Baghdad a un passo dall'arma atomica
Baghdad a un passo dall'arma atomica Da Erice la denuncia di uno scienziato Baghdad a un passo dall'arma atomica ERICE. «Entro 20 mesi l'Iraq potrebbe disporre di ordigni nucleari prodotti sul posto». L'allarme viene da uno dei massimi esperti di proliferazione delle armi di sterminio di massa, David A. Kay, dell'Uranium Institute di Londra, che è stato ripetutamente in Iraq come ispettore internazionale. Al convegno di Erice, Kay ha spiegato: «Abbiamo sottovalutato finora il potenziale autonomo dei Paesi del Terzo Mondo. L'Iraq, ad esempio, ha fior di scienziati e il know how necessario per costruirsi una bomba atomica. Non ha bisogno di importare cervelli dall'estero: i suoi scienziati hanno studiato nelle università e nei centri di ricerca italiani, francesi, americani. Hanno tecnologie di elevatissima qualità». Secondo Kay, «quel che ancora gli manca è il materiale fissile. Ma, con 30 mila testate nucleari sovietiche in via di smantellamento, contenenti 500 tonnellate di uranio arricchito e di plutonio, non c'e da stare allegri. Bastano infatti, come è no¬ to, 8 o 10 chilogrammi di uranio per fare un missile nucleare. Il mondo deve essere in grado di dominare, di controllare questo immenso potenziale». Che cosa propone Kay? Stabilita la parziale inutilità del Trattato sulla non-proliferazione firmato - anche dall'Iraq nel '67, bisogna introdurre nuovi criteri di controllo. La prima regola da modificare ri guarda il ruolo degli ispettori internazionali. Questi devono avere la possibilità di andare ovunque quando vogliono, e non quando lo decide il Paese in questione. In secondo luogo, bisogna bloccare l'export di materiali e impianti. Infine occorre migliorare e soprattutto uni ficare il lavoro di «intelligen ce». «Sapevamo - ha concluso che gli iracheni costruivano armi di distruzione di massa, tra cui il "supercannone" -. Se gli americani avessero aspettato un solo anno a scatenare l'operazione Desert Storni, la guerra del Gol fo sarebbe stata completamente diversa». [Agi]
Persone citate: David A. Kay
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