C'è un top secret del Dianagate

C'è un top secret del Dianagate Nuove rivelazioni in vista. e il presunto amante al telefono non ha «alibi» C'è un top secret del Dianagate Altro nastro, ma troppo sexy LONDRA NOSTRO SERVIZIO Non c'è tregua nella trama del «Dianagate», e i giornali proseguono imperterriti nella caccia alle varie gole profonde che possano gettare luce su una delle famiglie più chiacchierate del momento. Diana, il suo matrimonio, le sue amicizie di lunga data nel circolo esclusivo degli «Old boys», quelli che hanno frequentato le scuole private più esclusive d'Inghilterra. Il voyeurismo non ha più limiti, e dove i teleobiettivi hanno fallito, entra in scena la telematica. Al setaccio passano anche i momenti di relax della principessa, come quelli del suo ristorante preferito, l'esclusivo San Lorenzo frequentato da vip del mondo dello spettacolo e dell'aristocrazia. Sotto l'occhio vigile e protettivo della signora Mara Berni, proprietaria del locale poco distante da Harrods, Diana e i suoi amici, ma anche Diana e i due figli, passano momenti spensierati e felici. Carlo invece non lo frequenta. Le pagine dei giornali popolari gridano ai quattro venti il nome di colui che affettuosamente la chiama Squidgy: è James Gilbey, bruno, elegante e affascinante, è imparentato con la dinastia che produce il gin omonimo. Gilbey è domiciliato a due passi dalla residenza della principessa. I suoi spostamenti intorno al San Silvestro 1989 calzerebbero a pennello con i particolari rivelatori dell'intercettazione malandrina. I tabloid non hanno dubbi: i due piccioncini sono Diana e James. I nastri, registrati a quanto sembra da un direttore di banca in pensione residente a due passi da Oxford, sono rimasti due anni nelle casseforti del «Sun». «Anche se abbiamo del materiale molto compromettente sulla famiglia reale non abbiamo intenzione di pubblicarlo, per non danneggiarne ulteriormente l'immagine», aveva detto tempo fa il direttore del giornale. Ma oggi ogni scrupolo è scomparso. Proprio il momento giusto per usare quest'arma stagionata, devono aver pensato al «Sun». Il modo giusto per riprendere terreno sul concorrente «Daily Mirror», quello dello scoop della duchessa di York. E come se non bastasse la trascrizione delle conversazioni, ha messo a disposizione dei numeri speciali per i suoi lettori: Squidgy e il suo tenero amico si possono ascoltare in diretta per telefono. Nel giro di una giornata hanno ricevuto più di trentamila telefonate, con un guadagno netto di circa 70 milioni di lire. «Li daremo tutti in beneficenza», hanno subito dichiarato dalla redazione. D'altra parte, se non le avessero pubblicate sul «Sun», le registrazioni sarebbero comunque emerse da qui a poco, citate nell'ennesimo libro rivelatore di cose reali. Sarà pubblicato il 30 settembre e s'intitola, rifacendo il verso a E. A. Poe, «La caduta della casa dei Windsor». Gli autori Nigel Blundell e Susan Blackhall si sono dichiarati «leggermente scocciati» dalle rivelazioni del «Sun»: uno scoop in meno per il loro libro, che comunque contiene «molte altre rivelazioni importanti che mineranno alla base l'immagine della famiglia reale». Con Sarah ormai in castigo che si dedica ad ergere muretti supplementari intorno alla propria residenza di campagna, il pubblico inglese è in attesa della prossima mossa. Adesso girano, sempre più insistenti, voci e mormorii sull'esistenza di un ulteriore nastro dai contenuti talmente osé che neppure quelli del «Sun» hanno osato pubblicare (per ora). Per i tabloid, comunque, le vittime non mancano mai. Stanno infatti perseguitando il tranquillo ex direttore di banca, il signor Cyril Reenan, che non riesce più a godersi la pensione. L'intercettatore sarebbe lui, anche se gli esperti non sono d'accordo, perché dicono che vista l'ottima qualità delle registrazioni, deve trattarsi di veri professionisti. L'altro tartassato di turno è ovviamente il signor James Gilbey, dal cognome ad alto contenuto alcolico. L'affascinante giovanotto era già balzato agli onori delle cronache reali come una delle fonti del biografo di Diana, Andrew Morton. Avrebbe già fatto arrabbiare la Regina tanto da spingerla a chiedere a Diana di non frequentarlo più. E l'articolista del «Guardian» aggiunge sornione, a proposito di mamme e di gin, che quest'ultima «è la bevanda alla quale ci si riferisce a volte come la rovina delle madri». Così anche la sovrana riacquista una dimensione domestica. Marina G. Goldsmith La regina aveva già impedito alla principessa di vedere Gilbey, il re del gin Sospettava la tresca fra i due , James Gilbey (sotto) sarebbe il riale misteriso del principe Carlo (sopra) nel cuore di Lady Diana. Molti indizi nella telefonata pubblicata dal Sun portano a lui

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Oxford