«Dobbiamo essere operai»

«Dobbiamo essere operai» TORINO I granata col Monza: è il primo vero impegno di stagione «Dobbiamo essere operai» Mondonico, scottato dalle sconfitta diLucca e Vicenza, pretende umiltà Dopo Scifo, anche Aguilera invita i tifòsi a non contestare più la società TORINO. La stagione vera, quella delle partite che contano, per il Toro comincia a Monza. I granata vi ritornano dopo due anni, giocarono l'ultima volta nel giugno '90, domenica conclusiva del campionato di serie B. Una domenica davvero brutta: festeggiarono il cammino trionfale lungo la B perdendo 2-0 contro i locali che grazie a quel successo approdarono allo spareggio-salvezza con il Messina (sconfìtti 1-0, i brianzoli precipitarono in C). Se la squadra si comportò male, i suoi tifosi fecero di peggio: alla fine, invasione di campo, scontri con i sostenitori di casa, porte demolite, sassaiole. L'augurio è che stasera il Torino e i fans diano buona prova. Dopo i rovesci inattesi di Lucca e Vicenza, Mondonico attende con curiosità, e forse anche un pizzico di timore, l'esordio all'agonismo autentico: «Le sorprese negative sono sempre dietro l'angolo - ammonisce -. Se prenderemo sotto gamba il Monza patiremo altre delusioni. Guai se i ragazzi non danno sempre tutto, ricordino che non sono complesso che può brillare giostrando su ritmi da esibizione. In tutta la squadra uno solo è giocatore che può concedersi tocchi e tocchetti d'accademia: Aguilera. Per gli altri, l'imperativo è lottare, "mordere" sempre. Diversamente, sono dolori». Insomma, i torinisti debbono, come l'anno scorso, essere operai. E, stando al Mondo, nella categoria va compreso pure Vincenzino Scifo che sogna di imitare le gesta di Platini. La squadra per la première di coppa Italia è bell'e fatta. E' quella sperimentata con discrete risultanze domenica, contro l'Atletico Mineiro. In porta Marchegiani, marcatori Bruno e Annoni, libero Venturin, sulle fasce Mussi e Sergio. A centrocampo, Fortunato e Sordo, più avanti Scifo. Le punte: Aguilera e Silenzi. Pronti alla bisogna in panchina, Poggi, Aloisi, Sinigaglia (o Cois), Saralegui e il portiere di riserva Di Fusco. Saralegui, reduce da un'indigestione, è debilitato: il malessere ha semplificato le scelte del mister. Come è accaduto contro i brasiliani al Delle Alpi, Scifo sarà, per usare l'espressione del tecnico, «l'uomo ovunque», sciolto da compiti precisi e libero di giocare dove meglio gli parrà opportuno. «Regista, invece - aggiunge Mondonico -, sarà colui che sin dalla prima uscita, nel ritiro di Pinzolo, ha preso per mano la squadra: cioè, Fortunato». Secondo il gran capo granata, allo stadio «Brianteo» di Monza si vedrà un Torino al 70 per cento della condizione fisica e dalla sapienza tattica. «Il 30 per cento mancante è dovuto alle assenze di Fusi (squalificato) e Casagrande (infortunato). Una curiosità: nel Monza giocherà terzino sinistro il figlio di Radice, Ruggero, 21 anni, supertifoso granata. Intanto, Aguilera affianca Scifo, che lunedi aveva invitato i tifosi a smetterla di contestare Borsano. «Sono atteggiamenti commenta Pato - che danneggiano solo la squadra».[c. giaci

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