La guerra privata della famiglia Rambo di Franco Pantarelli

La guerra privata della famiglia Rambo Usa, gli agenti dell'Fbi assediano da una settimana un veterano con moglie e 3 bambine La guerra privata della famiglia Rambo Deve essere processato per detenzione di armi non regolari Nella sparatoria uccisi il figlio di 13 anni e uno sceriffo NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Ha ammazzato un poliziotto, da una settimana sta barricato nella sua baita di montagna con la moglie e tre figlie minacciando di ucciderle, ma per i suoi vicini è un eroe. I circa duecento agenti che da una settimana circondano il suo rifugio e mantengono posti di blocco per impedire all'uomo di scappare, vengono minacciati, le loro automobili prese a calci. Se e quando decideranno di attaccare per stanarlo, non si sa. Lui ha fatto sapere che se lo faranno non si lascerà prendere vivo e che prima di morire ucciderà la moglie e le figlie. Si chiama Randy Weaver, questo eroe. La sua baita si trova nello Stato dell'Idaho, a poche miglia dalla città di Naples e dal confine con il Canada. E' un militante del movimento per la «supremazia bianca» e come tale aveva naturalmente provveduto ad armarsi. Ma aveva violato le leggi dell'Idaho in materia di detenzione di armi e per questa ragione un anno e mezzo fa, nel gennaio 1991, fu citato in tribunale per rispondere del suo reato. Lui si guardò bene dal presentarsi e per tutto il tempo trascorso da allora i poliziotti hanno tenuto la sua casa sotto osservazione. Siccome Randy è noto come un violento dal grilletto facile, hanno spiegato, loro si sono limitati a «studiarlo», aspettando l'occasione buona per arrestarlo senza arrivare a un conflitto armato. Un assedio durato un anno e mezzo, insomma, durante il quale tuttavia i poliziotti hanno regolarmente lasciato passare gli estimatori di Weaver che andavano a portargli i rifornimenti. Venerdì scorso, non si sa perché, si è deciso di porre fine alla fase dell'assedio e di passare all'azione diretta. Sei agenti si sono avvicinati alla casa di Weaver, presumibilmente intimandogli di uscire e di consegnarsi senza fare sto¬ rie. Tutto quello che si sa è che fra gli agenti e Weaver c'è stata una sparatoria e che quando le armi si sono placate c'erano due morti: il vice sceriffo del luogo, William Degan, e il figlio tredicenne di Weaver, di nome Samuel. Era primo pomeriggio, c'era ancora molta luce, e i cinque colleghi del vice sceriffo non hanno potuto muoversi, hanno raccontato, perché Weaver li teneva sotto tiro. Poi, col calare della sera, sono riusciti a sottrarsi alla sua furia e hanno dato l'allarme. Da allora è cominciato l'assedio «duro», nel senso che ora non si lascia passare nessuno a portare rifornimenti a Weaver e che a dare man forte ai poliziotti locali sono arrivati gli agenti dell'Fbi. Proprio questa, a quanto pare, è stata la molla che ha fatto scattare la minacciosa solidarietà nei confronti dell'assediato. Per gli abitanti di quel luogo impervio, Weaver è naturalmente «uno di loro», mentre i poliziotti arrivati sono degli «stranieri». Loro sono convinti che a sparare per primi venerdì scorso siano stati gli agenti e comunque, visto che in questo momento sta affrontando da solo «800 soldati» (lo dice uno dei cartelli che i manifestanti agitano), sta dimostrando un grande coraggio. E siccome ridano, spiega un altro cartello, è «la terra della libertà e la casa dei coraggiosi», ecco spiegato perché Randy Weaver è diventato un eroe e perché loro non mostrano il minimo timore nel prendere a calci le automobili della polizia. Qualche esempio dell'aria che tira fra i dimostranti? Chuck Sandlen, per niente a disagio per essere uno dei più attivi e allo stesso tempo un predicatore battista, dice: «Randy voleva semplicemente essere lasciato in pace. Il governo ha invaso la sua proprietà, ha preteso di sequestrare le sue armi, e adesso i suoi agenti devono pagare». Carolyn Trochmann, una vicina che per oltre un anno ha portato a Weaver i rifornimenti per resistere all'assedio: «Sono davvero fiera di quello che lui sta facendo. Spero molto che non si arrenda». La contea in cui tutto ciò sta accadendo si chiama Boundary, all'ultimo censimento risulta abitata da 9000 persone e una sola famiglia di neri. Per dieci anni poco lontano di lì, a Hayden Lake, c'è stato il quartier generale di «Nazione Ariana», uno dei più attivi movimenti razzisti. Franco Pantarelli La gente manifesta contro la polizia «Lui è un eroe alleile Se naZiSta^ Naziskin fermati accanto alla casa di Randall Weaver (sopra)

Luoghi citati: Canada, Idaho, New York