Sei ore di guerra in Cisgiordania di Aldo Baquis
Sei ore di guerra in CisgiordaniaMEDIO ORIENTE Morto dissanguato anche il comandante dei corpi speciali anti-Intifada Sei ore di guerra in Cisgiordania Assediato un commando palestinese, 4 morti TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Il comandante di una delle tre unità speciali dell'esercito israeliano • i cui membri agiscono nei Territori travestiti da palestinesi - è stato ucciso ieri a Jenin (Cisgiordania occupata) in quello che la radio militare ha definito «uno dei più duri scontri» mai avvenuti con attivisti dei «Comitati d'urto» dell'Intifada. Al termine di un conflitto durato oltre sei ore, e che ha visto impegnata anche la speciale unità antiterrorismo israeliana «Yamam», sono rimasti uccisi due militanti delle «Pantere Nere» - un gruppo clandestino, vicino ad «Al Fatah» - e una donna araba. Un'altra palestinese e due bambine (di uno e tre anni) sono pure state raggiunte dai proiettili. Un'altra bambina di quattro anni - che secondo un portavoce militare era stata «presa in ostaggio» dalle «Pantere Nere» - è uscita miracolosamente illesa dalla selvaggia sparatoria avvenuta all'interno di una stanza, all'ultimo piano del- la palazzina in cui si erano nascosti i due ricercati. L'operazione è scattata nella notte di martedì, dopo che i servizi di sicurezza israeliani avevano accertato che nella palazzina avevano trovato rifugio due «Pantere nere» ricercate da anni: Ibrahim Jalamneh, 22 anni, «giustiziere» di numerosi palestinesi sospettati di collaborazionismo, e Ibrahim Zreka, 20 anni, uccisore di un guardiano israeliano e responsabile di numerosi attentati. Fonti palestinesi hanno riferito che Eliahu Avraham, comandante delle unità speciali della «Guardia di frontiera», si era calato dal tetto dell'abitazione e aveva cominciato a scendere una rampa di scale quando è stato colpito da un proiettile. Perso l'effetto sorpresa, i militari hanno aperto il fuoco, nel tentativo di prestare soccorso al ferito (che è morto dissanguato). Ma i due palestinesi sono riusciti a sventare tutti i tentativi di infiltrazione. E' cominciato così un braccio di ferro tra i guerriglieri e le unità speciali, guidate a questo punto dal comandante della zona militare centrale, Dany Yatom. Una pausa dei combattimenti è stata sfruttata per sgomberare i civili: dalla palazzina sono usciti con le mani alzate due uomini, una donna e due bambine (rimaste ferite nella sparatoria). All'alba, l'unità antiterrorismo «Yamam» ha avuto ordine di penetrare nella palazzina e di aver ragione dei due palestinesi. «I nostri uomini - ha detto Yatom - sono riusciti ad avanzare metro dopo metro, pur sottoposti a un fuoco continuo, e ad uccidere i terroristi da distanza molto ravvicinata». Non lontano dai cadaveri, singhiozzava una bambina di quattro anni. In un'altra stanza, i militari hanno trovato il corpo esanime della moglie del padrone di casa, Wala'a Alawni. «Avraham insisteva a guidare i suoi uomini in prima fila e. purtroppo, oggi ha pagato il prezzo del suo coraggio», ha detto Yatom. Fonti israeliane hanno rilevato, d'altra parte, che anche le «Pantere Nere» hanno patito un duro colpo: alcune settimane fa, altri due leader del gruppo erano stati uccisi a Jenin. Negli ultimi mesi, le unità speciali hanno più che dimezzato il numero dei palestinesi ricercati per attività violente. Aldo Baquis Accanto ai cadaveri singhiozzava una bambina di appena quattro anni Era miracolosamente illesa § Scene di violenza nei Territori: un ragazzo palestinese lancia sassi contro i soldati israeliani [foto ap]
Persone citate: Dany Yatom, Eliahu Avraham, Fatah, Ibrahim Jalamneh, Ibrahim Zreka, Yatom
Luoghi citati: Cisgiordania, Jenin, Medio, Tel Aviv
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