Tre ore per una pace possibile E dopo il match cala il silenzio di Giuseppe Ballaris

Tre ore per una pace possibile E dopo il match cala il silenzio Tre ore per una pace possibile E dopo il match cala il silenzio NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Tre ore e cinque minuti per tentare una pace almeno per ora impossibile. Tre ore di faccia a faccia per imboccare una via diversa da quella delle accuse reciproche, delle rivelazioni sempre più proibite, del botta e risposta attraverso i giornali. Le 20 e 45 a New York, tre meno un quarto in Italia. Mia Farrow e Woody Alien escono dall'ufficio del giudice, la gentile signora Phyllis Gangel-Jacob, che precedentemente aveva mostrato un polso fermissimo in un altro caso matrimoniale di proporzioni epiche, quello di Donald e Ivana Trump. Il giudice aveva aperto le porte del suo studio ai due litiganti alle 17,40, ora di New York, un filo di perle sotto l'austera coda. Mia è scesa dalla sua limousine Grand Marquis guidata dall'autista ed è sparita nel palazzo di giustizia senza fermarsi a rispondere a giornalisti e fotografi. Woody è arrivato circa cinque minuti dopo, scivolando nell'edificio da un ingresso laterale. Alla conclusione deU'interminabile incontro col giudice, che si è comportata in modo salomonico ordinando agli avvocati delle due parti di mettersi d'accordo sulle visite di Woody ai bambini e di tornare da lei solo se sarà impossibile arrivare ad una soluzione - Mia e Woody sono spariti su auto diverse: Mia con la limousine, attorniata dai suoi avvocati, Woody sull'auto dei suoi due difensori. Circa un'ora dopo il colloquio riservato nello studio del giudice, la portavoce di Woody, Leslee Dart, ha diramato una semplice dichiarazione con l'annuncio che d'ora in poi sarà silenzio: «C'è stato un incontro ed entrambe le parti, Woody Alien e Mia Farrow e i rispettivi avvocati, si sono impegnati volontariamente davanti al giudice a non fare alcuna dichiarazione a chicchessia». Un primo accordo, comunque, ci sarebbe: Woody potrebbe rinunciare a chiedere la custodia dei tre figli se Mia lascerà cadere l'odiosa accusa di molestie sessuali a Dylan. Il giudice (che ha fissato al 4 settembre la nuova udienza) ha proibito l'espatrio di Mia. Al giornalista Denis Hamill, del «Daily News», Alien, prima di andare in Corte, ha confidato: «Ho parlato con mio figlio Satchel, mercoledì scorso, per un minuto, alle 23,30. S'è trattato di un gesto di pace da parte di Mia che m'ha telefonato, mettendomi a contatto con Satch. Dissi, bene, ma com'è che è alzato a quest'ora? Il bambino voleva sapere perché non gli avevo ancora portato i giocattoli promessi. Mi si spaccava il cuore. Mi mancano i figli, è terribile. Poi Mia m'ha informato d'essere disposta a modificare le accuse. Le ho risposto che volevo un rivolgimento completo. Non penso si renda conto di quanto terribili esse siano». Giuseppe Ballaris

Persone citate: Alien, Dart, Denis Hamill, Ivana Trump, Marquis, Mia Farrow, Phyllis Gangel-jacob, Woody Alien

Luoghi citati: Italia, New York