Tra Fini e Bobo frecce avvelenate

Tra Fini e Bobo frecce avvelenate Tra Fini e Bobo frecce avvelenate «Inutile chiamare papà», «Sei un volgare mestatore» ROMA. Tangentopoli e polemiche. Mazzette e battaglie politiche. C'è un fronte principale, quello che coinvolge VAvanti e il giudice Di Pietro. Ma c'è anche spazio per altri scontri, più personalizzati e senza esclusione di colpi. L'ultimo è quello che si è aperto fra il segretario missino Gianfranco Fini e Bobo Craxi, figlio del leader nazionale socialista. Il primo «siluro» è partito martedì dal leader missino che ha ipotizzato «nuove retate. E' l'ora di Bobo Craxi?». Poi è arrivata la risposta del figlio del segretario socialista: «Fini è un volgare mestatore che scambia la diffamazione per politica». E la polemica non è finita qui perché se Bobo ha scelto unilateralmente la strada del silenzio. Fini ha invece contrattaccato duramente. La «guerra personale» fra i due è iniziata martedì con una nota della segreteria nazionale missina che prendeva posizione contro gli editoriali dell'Avanti, ispirati dal segretario psi, che attaccavano il giudice Di Pietro. Questa l'analisi missina: «se Craxi, sempre più isolato e con la sua base milanese sotto inchiesta alza la voce, significa che non si sente più inattaccabile». Fin qui, normale polemica politica, poi, però, parte il «siluro», un vero attacco «ad personam» contro Bobo: «Evidentemente il psi sta preparando il terreno per delegittimare pe¬ santemente l'inchiesta in vista di altre retate. Potrebbe essere arrivata l'ora di Bobo Craxi?». E la replica di Bobo Craxi non si è fatta attendere: «il segretario del msi-dn, Fini con un commento sul corsivo dell'Avanti/, vaneggia di retate tirandomi in ballo. Questo signor Fini non è altro che un volgare mestatore che scambia la diffamazione per politica. E' un gioco al quale non intendo prestarmi». E Bobo fedele a questa dichiarazione non ha più replicato al contrattacco del segretario missino. Secondo Fini, infatti «La scomposta reazione di Bobo Craxi alla nostra nota di segreteria dimostra che abbiamo colto nel segno: sostenere che i corsivi dell'Avariti siano mossi dal panico che l'inchiesta milanese sulle tangenti individui uomini al vertice della cupola politico-affaristica nel ristrettissimo entourage familiare della segreteria socialista, è infatti molto più verosimile che insinuare gratuitamente che il dottor Di Pietro agisca per motivi diversi da quelli giudiziari. Se Bobo Craxi vuol quindi trovare qualche calunniatore, non deve scomodarsi a cercarlo fuori dall'ambito dei suoi amici di partito. Anche lui dovrebbe sapere che quando si è presi con le mani nel vaso della marmellata è inutile tentare di nascondere le mani e ancor più chiamare in soccorso papà». [r. int.] Bobo Craxi (a sinistra) Nella foto sopra il segretario del msi Gianfranco Fini

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