Battistelli nei 200 record che vale oro

Battistelli nei 200 record che vale oro Per il dorsista un limite da vittoria olimpica Battistelli nei 200 record che vale oro PESARO dal nostro inviato Un'altra eccezionale prestazione di Stefano Battistelli, piccolo grande uomo del nuoto azzurro, nella penultima giornata degli Assoluti. Bini ha polverizzate il record italiano dei 200 dorso che lui stesso deteneva dallo scorso maggio, portandolo da 1 '59" 11 a l'58"37. Si tratta del miglior tempo mondiale stagionale, il terzo di sempre, con il quale Battistelli avrebbe conquistato l'oro a Barcellona (il vincitore, l'ispano-americano Lopez Zubero, impiegò un decimo esatto in più) e non si sarebbe fermato al bronzo, strappato in extremis dopo una memorabile rimonta. «Alle Olimpiadi ero scivolato alla partenza - ha detto Bibi subito dopo il record - ma ero convinto di valere i migliori. Ho dimostrato a me stesso che potevo battere Zubero. Nessun rimpianto, ma adesso la mia medaglia di bronzo vale un po' di più». Battistelli aveva annunciato che non sarebbe venuto agli Assoluti da turista. Dopo Barcellona si era concesso un-giorno-uno di riposo, poi aveva ricominciato ad allenarsi duramente per questo appuntamento (e oggi, ultima giornata degli Assoluti, potrebbe disputare anche i 200 misti e i 1500). Mentre l'altra medaglia olimpica italiana, Luca Sacchi, attualmente sta sguazzando sulle spiagge della Grecia e l'ex numero uno Lamberti è ancora alla ricerca di se stesso, il tenero, inesauribile, infaticabile Bibi Battistelli ha dunque ancora una volta dato l'esempio, ribadendo a chiare lettere di essere - e da una mezza dozzina d'anni, ormai - il nuotatore più continuo nel panorama azzurro. Nella sua gara-primato di ieri c'è un po' il film della sua vita, la tenacia del bambino nato povero e costretto a crescere in fretta nel difficile quartiere romano della Magliana, la grinta di chi per sopravvivere ha dovuto fingersi superman malgrado non ne avesse i muscoli né i centimetri, la tempra del combattente che da anni, due-tre volte al giorno, batte per chilometri le corsie delle piscine. Ma Stefano Battistelli, ex enfant prodige - a 16 anni vinse l'argento nei 1500 ai Mondiali di Madrid '86 - non ha ancora finito di stupire. «Io stanco? Assolutamente no - dice -. Sono più piccolo e leggero dei miei rivali. Devo allenarmi molto. Ma sono abituato alla fatica». A soli 22 anni è già un veterano, anche se a vederlo così, con l'aria da eterno ragazzino e gli occhi neri e vispi da monello, il sorriso innocente e quel cappello da baseball sempre in testa, non lo si direbbe tanto solerte e determinato. «Non mollo mai - continua nemmeno quando sono sfinito. Non posso. Vivo per questo sport, che mi dà da vivere anche se mi costa enormi sacrifici. Penso già ai Mondiali del '94 in casa mia, a Roma. E prima ci saranno gli Europei. Non so che gara farò, magari tornerò ai misti che mi hanno dato la prima medaglia olimpica, a Seul». Ma nei misti domina sempre l'ungherese Darnyi e da un paio d'anni bisogna fare i conti anche con Sacchi... «Non bado mai agli avversari, nemmeno se sono italiani. Sacchi è come gli altri, quindi da battere. In piscina, come nella vita, sei solo sempre, non esiste chi possa fare le cose per te, anche se io devo ringraziare i miei genitori. Senza il loro aiuto, non sarei arrivato a questi livelli. Ora mi farò una breve vacanza in Sardegna, poi mi aspettano cinque mesi di lavoro duro. Cerco sempre di migliorarmi. Ho temuto in Spagna che quelle fossero le mie ultime Olimpiadi. Ora so che posso arrivare ad Atlanta. E non mi accontenterò più di una medaglia di bronzo» Giorgio Vi berti Battistelli agli Assoluti di Pesaro ha stabilito il record italiano dei 200 dorso in I '58"37: con quel tempo avrebbe vinto a Barcellona

Luoghi citati: Atlanta, Barcellona, Grecia, Madrid, Pesaro, Roma, Sardegna, Spagna