Allarme per l'erba-killer

Allarme per l'erba-killer Ha intossicato 10 ragazzi di Lucca, trovata nei parchi parigini Allarme per l'erba-killer Magli esperti del Comune rassicurano «A Torino c'è altra droga, non quella» «Di droga ce n'è tanta, nei nostri parchi di città. Ma la pianta dello stramonio riscoperta in questi giorni dalla cronaca nera proprio non c'entra, dato che a Torino per fortuna non c'è». Gli esperti del Servizio comunale Giardini e Alberate ridimensionano l'allarme seguito al rinvenimento di steli supertossici di «Datura Stramonium» negli «arrondissements» parigini. Una scoperta che ha avuto ieri un drammatico bis a Lucca, dove dieci giovani si sono avvelenati in modo grave correndo serio pericolo di morte, dopo aver bevuta una tisana di quest'erba alluci nogena che può provocare «trip» letali. Logico dunque che la proliferazione di questa «droga dei poveri» oggi sia seguita con preoccupata attenzione. Spiega l'agronomo dottor Peano, funzionario del Servizio giardini e alberate: «Questa solanacea ricca di alcaloidi cresce tra i ruderi o in zone umide come quelle della Lucchesia e, ammesso riuscisse ad attecchire nei nostri parchi, verrebbe estirpata durante il taglio ripetuto dell'erba». Una rassicurazione che lascia perplessi, visto che a Torino l'erba si taglia di rado e ci sono aiuole che, quest'estate, non hanno mai visto la falciatrice. Ma cornei :■ si spiega la comparsa di questa temuta «erba delle streghe» nei curatissimi Champs-Elysées? Probabilmente, più che la natura, c'entra la solita irresponsabilità umana. «In passato - ipotizza il dott. Peano molti drogati coltivavano la "cannabis", che oggi è facilmente riconoscibile perché molto nota. Per evitare grane, qualcuno potrebbe aver avuto l'idea di sostituirla con la meno diffusa "Datura" che, essendo un'infestante, si riproduce con facilità sparpagliandosi in giro». Tuttavia drogarsi e magari avvelenarsi inconsapevolmente con la datura è praticamente impossibile. «Ogni vegetale velenoso, compresi quelli con effetti stupefacenti, contiene sostanze attive soltanto in determinate parti: semi o frutti, radici o foglie. E ciascuna di queste parti risulta tossica solo in periodi determinati». Succede per la «Datura», come per tante altre piante con cui anche a Torino conviviamo tranquillamente da sempre: dal tasso all'oleandro e dal colchico all'elleboro. Rassicura il dottor Peano: «Funghi a parte, non ho mai visto a Torino qualcuno che sia riuscito ad avvelenarsi con i vegetali. Anche se nei nostri boschi la belladonna è una presenza comune e i nostri prati sono pieni di cicuta». Ci ha pensato la natura, regalando al tasso poche bacche pericolose soltanto ad uno specifico punto di maturazione, e ammansendo allo stesso modo anche le radici della cicuta. Ma è vero che basta uno spiedino a base di legno di oleandro per restarci secchi? «Di foglie di oleandro, per ottenere qualche effetto, bisognerebbe mangiarne almeno mezzo chilo. Il rischio è del tutto teorico, dato che avvelenarsi con Datura o Belladonna è complicatissimo. Bisogna farlo di proposito, con una buona dose di tecnica». E con una dose ancora più abbondante di stupidità. [1. r.] In alto l'immagine di una «foresta urbana», ordinario degrado cittadino. A fianco la famigerata «datura»: a Parigi e Lucca ne hanno ricavato tisane allucinogene ma molto tossiche. Gli esperti di Torino tranquillizzano tutti: «Da noi questa erba non c'è»

Persone citate: Belladonna, Peano

Luoghi citati: Lucca, Parigi, Torino