragliato in un bunker sotterraneo dell'aeroporto - sui primi due aerei, rimasti con i motori accesi per non perdere tempo, sono salite circa 80 persone, inclusi tutti i diplomatici di altre nazionalità. Ma al momento della partenza una raffica di 15 razzi ha colpito diversi punti dell'aeroporto. Un deposito di carburante ha preso fuoco, altri proiettili sono caduti sull'aerostazione. Nell'inferno di fuoco, proveniente dalla collina di Chara Siab, dove erano appostati gli uomini di Hekmatiar, il primo dei tre aerei è riuscito a partire, ma il terzo, su cui i diplomatici non erano ancora saliti, è stato colpito ad un'ala e ha preso fuoco. In qui momento c'erano a bordo solo sei uomini d'equipaggio e quattro ((teste di cuoio». Appunto i feriti. Il secondo Ilyushin, che si accingeva a decollare, ha invertito la marcia ed è tornato sulla piazzuola per raccogliere i due feriti meno gravi, riuscendo infine a prendere il volo. Ma ora i 68 rimasti sono in trappola. Sono tra gli ultimi stranieri rimasti a Ka¬ bul. Sembra che solo nell'ambasciata indiana siano rimasti alcuni funzionari, oltre a uno sparuto manipolo di rappresentanti delle Nazioni Unite (che ancora tengono sotto la loro protezione l'ex presidente Najibullah), ad alcuni gicrnalisti che si trovano nell'Hotel Kabul Intercontinental, e al gruppo di medici eroici della Croce Rossa Internazionale. Zamir Kabulov, citato dalla Reuter, ha tuttavia affermato che esiste un ((piano segreto» di riserva per evacuare il gruppo rimasto bloccato. Ma la ripresa dei combattimenti sembra escludere, per il momento, l'invio di altri aerei dalla base di Tasbkent (Uzbekistan, a un'ora e mezzo di volo da Kabul). La soluzione di una evacuazione via terra, verso il Nord, attraverso il passo di Salang, appare non meno rischiosa. Bande incontrollate, in gran parte composte di milizie uzbeke che si sottraggono al controllo del generale Dostam, presidiano il percorso e attaccano le carovane di auto e camion che si avventurano lungo la salita. Il bilancio dei combattimenti è, a dir poco, mostruoso. Non meno di 1800 persone, in gran parte civili, hanno perduto la vita in meno di un mese di confronti durissimi, a base di artiglieria pesante, di razzi e di raid aerei. Kabul è una città devastata e deserta, da cui cercano di fuggire decine di migliaia di persone. Le ambasciate straniere hanno deciso l'evacuazione dopo che i bombardamenti hanno cominciato a colpire sistematicamente anche le zone residenziali degli stranieri, che fino a quest'ultima fase erano state relativamente rispettate dalle fazioni in lotta. Razzi sono caduti sulle ambasciate francese, italiana, indiana, ferendo o uccidendo diversi impiegati afghani. Ma la più colpita, negli ultimi giorni, era stata proprio l'ambasciata di Russia, situata nella parte sud-occidentale della città e al centro dei combattimenti. Nella sola giornata di giovedì almeno 14 razzi erano caduti nel perimetro della sede diplomatica, ferendo due persone. Da qui la decisione di Mosca di evacuare completamente tutto il personale.

Persone citate: Gulbuddin, Iliushin, Najibullah, Zamir, Zamir Kabulov

Luoghi citati: Afghanistan, Kabul, Mosca, Russia, Uzbekistan