«Bush e Baker hanno sbagliato tutto»

«Bush e Baker hanno sbagliato tutto» «Bush e Baker hanno sbagliato tutto» Dimissioni-choc ai vertici del Dipartimento di Stato WÀSHINGTON * DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Deluso e arrabbiato, George Kenney, responsabile presso il Dipartimento di Stato delle politiche per la regione balcanica, ha comunicato le sue dimissioni immediate con una secca lettera, nella quale non ha neppure ritenuto necessario specificare le ragioni del suo gesto. Ha pensato che al Dipartimento i motivi della sua insoddisfazione sono fin troppo noti e, nel caso qualcuno se li fosse dimenticati, lo stesso Kenney ha rilasciato abbondanti dichiarazioni alla stampa per denunciare la politica di Bush sulla crisi jugoslava, politica che lui giudica «inefficace» e «controproducente». Kenney, 35 anni, da 4 anni e mezzo al Dipartimento, parla di un «fallimento» americano rispetto alla crisi dei Balcani, come conseguenza del fatto che «l'amministrazione, nei livelli più alti del Dipartimento e della Casa Bianca, non ha mai in realtà voluto esserne coinvolta». L'attacco, quindi, è puntato direttamente a George Bush e a James Baker, che, fino a una settimana fa, era Segretario di Stato. E per opportunismo, secondo Kenney, gli alti funzionari del Dipartimento, pur non condividendo questa politica, hanno evitato di criticarla. L'ultima giornata di lavoro di Kenney è stata domenica e, prima di lasciare, il diplomatico ha espresso l'opinione che la Conferenza convocata a Londra, e tuttora in corso, dalla Cee e dall'Onu sarebbe stata «destinata al fallimento» in assenza di «misure molto forti, compresa un'azione militare, per costringere la Serbia a cessare il genocidio in Bosnia». Ma, secondo Kenney, Bush non ha alcuna intenzione di intraprendere un simile passo perché ha paura dell'opinione pubblica. Così, piuttosto che confrontarsi rea¬ listicamente con la necessità di bloccare lo sterminio, gli Stati Uniti preferiscono reiterare generici appelli per «soluzioni politiche ideali». Kenney, nel suo lavoro, aveva ottenuto un successo nel far inserire, a proposito della politica serba, l'espressione «purga etnica» nel lessico usato dal Dipartimento di Stato e poi adottato dalla comunità internazionale. Ma non era riuscito, invece, a far adottare il concetto di «genocidio», perché la Convenzione internazionale sui genocidi avrebbe imposto un'azione immediata per far cessare quello in Bosnia. Nei giorni scorsi, dopo aver letto un rapporto a proposito di deportazioni di massa di civili inermi da parte dei serbi, Kenney aveva proposto la composizione di squadre di diplomatici americani volontari, che avrebbero dovuto recarsi in Bosnia a raccogliere testimonianze dirette. «La proposta è piaciuta a molta gente - ha detto Kenney ma l'amministrazione l'ha bloccata». Paolo Passarmi

Luoghi citati: Londra, Serbia, Stati Uniti