Ma tra moglie e marito non mettere il pallone di Claudio Giacchino

Ma tra moglie e marito non mettere il palloneUNA SFIDA SPECIALE Stasera si gioca l'amichevole Livorno-Pavia: è il derby tra gli Achilli, una coppia con la passione del calcio Ma tra moglie e marito non mettere il pallone Lei è presidentessa della squadra pavese, lui ha comprato il club toscano LIVORNO. Macché Papin & LIVORNO. Macché Papin & Van Basten o Baggio & Vialli. La coppia meravigliosa del calcio d'agosto è Achilli & Achilli, organizzatrice dell'amichevole Livorno-Pavia che si gioca stasera. Evento di somma insignificanza tecnica, ma di assoluta originalità: mai s'era disputato un derby tra marito e moglie. Appunto, Achilli contro Achilli. Lui, Claudio, 42 anni, venditore a Milano di RollsRoyce, tifoso milanista, è il neopadrone^della società livornese, nobile decaduta tra i dilettanti; lei, l'avvenente Giusy, interista, è presidentessa della squadra pavese, che milita in C2: la prima donna in Italia approdata alla guida di un club professionistico. Accadde 4 estati fa, la giustizia sportiva condannò il consorte: «Hai tentato di comprare un incontro, ti esiliamo, sino al dicembre '92, non potrai più essere il capo del Pavia». Naturalmente lo squa¬ liticato continuò imperterrito, lificato continuò imperterrito, per le pallonare apparenze il patron era la moglie. «Il Pavia siamo sempre stati noi due - dice l'Achilli Claudio -, i consigli d'amministrazione li tenevamo in camera da letto». La Giusy, soave, informa: «Claudio mi precipitò in un mondo di pazzi, sapesse all'inizio, la depressione: firmavo solo assegni e nulla sapevo e capivo. Poi, a poco a poco, conobbi il football, oggi non potrei viverne senza. Possedere una squadra è esaltante, ti dà, nel bene e nel male, delle sensazioni indimenticabili». Inoltre, il che non guasta mai, regala anche quattrini: «Ma solo se sei attento e furbo», sentenzia la signora del calcio. Attento e furbo: gli aggettivi giusti per il marito: acquistò dal Seregno Crippa, l'anno successivo lo cedette al Toro. Rambaudi, preso dall'Omegna e finito al Foggia, Massara e Allegri piazzati al Pescara, Bacci al¬ | la Roma: solo alcuni dei lucrosi la Roma: solo alcuni dei lucrosi affari di Achilli quand'era presidente pavese. Lui brontola: «Crippa! L'affare l'hanno fatto i granata rivendendolo al Napoli, non io». Via, non pianga miseria. Per diventare padrone del Livorno (essendo ancora squalificato ha nominato presidente un avvocato del luogo, Nieri) ha speso duemila milioni, cifra folle per i dilettanti. Però, di lui dicono tutto tranne che sia un «ricco scemo»: chissà quanto calcola di guadagnare da questa avventura, solo all'apparenza assurda. «Forse ho sborsato ancora di più di due miliardi. Ma i livornesi adorano il pallone, qui si "fanno" anche 1 Ornila spettatori: il calcio sarà il traino per iniziative commerciali». Già, con suo fratello Domenico, campione di offshore, aprirà un cantiere nautico. «Parole premature. Cominciamo a far vincere il Livorno, a restituirlo all'antico decoro. L'obiettivo è il ritorno in B. Come direttore ho ingaggiato Tancredi, l'ex portiere della Roma». Quando mai un neoproprietario non fa promesse alla grande? Però, l'amore livornese per il calcio, sopito da anni di disastri, s'è riacceso, il Pavia è atteso quasi fosse il Real Madrid. Curiosità fra le curiosità, il derby marito-moglie è anche derby tra il Pavia 1 e il Pavia 2: perché il Livorno è composto da 10 giocatori che la Giusy ha venduto (si fa per dire) al consorte. I maligni osservano: «Per gli Achilli è stato un anno no: la formazione pavese è retrocessa in C2 e, sul mercato, non hanno realizzato alcun colpo. Avevano 42 giocatori da cedere, hanno risolto la questione spedendone uno stock in Toscana». Claudio, smagato e impermeabile alle insinuazioni (non per nulla si definisce allievo e buon amico di Moggi), sorride: «Diciamo, allora, che sono un piccolo Berlusconi, lui ha i vari Milan, io m'accontento con il piccolo cabotaggio». La moglie già spasima per la sfida di stasera: «Ormai, con Claudio al Livorno, il Pavia sono io. Ho avvertito i ragazzi e il tecnico, Chierico: guai a voi se perdete». A proposito, signora, come tratta i giocatori? Da mamma? «Suvvia, mi guardi. Sono la loro sorella maggiore». E' una mangia-allenatori? «No, licenziai solo Gbio, per motivi disciplinari: a Sarzana, dopo essere stato espulso, s'abbandonò a gesti volgari. Con lui eravamo in testa alla classifica: però, l'educazione anzitutto». Incredibile ma vero. D'altronde, gli Achilli sono una sorpresa continua. La presidentessa ha fatto sponsorizzare la squadra dall'importatore del caviale e salmone più raffinati, il cognato fa soldi a palate vendendo acqua agli arabi. Ma chissà perché s'è cacciato nel deserto saudita: non glielo hanno detto Achilli & Achilli che la Mecca è qui, nel calcio di provincia? Claudio Giacchino i I EME. ^ ''''jBKflIfoo i i r o a o i o o Due momenti di Giusy Achilli: la presidentessa ha sponsorizzato il Pavia con caviale e salmoni