E ora task-force contro gli incendi

E ora task-force contro gli incendiPotenziato il servizio elicotteri dei vigili del fuoco per fronteggiare l'emergenza E ora task-force contro gli incendi // direttore della protezione civile Pastorelli punta sulla prevenzione «Il servizio spegnimento organizzato in Liguria è un esempio da seguire» ROMA. Vuole istituire il Vigile del fuoco di quartiere, puntare sulle tecnologie più moderne ma anche su una cultura della protezione civile, colmare il «gap» con gli altri Paesi europei, addirittura cambiare il nome ai pompieri. Elveno Pastorelli, direttore generale della protezione civile e dei servizi antincendi del ministero dell'Interno, in questi giorni d'agosto è superimpegnato. Colpa soprattutto degli incendi. Nelle ultime settimane, complice la siccità, roghi sonc divampati in varie regioni, assumendo proporzioni preoccupanti come al parco del Circeo, dove sono andati distrutti duecento ettari di bosco. Le disposizioni di legge assegnano i compiti di spegnimento alla Forestale, ma si affrettano ad aggiungere che, quando sono in pericolo case o persone, devono intervenire anche i Vigili del fuoco. Al Dipartimento guidato da Pastorelli fanno presente che il problema si risolverà solo giocando in anticipo contro vandali, speculatori, piromani. Ma anche nei confronti di cittadini disattenti (a questo proposito sarebbe molto utile un'opera di sensibilizzazione nelle scuole). Tuttavia, è stata predisposta una «task-force» più attrezzata contro il fuoco, dotando tutti gH elicotteri dei Vigili del fuoco di un «secchione» per interventi mirati e più rapidi. Ma dall'ultimo week-end è cresciuto anche l'impegno sulle autostrade. Squadre di pompieri sono state distaccate ai caselli per garantire interventi più rapidi durante il controesodo. Prefetto Pastorelli, è vero che la sua voglia di novità è tanta da voler anche cambiare il nome ai Vigili del fuoco? «Penso che sia più appropriato i) nome di Vigili di protezione civile. Gli incendi sono ormai solo il 25% del totale degli interventi di un anno, circa 400 mila». Dall'incidente stradale alla grande calamità: com'è la situazione del soccorso da noi rispetto agli altri Paesi d'Europa alla vigilia del 1993? Pastorelli misura le parole, vuol far capire che i Vigili italiani sono bravi e preparati, ma che ha bisogno di più mezzi: «Molto è stato fatto negli ultimi anni, ma ancora tanto va aggiunto per rispondere adeguatamente alle esigenze di una moderna protezione civile europea. Non siamo certo gli ultimi, ma dovremmo essere i primi per tutte le esperienze che abbiamo avuto». La tecnologia fa passi da gigante, «in alcuni settori disponiamo di tutte le attrezzature come all'estero, in altri meno, per problemi di bilancio». E infatti molti parlano di protezione civile ma il ruolo principale resta sempre affidato ai Vigili del fuoco. Il Corpo ha mezzi, uomini e fondi a sufficienza e, nell'ambito del ministero dell'Interno, una giusta collocazione? Qui arrivano le dolenti note: «La componente principale della protezione civile è il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco - dice Pastorelli - che proprio per questo ha bisogno di maggiori fondi, uomini e mezzi. Purtroppo tutti questi sono praticamente rimasti gli stessi di vari anni addie¬ tro». La protezione civile ha un'organizzazione complessa ed è anche diventata un grande business. Forze armate, forze di polizia, Forestale, organizzazioni di volontariato, servizio sanitario nazionale, l'arrivo sempre più massiccio di aziende private. Il pensiero di Pastorelli: «Noi siamo l'organizzazione che tutti i giorni, per 24 ore, effettua il soccorso. Vi sono ottimi rapporti con le altre forze. In questo servizio il privato può essere solo integrativo e preventivo». Emerge anche la passione del «primo pompiere d'Italia», molte soddisfazioni e qualche amarezza. Cominciò da semplice ufficiale, poi divenne comandante a Roma, passò al dipartimento della protezione civile con Zamberletti e infine sul «ponte di comando» del ministero dell'Interno. Pastorelli sottolinea il piano di presenza sulle autostrade per il controesodo, a cui collaborano polizia stradale e Croce Rossa, «un'intesa già sperimentata nel periodo della nebbia e che porterà a sicuri risultati». Prefetto Pastorelli, i vigili del fuoco hanno molti fiori all'occhiello. Tra questi, il modo di operare in zone come la Liguria, dove le squadre di terra lavorano con l'appoggio degli elicotteri, in grado di intervenire con i subacquei, i rocciatori e, grazie a una convenzione con la Regione, anche con il medico a bordo. «E' la strada giusta, un sistema polivalente di forze di intervento specializzate via terra, aria e mare, che garantiscano il maggior rendimento, la strada giusta e moderna». E infine l'idea del Vigile del fuoco di quartiere, «perché prevenzione e vigilanza devono essere svolti anche con l'istituzione di un nucleo di vigili di quartiere, nelle città e nelle industrie, per presidiare meglio e da vicino la sicurezza di tutti». Sandro Chiara monti Ogni anno i pompieri compiono 400 mila interventi Adesso presidiano anche le autostrade Lotta alle fiamme nel Circeo e il direttore generale della Protezione civile, Elveno Pastorelli

Luoghi citati: Europa, Italia, Liguria, Roma