Una figlia assassina per amore di Lana di Lorenzo Soria

Una figlia assassina per amore di Lana SCANPALI & STAR Una figlia assassina per amore di Lana NEI suoi 14 anni a fianco della madre Lana, Cheryl Turner ne aveva viste di tutti i colori. Ma quello che stava accadendo quella sera del 1958 nella villa di Bedford Drive, a Beverly Hills, era davvero un po' troppo. Johnny Stompanato, guardaspalle del noto boss mafioso Mickey Cohen, noto anche come Johnny Valentine, era tornato. E ancora una volta stava abusando di Lana Turner, minacciandola oltretutto con queste parole: «Adesso vado e taglio la gola a tua madre e a tua figlia». Per prevenirlo, la piccola Cheryl andò in cucina, prese un coltello per tagliare la carne e lo infilzò nello stomaco di Mister Stompanato. «Avevo creduto che lo avesse colpito con il suo pugno», testimoniò Lana. «Invece vidi Stompanato ondeggiare in avanti, poi girarsi e cadere sulla sua schiena. Ebbe un sussulto e portò le mani alla gola. Sono corsa da lui e ho visto il sangue. Quindi ha emesso un terribile suono». Con voce strozzata, Lana aggiunse: «Stava morendo». Un incidente dai risvolti tragici o una messinscena per salvare la mamma, sapendo che tanto la figlia minorenne se la sarebbe cavata? In un modo o nell'altro, Lana Turner tenne i giornali occupati per mesi. Le donne di Hollywood, giustamente, si lamentano perché l'altro sesso le ha sempre illuse, sfruttate, comprate, buttate a mare passati i quaranta, costrette alle umiliazioni più grandi e talvolta al suicidio. Ma qui, per la prima volta, c'era un ribaltamento di ruoli. Una di loro si ribellava e sceglieva la via più drastica. Questo poi era come l'ultimo atto di una lunga soap-opera che aveva come protagonista Lana Turner e come sceneggiatura le vicende della sua vita reale. L'attrice Lana1 com I cene urner La Turner era sui giornali più spesso per i suoi tormentati amori che per i suoi film. Frank Sinatra. Howard Hughes. Tyrone Power, Lex Barker, una delle tante reincarnazioni di Tarzan. Ed erano sempre relazioni tumultuose. «Lana presa a schiaffi in un ristorante». «Lana buttata giù dalle scale». «Lana con un occhio nero». Poi arrivò la relazione con il gangster di origine italiana. Noto a Hollywood come un gigolò, un giorno Stompanato telefona alla Turner dicendole che dovevano assolutamente conoscersi. Reduce da un divorzio, appena scaricata dalla Mgm, la Turner provò subito per Stompanato un'attrazione fatale. Forse era per quella pistola sempre sotto la giacca ma quando Johnny le diceva: «Quando dico salta, tu salterai» lei saltava. Era gelosissimo, Johnny. Una volta andò sul set di un film e rivolto a Sean Connery che girava un film con lei gli disse: «Tieni le mani lontane da Lana». Finirono a pugni. Quando dunque l'assassinio in casa Turner divenne di pubblico dominio, i giornali si scatenarono. Anche perché la storia non si esaurì da un giorno all'altro. Ci fu un processo. E Cohen, il boss di Stompanato, pensò bene di vendicarsi rendendo pubbliche le lettere della Turner al suo amante. Anche se censurate, ce n'era abbastanza. Lana lo implorava di «infliggerle quei felici dolori» e 10 rassicurava così: «Sono tutta tua e ho bisogno di te, 11 mio uomo». Da vittima, Lana divenne colpevole, una donna dissoluta, certo non una buona madre. Ma poco dopo uscì «Peyton place» e l'assassinio di Stompanato venne dimenticato. Lorenzo Soria riaj L'attrice Lana Turner

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