Trecento cavalle suicide in Francia di A. Con.

Trecento cavalle suicide in Francia Le giumente si lanciano a testa bassa contro il primo ostacolo che trovano Trecento cavalle suicide in Francia Un male oscuro colpisce soprattutto le madri Come impazzite le giumente partono ad un galoppo sfrenato, finendo a testa bassa contro alberi o staccionate, spesso restando uccise sul colpo, oppure irrimediabilmente ferite. Già in trecento si sono suicidate così, in tutta la Francia. Cavalle da passeggio, cavalle da corsa, cavalle da equitazione, cavalle da ingrasso. Tutte gravide, oppure madri da pochi giorni. Gli allevatori si disperano, i veterinari non capiscono. Le autopsie degli animali non hanno portato indicazioni utili. Il mistero permane creando allarme nei grandi haras della Normandia, dove sono ospitate fattrici purosague e trottatrici del valore di milioni di franchi. Non sono stati segnalati casi in altri paesi, ma la costante diffusione della malattia ha messo in allarme anche gli allevatori della nazioni confinanti. I primi casi sono stati registrati all'inizio dell'estate, nella Francia Occidentale, per poi estendersi ad altre regioni. Un medico del centro nazionale veterinario, Stephan Zientara, ha avanzato una spiegazione: «Potrebbe trattarsi di un disturbo nervoso che blocca il fegato: le tossine invadono il cervello e l'animale impazzisce». Trova credito anche William Kenneth, uno dei più stimati veterinari irlandesi: «Quest'anno in molte zone della Francia è caduta pioggia 3-4 volte superiore al normale. Un fenomeno che potrebbe aver provocato uno squilibrio nelle cavalle incinte, particolarmente meteoropatiche. Ora l'inconscio timore di andare incontro ad una analoga stagione, che le fattrici percepiscono come ostile alle loro creature, potrebbe spingerle al suicidio». In Francia si sta invece lavorando ad un'altra tesi, anch'essa però legata alle copiosepiogge: la malattia potrebbe essere provocata dalle scorpacciate di trifoglio che le giumente francesi hanno fatto nel corso di quest'estate umida e molto calda. I veterinari italiani, almeno per ora, preferiscono non pronunciarsi: «Qui da noi si è registrato qualche caso, vagamente simile, negli anni passati. Ma si trattava di mucche che, durante il periodo trascorso negli alpeggi, si lasciavano cadere nei burroni». [a. con.]

Persone citate: Cavalle, Stephan Zientara, William Kenneth

Luoghi citati: Francia, Francia Occidentale, Normandia