I risentimenti contano più dei sentimenti

I risentimenti contano più dei sentimenti LETTERE AL GIORNALE: IL LUNEDI' DI O.d.B. I risentimenti contano più dei sentimenti Siete tutti così? Egregio O.d.B., seguo la sua rubrica da quando è cominciata, trovando a volte interessanti, a volte oziose, a volte insignificanti le questioni che dibatte, ma rendendomi conto, di puntata in puntata, come lei dice, che una certa insoddisfazione che sento aumentare in me non dipende da una sua colpa, ma da una deficienza, nel senso, per carità, non tanto di imbecillità quanto di mancanza di coloro che le scrivono. In una serie già .sì lunga di puntate (mi meraviglia con..; lei faccia a reggere), pullulano gli editoriali, i fondi, i corsivi di troppi aspiranti giornalisti politici, e della specie più retorica e trombonesca, ma sono rarissimi, se non addirittura assenti, gli squarci umani, la rivelazione che i lettori della Stampa, oltre ad aspirare a fare i giornalisti, nutrano qualche altro sentimento, qualche altra passione o anche soltanto qualche altro rispetto umano. No, tutti, esclusivamente, politica, interna e anche internazionale, grandi strategie, strategie mondiali, universali ecc. Soltanto i recenti sfoghi per le tassazioni inique hanno avuto accenti più umani, pur non riuscendo a uguagliare quelli degli animalisti e degli ambientalisti, vibranti e sinceri, ma comunque restringentisi prima o poi in un discorso politico. E' per questo che ricorrerò a un esempio ricavato da una storiella etologica di Wallace Craig che fece una serie d'esperienze sui maschi di tortore dal collare orientale, privandoli gradualmente della femmina per periodi sempre più lunghi, sperimentando poi che cosa fosse in grado di provocare il corteggiamento del maschio. Pochi giorni dopo la scomparsa della femmina della sua stessa specie, il maschio si dimostrò disposto a corteggiare una colomba domestica bianca che precedentemente aveva del tutto ignorato. Dopo qualche altro giorno accondiscese a ostentare i suoi inchini e il suo tubare a una colomba impagliata. E più tardi ancora si accontentò del biancore di uno straccio appallottolato, e, dopo settimane di isolamento, finì con l'indirizzare il suo corteggiamento verso l'angolo vuoto della cassetta che gli fungeva da gabbia dove almeno aveva un punto di riferimento ottimo con il convergere dei lati diritti. Dal punto di vista umano siete davvero tutti così, lettori de La Stampa, risponditore O.d.B. compreso? Sylvie D'Orazi, Milano Gentile signora D'Orazi, da quale abisso risuscita? E' proprio lei, vero, l'intransigente Sylvie sotutto che mi tempestava di lettere a Linus, quando ne ero il direttore tra i '70 e gli '80, per mettermi a posto, per chiarirmi le idee? Le ragazze di Linus ghignavano a ogni sua lettera come se ci fosse qualcosa di losco tra noi, eravamo tutti più giovani (in un certo senso anch'io che ero il nonno di redazione) e arrabbiati. Oggi siamo tutti più vecchi e sempre arrabbiati, anche se le principesse di Linus sono diventate tutte regine (e io mi sento non solo più nonno, ma superstite, fuori quota) e di lei non so cosa sia stato. Certo, quando lei se ne andò in America ci restai male, un poco come il maschio delle tortore dal collare orientale di cui ci parla nel suo aneddoto. Ma la sua tecnica è restata la stessa: citare qualsiasi cosa per spiazzare l'interlocutore. Lei non sa nulla di Wallace Craig, la citazione è tratta da una citazione di Konrad Lorenz in II cosiddetto male. In questo, davvero, non è cambiata, crede di saper tutto solo lei. [o.d.b.] Mi permetta uno sfogo Egr. sig. Del Buono, sono una pensionata e vorrei aggiungere la mia voce alle numerose lettere di indignata protesta in merito all'ultima «stangata» elaborata dal presidente Amato. Mi riferisco in particolare al prelievo del 6 per mille sui conti correnti bancari ecc., cosa che, a parer mio, è decisamente incostituzionale, ma desidererei conoscere il parere di qualche legale, magistrato o pretore circa la legittimità di tale provvedimento. Non è un'interferenza forzata sulla proprietà privata di ogni cittadino e quindi lesiva del principio fondamentale della nostra Costituzione dove dice che lo Stato tutela i diritti e le proprietà dei suoi cittadini? Faccio presente che l'imposta colpisce per l'ennesima vo/ta le categorie più deboli, abbattendosi sui risparmi costituiti da modesti stipendi e pensioni, già abbondantemente supertassati alla fonte, mentre i grossi capitali (compresi quelli dei nostri ministri, governanti e sindacati), quelli, sono al sicuro in banche svizzere o investiti nei titoli di Stato che, guarda caso, sono sempre intoccabili. Se le finanze dello Stato versano davvero in così cattive acque, non sarebbe statò più giusto aumentare dello 0,50 o anche dell'1% l'imposta di ritenuta sui titoli del debito pubblico? In questo caso, sì, che si sarebbero tassati i veri capitali e l'imposta si sarebbe veramente potuta definire una «patrimoniale».. Non quest'altra che è una vera e propria rapina, e, per quanto mi consta, la rapina è ancora un delitto: quando è il governo a perpetrarla, diventa legale? Dopo circa 40 anni di lavoro, l'unico mio reddito è rappresentato dalla pensione che supera di poco i IB milioni annui sulla quale pago la tassa sul servizio sanitario nazionale, ecc. Abito in una casa del 1935 (cat. A3 classe 2) in un alloggetto di 42 mq nel quale siamo vissuti in 4 persone per oltre 30 anni fino a che i miei genitori non sono morti dopo lunghe malattie e mia sorella non si è sposata. Circa 10 anni fa sono stata costretta ad acquistare questo appartamento, per evitare lo sfratto, con immensi sacrifici, e, dopo tutte le tasse relative già pagate, ora dovrò pagarne una ulteriore sul valore dell'immobile secondo gli ultimi estimi catastali (oh! dimenticavo che ci sarà concesso uno sconto su quest'ultima tassa, quanta grazia!). Quanta iniquità e disonestà è racchiusa in questa manovra economica del governo Amato, mentre uomini onesti e coraggiosi come il giudice Falcone e il giudjce Borsellino, che hanno tentato di portare alla luce tutto il marcio esistente in Italia al fine di stroncarlo alle radici, vengono massacrati in stragi spaventose che, come sempre, verranno addebitate alle solite organizzazioni di comodo. Sono veramente delusa e disgustata di tutto. Chiedo scusa per lo sfogo, ma dovevo parlare con qualcuno. Se questa mia verrà pubblicata, gliene sarò grata; in caso contrario, grazie per avermi letto. Maria Luciana De Vincenzo, Torino Gentile signora De Vincenzo, ho dovuto tagliare qua e là la sua lettera perché troppo lunga, ma spero di aver potuto trascrivere abbastanza del suo sfogo. La capisco e le offro tutta la mia solidarietà. Purtroppo, mentre la sua lettera viaggiava, anche chi ha accettato l'idea di pagare l'iniquo balzello è piombato nell'incubo di saper come riuscire a pagarlo. A ogni modo la sua lettera è una dimostrazione che i risentimenti possono legittimamente contare più dei sentimenti. Ed è anche una replica alla lettera precedente. , [o.d.b.]

Persone citate: Borsellino, D'orazi, De Vincenzo, Del Buono, Falcone, Konrad Lorenz, Maria Luciana De Vincenzo, Sylvie D'orazi, Wallace Craig

Luoghi citati: America, Italia, Milano, Torino