«Validi i 740 presentati a giugno» di F. Ama.

«Validi i 740 presentati a giugno» Msi e Lega chiedono le dimissioni di Goria, il ministro: «Non ho colpe» «Validi i 740 presentati a giugno» Le Finanze chiariscono l'ultimo caos fiscale ROMA. Non c'è nulla da temere, parola di ministero delle Finanze. Con una nota il dicastero ha precisato ieri quel che ne sarà dei contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi il 30 giugno e non il 31 maggio usufruendo della proroga concessa dal governo. Non accadrà nulla, promette il ministero: i 740 sono considerati validi, come sono considerate valide le domande per il condono e i versamenti di Irpef, Ilor e Irpeg. Un chiarimento reso necessario dopo l'ennesimo scivolone fiscale in cui si è imbattuto il governo che due giorni fa nel Consiglio dei ministri ha deciso di non reiterare il decreto legge che prevedeva le proroghe rendendo così morosi milioni di contribuenti italiani. «Tale scelta - ha spiegato ieri il ministero - è frutto di una decisione collegiale del governo. Che, come evidenziato dalla Presidenza del Consiglio, ha ri¬ tenuto superflua l'ulteriore emanazione di un decreto legge per riaffermare i termini degli adempimenti scaduti il 30 giugno 1992, raccogliendo i ripetuti inviti del Parlamento a non abusare della decretazione d'urgenza. Inoltre, si precisa che ci sono i tempi tecnici perché la decisione possa avvenire in tempi brevi, in quanto la rapida approvazione del disegno di legge, che sarà proposto dal governo in uno dei prossimi Consigli dei ministri, è garantita da una corsia preferenziale nei lavori parlamentari». Ma le rassicurazioni del ministero non sono riuscite a placare del tutto le polemiche. Anzi. Il movimento sociale italiano ha depositato presso la segreteria generale della Camera la richiesta di mozione di sfiducia nei confronti di Goria. La lega Nord ha ribadito la necessità che il ministro si dimetta. E il responsabile economico del psi, Francesco Forte, ha com mentato in un'intervista ad Mf: «Sarebbe utile che il mini stro delle Finanze vada un po' a scuola di Fisco prima di inge nerare altra confusione». Si allarga, poi, il fronte dei sosteni tori dello sciopero fiscale. Ieri si sono aggiunti il leader di Ri fondazione comunista Sergio Garavini e la Confesercenti. In serata, Giovanni Goria ha risposto agli attacchi dalle Iso le Comore, dove si trova in va canza: «Sono amareggiato - ha detto il ministro - per la deci sione di presentare una mozio ne di sfiducia individuale, ma molto più sono preoccupato per i continui, ingiusti e non re sponsabili, inviti alla disobbe dienza fiscale. Ritengo di non avere colpe sulle questioni ri chiamate, che denotano co munque un notevole scadi mento tra il corretto rapporto che deve esserci tra parlamento ed esecutivo». [f. ama.]

Persone citate: Francesco Forte, Giovanni Goria, Goria

Luoghi citati: Comore, Roma