L'Iraq risponde: vi caveremo gli occhi

L'Iraq risponde: vi caveremo gli occhi La Casa Bianca, che avrebbe già deciso di colpire, aspetta solo una buona occasione L'Iraq risponde: vi caveremo gli occhi Alla vigilia dell'ultimatum di Bush NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Saranno probabilmente i membri dell'American Legion i primi a sentire la nuova «dichiarazione di guerra» di George Bush contro Saddam Hussein. Un discorso del presidente è previsto al raduno annuale dell'associazione, domani a Chicago, e poiché si è sempre detto che l'ammonimento all'Iraq di non far volare i suoi aerei al di sotto del 32° parallelo sarebbe stato lanciato martedì, i tempi e il «carattere» dell'uditorio che Bush avrà davanti sembrano coincidere. Così almeno dicevano ieri i commentatori americani, e le parole dette ieri da Marlin Fitzwater, portavoce ufficiale della Casa Bianca, sono suonate come una conferma. «Ci sono stati molti contatti - ha detto Fitzwater - e stiamo arrivando all'annuncio della nostra posizione finale». Il dipartimento di Stato ha già lanciato un avvertimento ai cittadini americani che si recheranno all'estero nei prossimi giorni: evitate innanzi tutto la Giordania. Il piano di Bush, com'è noto, consiste nello stabilimento di una zona «no fly», cioè proibita agli aerei, nella parte di Iraq a Sud del 32° parallelo, con la motivazione ufficiale di proteggere le popolazioni sciite dagli attacchi dell'aviazione irachena, così come avviene già con i curdi, a Nord del 36° parallelo. E' una delle due possibilità a disposizione di Bush per riprendere il conflitto con Saddam Hussein, cosa che secondo molti sta cercando di fare per risollevare le sorti della propria campagna per la rielezione. La'seconda possibilità è data dall'eventuale rifiuto, da parte del governo iracheno, di consentire al personale dell'Orni, quando riprenderanno le ispezioni, cioè fra qualche settimana, di entrare nei suoi ministeri. Secondo il giornale inglese «The Independent», la decisione di bombardare quei ministeri Bush l'ha già presa a freddo alcune settimane fa. Da parte irachena, anche ieri è stata dispiegata la strategia «differenziata» messa in mostra nei giorni scorsi, che consiste nell'alternare dichiarazioni bellicose a iniziative diplomatiche e di «immagine». A Baghdad c'è stata una riunione del comando dell'aviazione, a quanto pare presieduta dallo stesso Saddam, e la dichiarazione finale è stata che «questa volta non avremo pietà, caveremo gli occhi agli aggressori della patria... li faremo a pezzi... le paludi saranno la loro tomba». Intanto però il ministro degli Esteri ha inviato una lettera ai membri della Lega Araba per denunciare il progetto americano di «smembrare l'Iraq» dividendolo in tre parti, la curda, la sciita e la fascia centrale, il che darebbe vita allo scatenarsi di «incontrollabili forze regionali». Inoltre, il governo iracheno ha organizzato un viaggio di giornalisti stranieri ad A) Adi, una località che si trova appunto nella zona che sta per essere dichiarata «no fly», per dimostrare che non è vero che gli sciiti che vi abitano sono trattati male e sono ostili a Saddam. Appena sono arrivati, i giornalisti hanno trovato la «prova»: alcune centinaia di persone, comprese donne e bambini, che inneggiavano a Saddam e imprecavano contro gli aggressori. Franco Paritàrelli Bush con una bambolina della moglie Barbara [FOTOAPJ

Luoghi citati: Baghdad, Chicago, Giordania, Iraq, New York